Sara Sorrenti, in arte Sarafine, la ragazza di Vibo Valentia in gara a X Factor 2023, supera anche il 5° live e approda di slancio nella semifinale del talent sulle ali di una bellissima rivisitazione di un grande classico della tradizione popolare calabrese – “Riturnella” – e della cover dell’immarcescibile “Hanno ucciso l’uomo ragno”.
Non avevamo dubbi che ci fosse anche il folk nel background di Sarafine e ieri sera le sue radici calabresi sono emerse in maniera prepotente con la bella “Riturnella” riattualizzata in versione futuristica dubstep.
A dire il vero, non era questa l’assegnazione del suo giudice – Fedez -, che le aveva proposto un classico degli Oasis ma Sara, alla fine, gli ha chiesto di cambiare decisamente registro ed è stata accontentata. La ragazza di Vibo, per “giustificare” la sua scelta, ha ricordato che proprio in questa settimana sono arrivati a farle visita parenti e amici dalla Calabria, che le hanno portato la ‘nduja con un messaggio inequivocabile: “Canta comu mangi”. E così Sara ha iniziato a cullare l’idea di portare il dialetto calabrese sul palco di X Factor.
Riturnella è un canto popolare d’origine calabrese. In essa si chiede ad una rondinella, grande viaggiatrice, di attendere il tempo di dire delle parole d’amore da portare all’amata lontana.
Il brano fu riscoperto negli anni Settanta dall’etnomusicologo Antonello Ricci, il quale fece riferimento al testo che un’anziana donna di Cirò, Manciulina Pirìto, ricordava a memoria. A seguito di questa riscoperta, il brano è stato poi ripreso da diversi gruppi musicali. Particolarmente degna di nota è la versione di Eugenio Bennato, inclusa nell’album Musicanova del 1978. Ma anche quella del Parto delle Nuvole Pesanti, gruppo etnico cosentino di grande impatto e valenza.
Riturnella è probabilmente uno dei più antichi canti popolari calabresi, e non a caso è un canto di allontanamento e di emigrazione. Come se ne parla di queste cose nella canzone popolare? “Lavoro” e “amore” sono sempre stati visti come nemici; per lavorare si lascia, lontanissima, la persona amata. E così nel testo si chiede alla rondine che sta per partire, da grande viaggiatrice quale è, di dare il tempo di dire delle parole d’amore da riferire all’amata distante. Riturnella resta così la testimonianza di un passato non molto lontano legato alla povertà e allo stesso tempo al sentimento di rivalsa e alla resilienza di un popolo fiero quale quello calabrese.
L’esperimento è piaciuto sia a Fedez sia a Dargen (sarebbe un po’ tragicomico riportare il giudizio di… Ambra che con la musica, grazie a Dio, ha ben poco da spartire), che hanno sottolineato con favore come Sara sia la “quota sperimentale” di questa edizione del talent.
E non è finita qui, perché nella seconda manche dedicata alle cover di Max Pezzali, Sarafine ha fatto centro ancora una volta con una rivisitazione azzeccata di “Hanno ucciso l’uomo ragno”, che ha incontrato il pieno favore dell’autore, che non ha esitato a ritenere la cover dell’artista calabrese come la migliore di tutte.
Di seguito, la pagella di Sarafine del settimanale DiLei
SARAFINE, la poliedrica stella di X Factor 2023: 10
SARAFINE, una vera forza della natura di X Factor 2023, continua a sorprenderci e a incantarci. Non si limita a essere semplicemente una cantante o una performer; è anche una producer di talento, una di quelle rare gemme che ogni tanto brillano nel firmamento della musica. La sua versione di Get Up Stand Up di Bob Marley & the Wailers ci aveva già lasciato senza parole, ma questa volta è andata oltre. Ispirata da un “pacco da giù” inviato dalla sua famiglia, SARAFINE ha deciso di fondere la tradizione popolare con il moderno, portando sul palco Riturnella in una chiave tutta sua. E come se non bastasse, eccola brillare di nuovo con la sua versione di Hanno ucciso l’Uomo Ragno di Max Pezzali. Una performance così unica e speciale che lo stesso Pezzali, presente nello studio, non ha potuto fare a meno di farle i suoi più sinceri complimenti.
Rolling Stone – SARAFINE VOTO 9
Ormai è lei il giudice di Fedez e infatti si autoassegna un brano, dopo aver compreso che Don’t Look Back in Anger degli Oasis è un pezzone ma rischiava di diventare una cover scontata. Così si ricorda delle sue origini, che in fondo non esiste la musica vecchia e quella nuova ma solo la musica bella e quella brutta e sforna una prestazione da urlo sulle note di Riturnella, un brano della tradizione popolare calabrese. E se fino a ieri la più riuscita era quella di Eugenio Bennato, da oggi la sua in versione dubstep ha buone chance di metterla in discussione. Non si smentisce neanche con Hanno ucciso l’uomo ragno, tanto che Max Pezzali ammette di aver pensato a nuove varianti di quel pezzo. È già un feat.