Medicina. Protesta l’Andu: “Il numero chiuso rimane e peggiora”

ANDU – Associazione Nazionale Docenti Universitari

IL NUMERO CHIUSO RIMANE E PEGGIORA

  1. Contenuti principali del Testo base adottato dalla Commissione del Senato
  2. Un massacro formativo ed economico
  3. Pur di non ricorrere al sorteggio si aggrava a dismisura il percorso selettivo
  4. Prossimo Congresso nazionale dell’ANDU
  1. Contenuti principali del Testo base adottato dalla Commissione del Senato

Il 24 aprile 2024 il Comitato ristretto della Commissione istruzione del Senato ha presentato un Testo base sul numero chiuso a Medicina. Lo stesso giorno si è svolta una discussione sul Testo proposto (v. resoconto della seduta).

Il Testo base non prevede affatto l’abolizione del numero chiuso, ma lo mantiene spostandolo da prima dell’ingresso al corso di laurea in Medicina alla fine di un primo semestre universitario.

Per potere accedere al secondo semestre del corso di laurea in Medicina sarà necessario superare tutte le materie previste nel primo semestre, per potere poi essere collocati in una «graduatoria di merito nazionale». Ogni anno sarà stabilito «il numero complessivo di iscrizioni al secondo semestre» (ovvero il numero chiuso) «in coerenza con il fabbisogno di professionisti determinato dal SSN».

Per gli studenti degli «ultimi tre anni di scuola secondaria» saranno organizzati «percorsi di orientamento e di sviluppo delle vocazioni (sic!)», la cui frequenza farà anche maturare dei CFU validi per il primo semestre universitario. Inoltre saranno previsti «percorsi di formazione e di preparazione ai corsi di laurea».

  1. Un massacro formativo ed economico

Il Testo base è stato «adottato praticamente (?) all’unanimità», ha dichiarato  il Presidente della Commissione, che ha anche detto: «L’odioso numero chiuso che abbiamo conosciuto negli ultimi 25 anni non ci sarà più».

Il fatto è che la selezione prevista nel Testo base sarà ancora più “odiosa”.  Infatti:

  1. a)si costringono di fatto gli studenti degli ultimi anni delle scuole secondarie a impegnarsi, se possibile più di quanto finora accaduto, in percorsi di formazione e di orientamento che li distrarranno dagli studi scolastici e, per coloro che se lo potranno permettere, li porteranno a spendere per costosi corsi privati di ‘sostegno’;
  2. b)si fanno perdere a circa l’80 % degli iscritti al primo semestre universitario sei mesi di vita, impegnandoli nell’inutile impresa di sostenere entro la fine del semestre le materie previste con il massimo di voti possibile (competizione selvaggia) e con probabili spese per frequentare anche corsi privati di ‘sostegno’. A questi studenti sarà impedito di proseguire nel corso di laurea in Medicina non perché risulteranno non meritevoli, ma perché meno meritevoli degli altri. Gli immensi danni provocati agli studenti espulsi sono gli stessi verificatisi per decenni in Francia (v. nota 1) e che sono stati per diversi anni denunciati dall’ANDU (v. nota 2) e ora anche dai rappresentanti degli studenti e dalla rappresentante dell’ambasciata francese in Italia (v. nota 3);
  3. c)si rende localistica la selezione che verrà fatta, di fatto, dai singoli atenei attraverso gli esami delle materie previste, con il rischio di arbitrii e favoritismi; localismo che, tra l’altro, darà la stura ai ricorsi;
  4. d)si manterrà la corsa alle costose (anche costosissime) università private nazionali e straniere, fenomeno che ha avuto l’effetto collaterale del “bosniagate” (v. il punto 2 del documento Numero chiuso della CRUI – Bosniagate);
  5. e)l’ingresso massiccio tutto di un colpo intaserà le università che non avranno tempo di adeguarsi tempestivamente;
  6. f)si continua a pretendere di potere prevedere 10-11 anni prima (tempo necessario per formare un medico) quanti medici saranno necessari al SSN: quali saranno allora i bisogni dei cittadini? Quale sarà la medicina di allora? Quanti saranno i medici che andranno nel privato o all’estero? Etc;
  7. g)si continua a credere che si possa ‘intercettare’ con test o altra modalità selettiva la “propensione”, l’“attitudine”, la “vocazione”, la “reale motivazione” di un 18-19 enne a diventare un buon medico 11 anni dopo, quando è noto a tutti che questa verifica è possibile solo attraverso l’intero percorso formativo (laurea e specializzazione).
  1. Pur di non ricorrere al sorteggio si aggrava a dismisura il percorso selettivo

L’ANDU lo dice da prima che venisse introdotto: il numero chiuso è incostituzionale, rappresenta un’inutile violenza contro i giovani e ha prodotto, come in Francia, una gravissima carenza di medici

Ed è da oltre quattro anni – colpevolmente persi per interessi baronali e professionali – che l’ANDU propone di superare gradualmente il numero chiuso attraverso un piano che preveda l’aumento progressivo degli ingressi al primo anno di Medicina, adeguando le strutture e il personale e sostituendo nel frattempo ogni selezione (che sarebbe comunque dannosa) con il sorteggio, un sistema semplice, immediato, non costoso e inattaccabile dai ricorsi, a differenza di quanto accaduto per i vari tipi di test utilizzati per sbarrare l’ingresso a Medicina (nota 1).

E invece il test sta ancora a cuore alla senatrice Domenica Castellone dei M5S che ritiene «necessario integrare le modalità di accesso al secondo semestre con la previsione di un test di valutazione» (dal resoconto della Commissione).

Questa idea è condivisa anche dal senatore Andrea Crisanti del PD che a un quotidiano ha dichiarato: «L’unica forma trasparente di selezione è un test nazionale sulle materie studiate nel primo semestre».

Il Testo base è sostanzialmente la ‘somma’ di quanto di peggio è contenuto nei già pessimi disegni di legge n. 915 dei FdI (nota 2) e n. 1002 del PD (nota 3). E proprio un esponente del PD, il senatore Francesco Verducci, è arrivato a lamentarsi che sarebbe «troppo breve il periodo di valutazione per l’ammissione (al secondo semestre, ndr) e chiede che sia esteso ad almeno (sic!) un anno» (dal resoconto della Commissione).

  1. Prossimo Congresso nazionale dell’ANDU

Il 20 settembre 2024 con inizio alle 14.30 si terrà il Congresso Nazionale dell’ANDU al quale potranno partecipare tutti gli iscritti. Per iscriversi all’ANDU cliccare qui. All’ANDU possono iscriversi anche i docenti in pensione.