Asp di Vibo, l’irresistibile ascesa dell’avvocato Sabrina Caglioti. Garantiscono Giuliano, Ciconte e i media di regime

In Calabria nulla è come appare: lo scriviamo continuamente perché nella nostra realtà l’obiettivo numero uno della politica corrotta e dei media di regime generosamente finanziati dal sistema è quello di far abboccare il popolo bue ad ogni cazzata.

Nel Vibonese, poi, grazie ad una “corazzata” che è un mix devastante tra mafia e stato deviato, c’è una sorta di “pensiero unico” che fa decisamente sorridere e che, per fortuna, provoca ancora la reazione irritata di qualche cittadino che fa funzionare il cervello e ci segnala situazioni ai confini della realtà, come si diceva una volta.

Prendiamo ad esempio l’Asp di Vibo, a capo della quale il parassita sociale che è stato messo dal sistema alla guida della Regione, ha messo un tale che si chiama Giuliano, proveniente dal Mater Domini di Catanzaro e molto gradito al braccio destro del parassita di cui sopra, che non a caso tutti chiamano Peppe ‘ndrina per quanto è impelagato con la ‘ndrangheta vibonese e per come emerge chiaramente da anni dalle inchieste della Dda di Catanzaro.

Per giustificare le migliori porcate, oggi ci dicono che all’Asp di Vibo oltre ai medici adesso anche gli avvocati rifiutano di venire a lavorare… Leggere questa storiella resa pubblica dalla Bibbia dell’informazione “vibonese” per credere.

Un avvocato si dimette il 28 marzo scorso, dopo solo un anno e un mese di servizio. I due legali che nell’immediatezza si è tentato di “reclutare”, per fare fronte all’emergenza, dalla graduatoria dei candidati idonei (approvata dall’Asp di Catanzaro e da cui attinge, grazie a un accordo del 2020, anche l’Asp di Vibo) hanno, invece, rifiutato l’incarico: uno praticamente subito, l’altro, dopo avere inizialmente accettato il lavoro, lo scorso 13 maggio ha deciso invece di mollare e di fare, dunque, un passo indietro.

Il cuore del problema, dunque, è questa graduatoria dei candidati idonei, comune alle Asp di Catanzaro e Vibo, che evidentemente dev’essere “eliminata” al meglio e quale migliore giustificazione può esserci se non quella che in questa graduatoria sono tutti “vagabondi”? Andiamo avanti…

Ma non basta: nella suddetta graduatoria dei candidati idonei erano rimaste ancora due ultime posizioni utili, ma un dirigente avvocato è stato assunto dall’Azienda ospedaliero-universitaria “Mater Domini” di Catanzaro, mentre l’altro dirigente avvocato, contattato dall’Azienda sanitaria vibonese, ha rinunciato a venire a lavorare negli uffici legali di Palazzo ex Inam. Risultato? All’interno dell’Asp di Vibo Valentia, al momento, risulta in servizio il solo avvocato, Sabrina Caglioti, la quale deve fare fronte a un autentico mare di lavoro. Impossibile, quindi, gestire tutte le pratiche.

E quindi, dopo aver individuato il “cuore del problema”, eccoci qui davanti all’eroina de noantri che dev’essere glorificata nei secoli dei secoli. Fa l’avvocato, si chiama Sabrina Caglioti e viene descritta come una “stakanovista” in mezzo alle pratiche. Volete sapere perché? Ma è semplicissimo. Riprendiamo a leggere la “velina” del potere…

Da qui la necessità, ma soprattutto l’estrema urgenza, «al fine di sopperire alla carenza di unità di personale, tenuto conto della numerosità dei contenziosi esistenti», di procedere ad indire un Avviso pubblico di selezione (per titoli e colloquio) per il conferimento di due incarichi di dirigente avvocato da destinare all’Ufficio legale: l’incarico da conferire avrà la durata di un anno e il trattamento economico è quello previsto per la qualifica di dirigente avvocato dal vigente contratto collettivo nazionale di lavoro. Questa la richiesta fatta dal Dipartimento gestione e sviluppo risorse umane e formazione al management dell’Asp vibonese.

Capito? Non c’è bisogno di un concorso, ‘nzamaddio, come dicono a Vibo, ma di un agilissimo “avviso pubblico”. Conoscete il gioco delle tre carte o quello dei compari? Consiste nel fare una “richiesta” a chi di dovere, ovviamente “pilotata” e concordata e poi far finta che sia tutto nato da ideali nobili… Come si evince dal successivo passaggio della “voce dei cittadini liberi”….

Proposta pienamente accolta: il commissario straordinario Giuseppe Giuliano (quello messo a capo dell’Asp da Peppe ‘ndrina e dal sistema di potere, ndr) ha infatti approvato pochi giorni fa, tramite propria delibera, la pubblicazione del suddetto Avviso di selezione per il conferimento di due incarichi di dirigente avvocato a tempo determinato da destinare all’ufficio legale della sede di via Dante Alighieri. Il termine perentorio, infine, per la presentazione delle domande scade il 15 luglio…

Dunque, ritornando alla pedina del sistema che dev’essere santificata, ecco le conseguenze di tutta questa ignobile manfrina. L’avvocatessa Sabrina Caglioti, che tutti conoscono per essere una delle “pupille” del dottor Ciconte di Catanzaro, viene nominata direttore di… se stessa all’Ufficio legale dell’Asp di Vibo così guadagna qualcosina in più per l’immane (!!!) lavoro che è costretta a sbrigare dal destini cinico e baro e naturalmente anche in questo caso non c’è bisogno di un concorso. ‘Nzamaddio, sempre come dicono a Vibo.

No, non c’è bisogno di un concorso perché sarebbe pericoloso un avvocato indipendente dal potere avanti con i precari. Insomma, un minimo di decenza. ecchecazzo… Poi la Caglioti – che Dio l’abbia sempre in gloria – diventerà direttore dell’Unità Operativa Risorse umane e Personale, avrà ancora maggiore potere e finalmente (!) guadagnerà per come merita. I giovani vibonesi, 248 per la precisione, che hanno superato la preselezione per assistente amministrativo, ringraziano commossi. E hanno promesso che si recheranno in pellegrinaggio dall’avvocato Caglioti per renderle omaggio. Amen.