Vibo 2024 e Rinascita Scott. Ma avete letto le motivazioni della sentenza? Le 6 domande che Libera dovrebbe fare ai candidati a sindaco

5 DOMANDE AI CANDIDATI A SINDACO DI VIBO VALENTIA

Domani, giovedì 23 maggio, l’associazione Insieme per il Bene Comune e il Coordinamento provinciale di Libera Vibo Valentia organizzano un incontro con i quattro candidati a sindaco della città di Vibo Valentia  per proporre  loro di sottoscrivere un “Patto per la Città di Vibo Valentia”. Iniziativa lodevole, d’altronde l’impegno di Libera e di Insieme per il Bene Comune è notorio e indiscusso. Noi siamo certi che i quattro candidati a sindaco non si sottrarranno a sottoscrivere il patto proposto.

Così come sottoscriveranno anche il Codice Etico elaborato da Avviso pubblico, e lo stesso faranno la gran parte dei candidati al consiglio comunale. Per rendere più proficuo e interessante l’incontro vorremmo suggerire agli organizzatori di chiedere ai quattro candidati a sindaco un giudizio sulle motivazioni pubblicate l’altro ieri per il processo Rinascita Scott. A 48 ore dalla pubblicazione delle motivazioni dobbiamo riscontrare il silenzio assoluto dei candidati a sindaco, dei candidati al consiglio comunale, dei segretari dei partiti politici del Vibonese, dei partiti tutti a livello regionale, delle massime cariche istituzionali a partire dal presidente della Regione Roberto Occhiuto, alla sottosegretaria Wanda Ferro, al Presidente della Commissione Bilancio Giuseppe Mangialavori (sic!), al sindaco di Vibo Valentia  Maria Limardo, e così via deputati e senatori di tutti gli schieramenti. Diciamo quasi tutti in silenzio perché non vorremmo che ci fosse sfuggito qualche commento di sen sfuggito. E allora sarebbe interessante sapere che ne pensano i CANDIDATI A SINDACI DI VIBO VALENTIA di alcuni passaggi della sentenza Rinascita Scott:

1)  I candidati a sindaco di Vibo Valentia sono d’accordo su questo passaggio delle motivazioni? “…. La maxinchiesta Rinascita Scott ha scoperchiato un vaso di pandora in cui, da troppo tempo ormai, venivano occultati e assecondati in modo compiacente e silente rapporti tra mafiosi, uomini di Stato infedeli, politici, professionisti e imprenditori”.

Questi mondi che dovrebbero essere lontani invece “… non solo convivono a stretto contatto, ma hanno anche delle evidenti cointeressenze ramificate e tentacolari in ogni ambito della società”. 

Sono d’accordo che questi intrecci e contatti, che spesso penalmente non sono rilevanti, sono politicamente devastanti, rappresentano la causa prima della marginalità economica e sociale della città di Vibo Valentia? E che misure, azioni e comportamenti vorranno mettere in campo fin dal primo giorno d’insediamento?

2) I candidati a sindaco di Vibo Valentia che ne pensano del passaggio della sentenza dove  si afferma che “grazie  a risorse illimitate e ad alleanze solide e durature con il mondo dei colletti bianchi, la mafia locale si è trasformata in una potenza economica che va ben al di là dei confini provinciali e regionali… ma mantenendo sempre ciò che è la vera essenza della ndrangheta calabrese: il controllo capillare ed asfissiante del territorio”.

I candidati a sindaco sono d’accordo che solo troncando ogni tipo di rapporto e di contatto, economico, politico, amicale, fisico, si può arrivare all’isolamento e alla sconfitta della ‘ndrangheta a Vibo e nel Vibonese?

3) I candidati a sindaco di Vibo Valentia che ne pensano delle motivazioni della condanna dell’ex senatore Giancarlo Pittelli dove si afferma la “… assoluta e sistematica messa a disposizione nei confronti dei membri del sodalizio criminale, soprattutto quando la richiesta di favori proveniva dal capo Luigi Mancuso“. E ancora: “Pittelli si è sempre mostrato disponibile a ogni richiesta del capo”. I candidati a sindaco condannano senza se e senza ma sul piano politico gli atti compiuti dall’ex senatore Pittelli? L’articolo 54 della costituzione afferma: ” I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempiere con disciplina ed onore, prestando giuramento nei casi stabiliti dalla legge”…

4) I candidati a sindaco di Vibo Valentia sono d’accordo che le motivazioni sulle posizioni  di Gianluca Callipo e di Pietro Giamborino, se sul piano penale sono un’assoluzione totale per il primo e quasi totale per il secondo, sono invece una condanna pesante sul piano politico per entrambi? Essere assolti sul piano penale non significa riguadagnare la piena credibilità politica in automatico. Specie se le motivazioni esprimono giudizi pesanti. Su Gianluca Callipo “emerge senza dubbio una condotta tutt’altro che trasparente che ha mostrato di acconsentire a contatti e rapporti con esponenti della consorteria criminale ed in primis con Salvatore Mazzotta, verosimilmente con l’intento di ottenere il consenso in vista delle consultazioni elettorali”.

E su Pietro Giamburino che “fa parte di quella zona grigia in cui i clan strizzano l’occhio alla politica e ne prendono i favori dopo averla assecondata. Giamborino ha certamente fatto parte del vecchio locale di ‘ndrangheta di Piscopio, ma non  può dirsi altrettanto per l’adesione al nuovo clan fondato nel 2009″. Per questo Giamburino viene assolto nonostante emergano “allarmanti commistioni di Giamborino con ambienti criminali, ma ciò non è sufficiente per provare il contributo che Giamborino avrebbe offerto all’associazione mafiosa”.

Quello che non è sufficiente per arrivare ad una condanna sul piano penale, non sembra ai candidati a sindaco che sia sufficiente per una netta condanna politica? Loro condannano questi comportamenti e questi metodi e rapporti politici e amministrativi? I candidati a sindaco nominerebbero come loro assessori Callipo e Giamborino?

5) I candidati a sindaco di Vibo Valentia sono d’accordo che vi sono due piani, uno penale e uno politico che si possono intrecciare ma anche avere percorsi diversi? E che ne pensano di tutti quegli uomini politici i cui nominativi spuntano nelle varie ordinanze della DDA di Catanzaro a partire da Rinascita Scott per arrivare a Maestrale-Carthago, per collegamenti, colloqui, amicizie, conoscenze con esponenti delle ‘ndrine vibonesi? Nelle ordinanze spuntano spesso i nomi di Mangialavori, dell’ex  consigliere regionale Vito Pitaro, di Brunello Censore, eccetera eccetera. Non ci interessa il piano penale. Ma se per Callipo e Giamborino vale il giudizio etico e  politico, perché su di loro cala invece il silenzio e non vale lo stesso giudizio? Per loro non dovrebbe valere anche l’articolo 54 della Costituzione su disciplina e onore?

6) I candidati a sindaco di Vibo Valentia sono d’accordo sul passaggio nel quale le motivazioni sottolineano l’intreccio profondo tra criminalità organizzata e istituzioni, e dove riprendendo la testimonianza dell’ex gran maestro Cosimo Virgiglio si afferma che la ‘ndrangheta quando deve prendere rapporti con la massoneria deviata e la politica lo fa “attraverso quei soggetti che in altri procedimenti io ho definito giacca e cravatta… Ecco che in questa situazione medici, avvocati erano i privilegiati, perché sia i medici che gli avvocati possono avere contatto più diretto con determinati personaggi della criminalità”. E allora i candidati a sindaco di Vibo Valentia sono d’accordo che la massoneria deviata sia un cancro da debellare e che infesta la vita politica e amministrativa di Vibo Valentia e della Calabria intera?

Queste sono le domande che  saremmo lieti che Libera ponesse domani ai candidati a sindaco a Vibo Valentia. E visto che l’occasione porterà a parlare di ‘ndrangheta e di corruzione in una campagna elettorale dove finora questo argomento è stato completamente dimenticato, sarebbe interessante chiedere a tutta la politica e alle istituzioni calabresi che ne pensano delle motivazioni del processo Rinascita Scott. Il presidente Roberto Occhiuto che in piena campagna elettorale dà il via libera a concorsi di tutti i generi e ad una infornata di assunzioni tra OSS e autisti, perché non parla di Rinascita Scott e sugli intrecci con la politica e le istituzioni?