Berlusconi insiste sulla Santelli, e Salvini non sa più che dire

Chi come noi si aspettava di conoscere il nome del candidato per la corsa alla presidenza della Regione Calabria del centrodestra, direttamente dalla bocca di Salvini da questa mattina in Calabria, è rimasto sonoramente deluso.

Salvini dice: “il candidato c’è”, e aggiunge: «Per la prima volta anche la Lega entrerà in consiglio regionale per portare un bel cambiamento in Calabria. Il nome del governatore sarà scelto a breve, ma non mi toglie sonno. Abbiamo chiesto agli alleati qualcuno che rappresenti la voglia di cambiamento che i calabresi mi chiedono da anni. Se poi è donna o uomo, di Catanzaro o di Reggio, ci interessa poco».

Ancora una volta dalla parole di Salvini l’unica cosa che ben si comprende è che sulla scelta definitiva del candidato incombono tuttora seri problemi. È evidente che ancora l’unanimità sul nome non si è raggiunta. E che ci sono resistenze sull’accettazione del nome che Berlusconi insiste a proporre: Jole Santelli.

Dopo aver pressato, per mesi e mesi, gli alleati con il nome di Mario Occhiuto, Berlusconi ha deciso di fare lo stesso con il nome di Jole Santelli: il nostro candidato è lei. Prendere o lasciare.

Un nome che imbarazza, e non poco, Salvini e Meloni. Jole non rappresenta “la voglia di cambiamento” che i calabresi chiedono da anni a Salvini. Del resto lo stesso Salvini si ostina a ripetere ad ogni intervista o domanda sul candidato a presidente del centrodestra: il candidato per noi deve rappresentare il “cambiamento”. Un cambiamento che non può essere certo interpretato da chi vive, come la Santelli, di politica da oltre 30 anni: spacciare Jole come il nuovo che avanza, o il cambiamento tanto atteso dai calabresi, è roba che neanche Cetto Laqualunque… senza contare che è la principale responsabile della frammentazione di FI in Calabria, oltre al tradimento, pur di non perdere i privilegi, del suo migliore amico. Un personaggio senza nessuna qualità che con il “cambiamento tanto atteso” non c’entra niente: l’unica cosa che può cambiare Jole, è l’abito che indossa.

Ma Berlusconi insiste sul suo nome, lo abbiamo detto, deve accontentare la sua fidanzata che sponsorizza Jole, amica intima di Dudù (il cane della Pascale), e Salvini non sa più che dire: continua a prendere tempo, nella speranza di un ripensamento di Berlusconi. Del resto cosa pensa Salvini della Santelli, lo ha già detto a Berlusconi: proporre la Santelli vice di Occhiuto, è ridicolo, lo capiscono tutti che non cambia niente. Ma la Pascale e Dudù non vogliono sentire ragioni e pressano il povero Silvio che è costretto a fare il duro con Salvini: il nostro ultimo nome è Jole.

Salvini e Meloni non sanno più che pesci pigliare: accettare Jole e perdere le elezioni (checchè ne dica Salvini) e pure la faccia con i calabresi, o dire con coraggio a Berlusconi che il nome deve corrispondere realmente all’esigenza di cambiamento che i calabresi gli chiedono. Perciò Jole, proprio NO.

Cosa deciderà Salvini presto lo sapremo, le possibilità che accetti la Santelli per fare un piacere a Berlusconi restano alte, si sa: Salvini non è poi tutto questo “cuor di leone” che ci vuole fare credere. E se così sarà, vorrà dire che la Calabria vale per Salvini e la Meloni un bel piacere alla Pascale e al suo Dudù.