All’ASCU di Stoccolma lo studio/ricerca sul voto dei calabresi

È di qualche giorno fa la notizia che un gruppo di scienziati di fama mondiale hanno avviato uno studio/ricerca per risolvere quello che ritengono essere uno degli interrogativi più misteriosi della storia dell’umanità: perché i calabresi, che sono rovinati sotto tutti i punti di vista, votano sempre chi li ha ridotti con le pezze al culo? Una domanda a cui la scienza, dopo mezzo secolo di osservazione sul campo, ha deciso di rispondere. Un interrogativo che per gli addetti ai lavori, per importanza scientifica/filosofica, è secondo solo alla domanda di tutte le domande: “chi siamo, da dove veniamo e dove andiamo”.

A riunirsi presso la sede “dell’ ASCU” (Accademia Studi Casi Umani) a Stoccolma, scienziati provenienti da tutte le parti del mondo impegnati, da tempo, alla risoluzione del quesito, la cui soluzione potrebbe rappresentare la scoperta più importante del nuovo secolo. Capire il perché i calabresi votano sempre chi li frega, significa anche svelare all’umanità le origini e il perché di questo insano e irrefrenabile desiderio altrimenti definito: “sindrome di Stoccolma”. Un “sintomo” di cui soffrono tanti calabresi che non possono fare a meno di votare chi da oltre mezzo secolo li costringe ad essere ultimi in tutto. E non è certo un caso che gli scienziati si siano riuniti proprio a Stoccolma.

Gli scienziati dopo giorni di incontri, convegni, dibattiti e esperimenti, lanciano l’allarme: il rischio di diffusione della sindrome che colpisce i calabresi, è più che concreto, e questo, dicono gli scienziati, lo si evince dalle risposte ai questionari sottoposti ad alcuni esemplari di calabresi affetti, in maniera cronica, della sindrome del “voto chi mi dice l’amico degli amici”.

Riportiamo alcune risposte, che hanno suscitato l’allarme mondiale e la necessità di trovare una soluzione e magari anche una “cura”, fornite dagli esemplari esaminati dagli scienziati:

Domanda: tra un politico che da oltre trent’anni vive nelle istituzioni senza mai concludere niente per la collettività e che si adopera per favorire oltre che se stesso, anche familiari e amici, e una persona perbene che intende la politica come servizio, chi voteresti?

Risposta: il politico con 30 anni di esperienza truffaldina (94% del campione).

Domanda: tra un politico che ha fatto chiudere 18 ospedali in Calabria e che da più di 25 anni vive solo di politica che utilizza come merce di scambio per appararsi i tanti guai personali, e una persona capace e competente, chi vorresti come presidente della regione Calabria?

Risposta: Il politico che si appara i propri guai con i soldi dei caggi (91% del campione).

Domanda: tra un politico conclamato bancarottiere con all’attivo una ventina di fallimenti societari per un debito che supera i 25 milioni di euro, a processo per associazione a delinquere, truffa e bancarotta fraudolenta, che ha utilizzato la pubblica amministrazione come bancomat personale, e una persona onesta, chi manderesti in parlamento?

Risposta: Il politico bancarottiere (86% del campione).

Domanda: tra un politico figlio di un boss politico che da 40 anni truffa i cittadini e lo stato, che si avvale, per essere eletto, di pacchetti di voti clientelari/mafiosi, e il figlio di “nessuno” ma con spessore etico e morale, chi voteresti?

Risposta: il figlio del boss politico (95% del campione).

Domanda: tra un politico che tutti sanno essere un massomafioso, e un politico che predica e pratica la legalità, chi preferisci?

Risposta: il politico massomafioso (96% del campione).

Queste alcune delle domande, e risposte, del “test” somministrato dagli scienziati a diversi esemplari di calabresi colpiti dalla sindrome. Risposte che ora sono al vaglio degli studiosi e che dovrebbero favorire la soluzione del quesito per giungere finalmente alla produzione di una “cura” da somministrare ai calabresi infettati prima del 25 settembre.