Viva l’Italia! Le Regioni alzano i vitalizi agli ex eletti

(DI ILARIA PROIETTI – Il Fatto Quotidiano) – “Stiamo lavorando perché la nostra Regione diventi una sorta di Florida d’Italia”. Il presidente della Liguria Giovanni Toti promette un 2023 da sogno. Ma per la verità l’anno si è appena chiuso con il botto dei tappi di champagne solo per pochi. Tra questi sicuramente gli ex consiglieri regionali che in Liguria hanno trovato l’America. Di più, il Bengodi: i loro vitalizi senza colpo ferire sono stati aumentati prima del cenone di Capodanno del 12 per cento grazie ad un adeguamento automatico all’indice di inflazione disposto dal Consiglio regionale.

Uno schiaffo alla povertà inserito nel bilancio di previsione dell’amministrazione da votare, prendere o lasciare. Come sottolinea il consigliere Ferruccio Sansa, già giornalista del Fatto, che per protesta ha deciso di disertare l’aula dove a tenere banco era la prebenda a beneficio dei soliti noti, che contribuisce a far lievitare i costi dell’amministrazione ligure di circa 800 mila euro nel 2023 rispetto all’anno precedente. Una voce di bilancio che registra l’effetto dell’aumento dell’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati, sì. Ma che incide integralmente sulla rivalutazione dei vitalizi di pochi con un meccanismo “profondamente inopportuno alla luce delle difficoltà che i liguri stanno fronteggiando”, si legge nella risoluzione presentata dall’altro consigliere di opposizione Fabio Tosi del M5S, che impegna i vertici della regione a ridiscutere l’intesa sottoscritta a Roma nel 2019 in seno alla Conferenza Stato-Regioni che ha ancorato i vitalizi all’andamento dell’inflazione, oggi a livelli record.

Causa polemiche, però, in altri contesti gli assegni non sono aumentati dell’11,8% previsto. Il Consiglio Trentino li ha aumentati del solo, si fa per dire, 4% almeno fino al 2025 quando però si tornerà ad applicare la rivalutazione piena dell’indice di inflazione. Ricorsi permettendo, come quello già annunciato Franz Pahl contro il calmieramento degli incrementi che ha deluso l’associazione degli ex consiglieri di cui è presidente: “Ci trattano come immondizia”.

Gli ex eletti sono sul piede di guerra un po’ dovunque contro i tentativi di contenere gli effetti benefici dell’inflazione sugli assegni. Sul piede di guerra in Toscana è una vecchia conoscenza di Giorgia Meloni, l’ex parlamentare di An Roberto Benedetti, che presiede l’omologa associazione dei consiglieri regionali. “Sono stati violati dei diritti e questo è uno Stato di diritto non uno Stato a furor di popolo. Faremo valere le nostre regioni”, ha detto annunciando che verserà “la mancia” che è stata comunque riconosciuta in beneficenza. Mancia? Il costo dei vitalizi, circa 4 milioni all’anno sul bilancio della regione, quest’anno aumenterà ma entro il 3% dopo settimane di polemiche feroci che hanno convinto il Consiglio regionale a darsi una regolata. In Umbria invece si era preventivato un ritocco al rialzo del 5,5%, ma alla fine potrebbe essere dell’8%, con un aumento dei costi nel 2024 di quasi mezzo milione di euro, maggiore di quello scontato dalle casse regionali per il caro energia. E che dire della Calabria? Qui i vitalizi costano 9 milioni all’anno e ne gode un esercito di politici, tra cui l’ex presidente Giuseppe Scopelliti che ha finito di scontare la condanna a 4 anni e spicci per falso in atto pubblico. E non è tutto. La Regione continuerà pure a foraggiare l’associazione degli ex consiglieri: 240 mila euro che serviranno a sostenere la loro battaglia per tenersi il vitalizio.