Tropea non ha bisogno di Principi

TROPEA E’ UNA VECCHIA SIGNORA… 

Non ci sono più principi e principesse, duchi e duchesse, marchesi e marchesine, cardinali e prelati, vassalli e sudditi di un tempo. Quando quei quattro  straccioni di borghesi napoletani proclamarono la Repubblica partenopea ci pensò il cardinale Fabrizio Dionigi Ruffo dei Duchi di Bagnara e Baranello, detto Ruffo di Calabria, ad organizzare l’esercito della Santa Fede arruolando calabresi di ogni risma che soffocò nel sangue la Repubblica partenopea restaurando  il regno dei Borboni.

Dopo la caduta del Principe di Tropea, al secolo Giovanni Macrì, era stata proclamata una grande manifestazione in suo sostegno prevista per avantieri 30 aprile. Si attendeva che il  Principato scendesse tutto in piazza, che arrivassero sudditi da tutte le contee della Calabria e anche da fuori regione. E invece con amara rassegnazione abbiamo appreso che sono scesi in piazza un centinaio di cittadini o di sudditi, scelgano loro come meglio definirsi. Le cronache dei giornali del Principato ci restituiscono comunque l’atmosfera pacata e nello stesso ferma dei partecipanti. Abbiamo letto che la marcia silenziosa si è svolta con dignità, ordinata e con portamento fiero. Sembra che chi ha partecipato ha voluto far veder una parte di Tropea solida nel sostenere  l’esecutivo ed il suo sindaco. Sarebbe stato bello esserci per vedere questo portamento reale dei sudditi, non per niente  ai bei tempi del Principati si tenevano lezioni di portamento per le nuove principesse e per tutta la nobiltà del Principato.

Si tenevano lezioni di bon ton, portamento, dizione, trucco e acconciatura. E poi ai rampolli
delle famiglie nobiliari si davano lezioni di musica, pittura, ricamo e anche gestione domestica. Quelli sì che erano tempi felici che il nostro Principe Giovanni Macri ha fatto rivivere a Tropea nel suo breve regno fino a quando le forze del consumismo e dell’imperialismo non l’hanno fatto cadere. Sebbene assente, ci dicono le cronache del regno, si è comunque sentita la presenza di Macrì, anche  per la partecipazione dei genitori, pronti  sostenerlo a prescindere dal legame filiale, ma in modo oggettivo per dimostrare l’amore verso Tropea e la gratitudine per un uomo che si è speso per portarla ai livelli che ha raggiunto…

Siamo alla parodia  della bella commedia di Eduardo De Filippo: “Questi fantasmi”…  Lì il fantasma campava all’ombra dell’amante della moglie, qui il fantasma di Tropea campa all’ombra della bellezza di Tropea.

Ma i cittadini o sudditi hanno voluto far sapere al loro Principe di essere  orgogliosi di lui. “Oggi vogliamo ringraziare un’Amministrazione  che ha ridato  dignità ai luoghi, che è stata
promotrice della crescita economica, non solo dii Tropea ma dell’intero territorio; che ha … pregiato Tropea dei migliori marchi dii qualità e dei più prestigiosi riconoscimenti nazionali e internazionali, oltre a costruire ponti con nazionalità di tutto il mondo..”.

Certamente i ponti costruiti in tutto il mondo si riferiscono al viaggio in Giappone dal quale da oltre un anno ancora si attende l’arrivo di turisti. Il Principe non ha mancato di dire al momento della deposizione che quest’anno sarebbe stato l’anno dei giapponesi e che per questo aumenta il dolore… E come no! Infatti ci giungono notizie di file interminabili nelle agenzie di viaggi giapponesi per la cancellazione dei viaggi già acquistati per il Principato. Le disdette da tutto il mondo, America compresa, subissano gli hotel e i villaggi di Tropea.  Le associazioni degli albergatori e dei commercianti  hanno lanciato l’allarme  sulle conseguenze per la stagione estiva. Anche il famoso massmediologo Klaus Davi (sic!) afferma che si è scelto il periodo sbagliato per sciogliere il Comune, per gli effetti negativi  sulle prenotazioni. La stessa Cgil del comprensorio vasto di Vibo, Catanzaro e Crotone  sposa il motivetto della preoccupazione: “… lo scioglimento… apre una serie di interrogativi sulle ricadute del destino di questo borgo prestigioso che negli ultimi anni aveva conquistato uno spazio culturale ed economico importanti ben oltre i confini della Calabria…”. Vorremmo tranquillizzare tutti costoro: stiano sereni e tranquilli, non c’è nessuna fuga da Tropea ma solo arrivi di turisti e di prenotazioni. Con o senza Principe…

Tropea è una vecchia signora dai fianchi un po’ molli… col seno
sul mare Tirreno ed il culo sui colli 

La bellezza di Tropea è la sua collocazione su una rupe calcarea che si affaccia sul mare.  L’hanno sempre difesa dalle voglie affaristiche di costruttori, imprenditori, politici e amministratori. Perfino le pagine più infamanti come quelle del Cimitero controllato da ‘ndranghetisti, o le operazioni della magistratura che hanno portato a galla il controllo di molte attività turistiche da parte delle ‘ndrine locali, non hanno mai portato ad un appannamento dell’immagine di Tropea. Nonostante  i tanti figli non all’altezza di Tropea, nonostante i tanti scrocconi che hanno pensato di costruire la propria immagine  utilizzando la sua bellezza, Tropea splende nella sua superba alterità. Certo, gli anni ci sono e servirebbero amministratori che invece di pensare al maquillage pensassero ai problemi di fondo che il borgo vive a partire dal consolidamento della rupe su cui è costruita e del costone dove sorge la Madonna dell’Isola. E su questo finora nessun sindaco-Principe ha mai fatto nulla.

Il sindaco uscente dovrebbe vergognarsi per come ha sottovalutato il crollo di pezzi del costone su cui sorge la Chiesa della neve e per non essere riuscito a mettere in moto un piano di azione di consolidamento di tutta la rupe di Tropea. Ecco, forse sarebbe meglio che nei prossimi 18 mesi i tropeani pensassero a trovare un sindaco all’altezza della fama di Tropea. E la finiscano con questa pagliacciata del Principato. Parafrasando il grande   Francesco Guccini, Tropea è una vecchia signora  dai fianchi un po’ molli… col seno sul mare Tirreno ed il  culo sui colli. E soprattutto: Tropea non ha bisogno di Principi!