Cosenza 2016, uno peggio dell’altro. L’eredità di Giacomo Mancini senior (di Gianni Colistro)

Enzo Paolini e Mario Occhiuto

Mario Occhiuto alias l’arroganza al potere chiede la riconferma come sindaco. La sua richiesta è basata sul nulla, le cui fondamenta sono solide.

Costui ha distrutto Cosenza. La città non ha più la funzionalità e la vivibilità che gli aveva dato Giacomo Mancini. Ha operato in negativo proprio con l’intento di creare confusione e caos, e bisogna riconoscere che lo ha fatto con grande maestria.

Egli dunque vuole essere rieletto per proseguire nella fase distruttiva della città.

Devo per forza di cose ribadire tutto quello che Occhiuto ha attuato col preciso scopo di mettere in crisi la città.

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La bufala della differenziata porta a porta. Come si può parlare di differenziata se non esistono le apparecchiature adatte per poterla attuare? Ci sono sacchetti in tutta la città. Sui marciapiedi, sulla strada, davanti ai portoni con gli addetti alla pulizia costretti ad un lavoro massacrante e senza sosta.

Ha chiuso Piazza S. Teresa, Piazza Loreto e ha ristretto diverse strade (alla faccia dell’architetto!) E a breve ha annunciato con protervia che metterà mano a Piazza Riforma. Alcuni giornali che affiancano questo moderno don Rodrigo, hanno parlato, usando un termine inglese, di Restyling. A mio parere senza conoscerne il significato. E ne vedrete della belle quando aprirà Piazza Fera!

Costui ha aumentato la bolletta dell’acqua e Cosenza ne è sprovvista. Quindi fa pagare un bene che non esiste. E’ in mano agli animalisti e i cani manca poco che siano più degli abitanti. E quando si cammina bisogna farlo a zig zag… Costui è il candidato principe di Forza Italia. Certo che è ridotto veramente male questo partito!

Nel PD, si è in attesa delle primarie, che come sapete è una scopiazzatura degli Stati Uniti. Ora mentre in quegli stati serve a eleggere i candidati che si dovranno affrontare per occupare la Casa Bianca, in Italia serve solo per creare confusione, attriti e dualismi vari. E infatti il partito oggi guidato da Renzi è senza un attimo di pace.

Tornando a Cosenza, la prima a apparizione l’ha fatta Guccione che non ha detto niente. Ci ritenta Paolini, ma a mio modesto parere andrà incontro a un’ altra delusione.

Ho letto l’altro giorno l’intervista rilasciata da Giacomo Mancini a un giornale locale e mi sono reso conto che questo egregio signore non ha mai parlato col nonno. Altrimenti non avrebbe detto tutte quelle inesattezze sulla metropolitana leggera.

Velocemente rinfresco la memoria a Giacomo e a tutti coloro che vogliono questo obbrobrio. Giacomo Mancini senior, che era mio grandissimo amico, e per me è stato un onore frequentarlo, ebbe a dirmi tre cose.

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La prima: che avrebbe fatto costruire una grande arteria, viale Parco oggi Mancini, che avrebbe consentito ai cosentini di entrare e uscire dalla città con comodità e celerità. Per come è avvenuto, fino a quando chi gli è succeduto, e in particolare Occhiuto, l’hanno ridotta ad una mulattiera.

Avrebbe voluto dare nuova propulsione alla stazione di Vaglio Lise con l’istituzione della metropolitana Cosenza – Paola e la riattivazione della Cosenza – Camigliatello.

E infine il centro storico, cioè il Pancrazio. Trasferirvi diversi uffici e portarvi una facoltà universitaria.

A tal proposito vorrei ricordare a coloro i quali fanno gli gnorri, che l’Università sita in località Arcavacata è stata nel settembre 1969 assegnata a Cosenza con decisione inconfutabile del CIPE e del Ministro della P.I. Ferrari Aggradi.

Non ha potuto portare a termine i suoi programmi perché costretto a subire un inutile processo per le accuse di un pentito. Mai Giacomo Mancini ha parlato di rovinare la bellezza della strada a lui intitolata con la costruzione di una metropolitana che non avrebbe alcun senso.

Gianni Colistro