Terme Luigiane, l’aria si fa pesante e tutti mollano Occhiuto: “Il casino l’ha fatto lui…”

Purtroppo la più importante stazione termale calabrese continua a navigare in acque agitate e all’orizzonte si affacciano solo nuove incertezze e problematiche. La stagione 2022 si è chiusa e la gestione di Occhiuto targata Terme Sibarite ha lasciato molti dubbi e ben poche certezze. Al nervosismo e all’insoddisfazione dei lavoratori (all’ultima riunione sindacale sono volate parole grosse contro la “nuova gestione regionale”), alle recriminazioni dei clienti che hanno espresso profonda insoddisfazione per i servizi offerti (fanghi spacciati per maturi, personale insufficiente e disservizi a catena) e alle tante chiacchiere avvenute nei salotti cosentini sulla decisione del presidente di acquistare per poi rivendere la stazione termale (circola già il nome di chi acquisterà a prezzo di saldo…Robertino ricordati che il mondo è piccolo e la gente parla…anche fuori regione) si affiancano problematiche di natura amministrativa e legale che il presidentissimo non ha ritenuto o meglio non sa proprio come affrontare.

Fra queste il problema principale, che è alla base di tutta la storiaccia delle Terme Luigiane, è quello dell’acqua termale, trasformatasi da fonte di perenne giovinezza a fonte di perenni guai. La proprietà delle acque è della Regione che ha ben pensato, nonostante la dimostrata e risaputa incapacità delle due amministrazioni comunali di Acquappesa e di Guardia Piemontese, di affidarla in concessione per 20 anni proprio ai due comuni. Da quel momento è scoppiato il caos e più la storia si complicava più gli appetiti della politica locale e regionale aumentavano fino ad arrivare al giorno in cui Occhiuto con minacce e ricatti si è impossessato di tutto… anzi di “quasi” tutto…infatti proprio l’acqua termale è rimasta in mano ai due comuni. Occhiuto quindi ha preso, per ora in fitto e sta per acquistare, tutte le strutture ma ora chi comanda sono i due sindaci che non molleranno l’acqua neanche per tutto l’oro del mondo.

Già la scorsa stagione la Regione si è dovuta piegare al ricatto di pagare l’acqua (di sua proprietà) ai due Comuni uno sproposito (vendita da parte della Regione ai due Comuni a circa 54 euro giornalieri e riacquisto da parte della Regione della stessa acqua pagandola agli stessi comuni ben 500 euro giornalieri…), operazione decisa da “Occhiuto Grande imprenditore” (con la sacchetta nostra) e la scusa di questa mazzetta elettorale è stata che l’anno scorso si è lavorato in emergenza… e quest’anno cosa succederà?

La Regione dovrebbe procedere con un provvedimento che dia stabilità alla stazione termale e l’unico possibile sembra essere la revoca della concessione dell’acqua termale data ai Comuni (la Regione non può infatti continuare a ricomprare la sua acqua a condizioni capestro) e su questa procedura quelli di Terme Sibarite si sono pubblicamente tirati fuori, forse per timori di indagini, e sostengono che “il casino lo ha fatto Occhiuto e lui lo deve risolvere”.

I Comuni non possono rinunciare alla concessione perché altrimenti verrebbero accusati dalle popolazioni di avere distrutto e perso la stazione termale e verrebbero portati a calci in culo da “San Pierpaolo da Paola” che sembra li aspetti a braccia aperte (con il paradosso che essendo le Terme Luigiane tutte nel Comune di Acquappesa, Guardia Piemontese si troverebbe totalmente esclusa da tutto…un paese termale senza terme…una barzelletta).

Inoltre in questo momento il fallimento totale dei due sindaci è sotto gli occhi di tutti e loro sono incazzatissimi perché Robertino li ha totalmente scaricati (definendoli due leccaculo totalmente inaffidabili) fregandosene delle loro richieste/proposte.

Robertino ha poi fatto avere, come se nulla fosse, ben 2 milioni di finanziamento alle Terme di Antonimina a Locri, cifra che se data ai due comuni tirrenici avrebbe dato la possibilità di far ripartire lo stabilimento S. Francesco e li avrebbe rimessi in gioco. Ma Robertino non ha alcuna intenzione di rimetterli in gioco e a lui non interessa assolutamente che le Terme Luigiane restino, anche in parte, di proprietà dei Comuni. Inoltre, soprattutto ora che Orsomarcio non li protegge più, ha deciso che i due sindaci non debbano più immischiarsi in modo che lui possa continuare indisturbato nei suoi piani di comperarle a quattro soldi per poi rivenderle a chi sappiamo. A proposito delle Terme Luigiane, come si può pensare di organizzare e far partire la stagione 2023, e siamo già in grande ritardo, senza avere l’acqua termale?

La revoca della concessione da parte della Regione, minacciata da tempo, non sarà così facile da fare perché l’unica motivazione potrebbe essere il mancato sfruttamento della risorsa ma essendo state le Terme in funzione nel 2022, questo non è avvenuto. Inoltre sembra che l’iter di revoca previsto per legge sia lungo e contornato da possibili ricorsi e azioni legali che bloccherebbero per anni il tutto. A questo si aggiunge che Occhiuto continua ad andare avanti nel suo piano di comprare per poi rivendere le Terme Luigiane senza considerare che non sarà facile giustificare l’acquisto da parte della Regione di una stazione termale senza l’acqua.

Cosa racconterà ai magistrati che indagano sulla vicenda? Che pur di portare avanti gli interessi personali si acquistano stazioni termali senza l’acqua? E cos’altro racconterà Robertino ai calabresi che ormai hanno sotto gli occhi una gestione di Sacal allucinante (provate a chiedere a chi è partito da Lamezia negli ultimi mesi con i viaggiatori chiusi sotto le tende al caldo per ore seduti per terra), una gestione di Sorical nella quale regna la confusione totale con i sindaci che non hanno il coraggio di fiatare e soprattutto una gestione della sanità dove, a parte tutti i proclami, non si intravede alcuna speranza che la Calabria diventi una regione normale o quasi. Per non parlare della sanità: anche i bambini hanno capito che Robertino sfascia quella pubblica per favorire i privati, in perfetta continuità con tutti i mascalzoni che hanno guidato (si fa per dire) la Calabria prima di lui e che insieme a lui formano il famigerato e terribile “superclan dei calabresi”, arrassusia e manculicani…