Riapertura PPI e destino S. Barbara: chiediamo chiarezza!
In questi giorni, a livello regionale, altro non si è parlato che dei decreti, a firma del commissario ad acta Scura, che sbloccavano le assunzioni, finalmente, di personale medico ed amministrativo che andranno ad integrare una pianta organica ahinoi deficitaria che non riusciva a soddisfare le esigenze dei cittadini costretti a file e tempi di attesa estenuanti per prestazioni di Pronto Soccorso (specie a Cosenza) e visite di ogni tipo.
E parlando di Pronto Soccorso non possiamo che non parlare del nostro ex Pronto Soccorso che era stato convertito, sulla carta, in PPI (Presidio di pronto intervento) e che ancora, da tanti anni, non è entrato in funzione vuoi per carenza di personale, vuoi per ristrutturazione del Mariano Santo con relativo trasferimento dei reparti presso il nostro nosocomio!
In questi giorni è stato approvato, dopo tante peripezie, il piano aziendale dell’ ASP di Cosenza (decreto dca 110 del 08/08/2017)
Per quanto riguarda l’ospedale S. Barbara finalmente (sulla carta era presente da tanti anni come indicato nei nostri articoli precedenti), è stato deciso, di mettere in funzione il PPI.
Altro atto è la realizzazione dell’ Hospice all’interno del nostro nosocomio (in quale reparto non si sa) di cui noi abbiamo proposto la realizzazione negli ex locali della direzione Sanitaria.
La riapertura del PPI, come il ripristino dei reparti e dei servizi, è e sarà sempre anche una nostra battaglia: una battaglia che principalmente deve essere del popolo del Savuto che, aldilà dei colori politici, deve lottare con dignità e rispetto per l’ottenimento di diritti, servizi e prestazioni essenziali!
Chiediamo quindi al nostro Sindaco, ai Sindaci della Valle del Savuto, ed a tutti i nostri rappresentanti locali, regionali e statali di fare fronte comune, superando le barriere ideologiche, chiedendo chiarezza e rispetto sul destino del S. Barbara e di tutta la popolazione del Savuto.
Ci chiediamo che ne sarà del nostro ospedale (nell’atto viene indicato come ex Ospedale di Rogliano), dei reparti ospitati ora nel nostro nosocomio (PO Mariano Santo), l’ottenimento e l’assegnazione celere delle risorse necessarie (personale) per il ripristino del PPI, la destinazione dell’ Hospice, il destino del reparto di Radiologia e del laboratorio analisi (non sarebbe meglio assumere qualche giovane al posto di utilizzare costosissime navette per il trasporto delle provette a Cosenza…), come verranno utilizzate le modernissime sale operatorie e tanto tanto altro.
Lo dobbiamo ai nostri avi che hanno lottato e sudato per realizzare questo Ospedale, a noi stessi, ed alle future generazioni.
Un’Altra Rogliano