Verbicaro. I conflitti di interesse dell’assessore Cirimele e degli “amici della lirica”

di Saverio Di Giorno

L’estate scorsa citando Boris scrivevamo che la Calabria del futuro che si vuole far filmare è un paese di musichette mentre fuori c’è la morte (https://www.iacchite.blog/la-calabria-del-futuro-che-si-vuole-far-filmare-e-un-paese-di-musichette-mentre-fuori-ce-la-morte-di-saverio-di-giorno/).

Una definizione che va facendosi sempre più vera e non solo per i mirabolanti annunci di Occhiuto che – udite, udite! – porterà il Capodanno Rai in Calabria non solo per uno, ma addirittura per due anni. Poco importa che diventa una regione sempre più povera, sempre più sola e sempre più isolata (ah no, c’è il ponte!). E se non se ne accorge la “politica” regionale, men che meno quella locale. In questi pochi mesi si fa la corsa a spolpare i turisti (che poi vengono pure accusati), cercare di accaparrare quei pochi soldi che servono a sbarcare il solitario inverno. Poco importa se questi soldi girano in mano a poche associazioni (cosiddette culturali) che organizzano eventi, si fanno sborsare fondi e finanziamenti che rientrano agli stessi proprietari. Inutile dire che nella maggior parte dei casi i membri delle associazioni hanno anche ruoli pubblici, decidono i finanziamenti e via nello stesso giro. La solita storia di conflitti di interessi, poca opportunità e piccoli circoletti ristretti.

E questo sembra essere esattamente il caso di “Amici della Lirica”. Cosa succede tra questa associazione e tra gli amici degli amici … della lirica? Diventa presidente Francesco Cirimele e poco male se non fosse che il dott. Cirimele ricopre anche ruoli nel comune di Verbicaro. Quantomeno inopportuno perché è sempre il comune di Verbicaro che versa 15mila euro sul conto dell’associazione. Il 4 marzo 2021 si trasferiscono su suo conto circa 5mila euro. Il sindaco informato dalla minoranza della movimentazione tace. Le denunce non hanno replica. Cirimele come giustifica tutto questo? Qual è la sua versione?

Questo è uno dei casi. È un racconto non solo di un caso, ma un simbolo di quanto poco sia funzionale al territorio questa politica di turismo e quanto lo sia invece a pochi. Quanti altri eventi più o meno grandi fanno gocciolare soldi a chi li gestisce e agli amministratori? E quanti altri invece fanno fatica a decollare perché non hanno le giuste conoscenze … Ma poco importa! Sempre a fare i guastafeste: basta portare grandi nomi che fanno passerelle, luci e cotillon in nome della famigerata pubblicità!

E pur di far questo va bene chiudere due occhi, la bocca e il naso su tutto. Imprenditori che sversano nei fiumi e nel mare, discariche nei boschi. Tanto poi questi imprenditori sponsorizzano, portano voti e stanno tutti bene. Basta non girare tra i vicoli, parlare con le famiglie che hanno figli lontani nel migliore dei casi o persi nella droga, basta non parlare con chi lavora a questi eventi pagati pochissimo o con i dipendenti di questi imprenditori.