Umbria 2019: trionfano Lega e Fdi, disfatta storica per la sinistra

Fonte: Il Fatto Quotidiano

Dopo 50 anni l’Umbria non è più una regione rossa. Il centrodestra ha stravinto le elezioni e per la prima volta dal 1970 la regione non sarà amministrata dalla sinistra. Anzi: come già era successo alle europee, gli umbri si sono riscoperti leghisti. Il partito di Matteo Salvini – quando lo spoglio è a metà e sono state diffuse diverse proiezioni su dati reali – è di gran lunga la prima forza in regione con più di 37 punti percentuali. Anche la nuova governatrice è leghista: si chiama Donatella Tesei, è senatrice del Carroccio e presidente della commissione Difesa di Palazzo Madama. Ha preso il 57%, un paio di punti in meno rispetto alla sua coalizione, ma venti in più rispetto a Vincenzo Bianconi, candidato del Pd e del M5s al 37%. Con la Lega prima partito, fa registrare un vero e proprio exploit anche Fratelli d’Italia, che sfiora i dieci punti: con Forza Italia al 5,3% e le altre liste civiche, la coalizione raggiunge il 59%. Più di ventitré punti di vantaggio rispetto ai voti presi dalla cosiddetta alleanza civica composta da Pd e M5s.

M5s sotto il 10% – Tra le liste che sostengono Bianconi, i dem non vanno neanche malissimo: sono stati travolti dallo scandalo sulla sanità, hanno subito la scissione di Matteo Renzi, eppure superano il 21%. Per i 5 stelle, invece, è uno dei peggiori risultati di sempre: con l’8,2% sono addirittura la quarta forza, dimezzando quasi i voti presi alle europee di quattro mesi fa. “L’esperimento non ha funzionato. Il Movimento nella sua storia non aveva mai provato una strada simile. E questa esperienza testimonia che potremo davvero rappresentare la terza via solo guardando oltre i due poli contrapposti“, recita il comunicato pubblicato su facebook dai grillini. Come dire: in attesa di capire cosa succedere dentro al Movimento, si può dire che l’alleanza con i dem molto difficilmente sarà replicata altrove. O forse no…

Foto di Narni sotto accusa – “Sarebbe un errore interrompere questo esperimento per via di una Regione che ha il 2% della popolazione nazionale” afferma il presidente del Consiglio. Conte nega di essere andato in Umbria per fare campagna elettorale: “Se avessi voluto farla avrei girato porta a porta un mese, 24 ore al giorno”. Sotto accusa c’è soprattutto la foto di Narni, con il candidato Bianconi, Nicola ZingarettiLuigi Di Maio e Roberto Speranza. Un’istantanea in cui spiccava l’assenza di Matteo Renzi, vera mina vagante del governo. I renziani non commentano ufficialmente ma fanno sapere di non avere gradito la foto dei tre leader. E non hanno gradito neanche le parole di Nicola Zingaretti, che è stato il primo leader ad ammettere la sconfitta ma ha negato una perdita di voti per il Pd a causa di scissioni. Zingaretti, tra l’altro, ha considerato la vittoria del centrodestra agevolata “dal caos di polemiche che ha accompagnato la manovra economica del Governo”: cioè le dichiarazioni di Renzi. I 5 stelle da parte loro commentano la sconfitta con dieci righe pubblicate su facebook: “Dalla formazione del primo esecutivo – scrivono – ci è stato subito chiaro che stare al Governo con un’altra forza politica – che sia la Lega o che sia il Pd – sacrifica il consenso del Movimento 5 Stelle“. Probabilmente non ci saranno altre foto di Narni: non portano molto bene.