Cosenza 2021. Per tutti i candidati a sindaco, l’unico problema è il traffico!

Non si dicono mai tante bugie quante se ne dicono in campagna elettorale. Questo è pacifico. Infatti quello che caratterizza ogni tornata elettorale sono le montagne di chiacchiere che i candidati distribuiscono agli “ingenui” elettori, sempre pronti a bocca aperta ad abboccare ad ogni “esca”. Alle chiacchiere vanno aggiunte, ovviamente, le promesse che i politici dispensano ai “bisognosi” elettori che continuano a votarli con la speranza, vana, di vedere almeno per una volta nella loro vita, un politico che mantiene l’impegno preso in campagna elettorale. Una situazione che all’oggi non si è mai verificata, ma nonostante ciò il “caparbio” elettore calabrese continua a crederci. Del resto anche i politici imbroglioni che solitamente risultano tra i più votati, alla fine possono avere un sussulto di dignità, e diventare bravi e onesti. Una possibilità che “l’evangelico” elettore calabrese non nega a nessuno: la redenzione può arrivare anche per i soliti marpioni che da anni spolpano e saccheggiano le casse pubbliche. Basta solo continuare a dargli fiducia, prima o poi si stancheranno di rubare, è questa la speranza “dell’affiliato (alla fede)” elettore calabrese.

È raro ascoltare in campagna elettore un candidato/a che parli dei reali problemi – a parte le chiacchiere di base che ogni candidato racconta su come migliorerà la città, e qui spesso la realtà supera la fantasia – del proprio territorio. Ed è il caso della campagna elettorale per la successione a Palazzo dei Bruzi a Cosenza. Otto candidati a sindaco, 29 liste, quasi 900 candidati alla carica di consigliere che all’oggi non hanno proferito, chiacchiere sempre a parte, una sola parola sui reali problemi della città. Infatti i contenuti di questa surreale campagna elettorale si limitano al classico “noi faremo, noi daremo, noi costruiremo, noi cambieremo, e soprattutto noi continueremo”. Ed è proprio sulla “continuazione” che i vari candidati a sindaco hanno trovato l’unica argomentazione per dibattere “fittiziamente” (giusto per dare a queste elezioni una parvenza di competizione elettorale, perché si sa che i candidati a sindaco sono tutti, chi più chi meno, apparanzati con il sistema che ha già deciso chi deve vincere) in pubblico tra di loro.

C’è chi dice che ha intenzione di continuare nel segno di Occhiuto, ovvero, determine, piazze, cemento e bustarelle, e chi vuole smantellare le piazze costruite da Occhiuto che costituiscono un vero e proprio intralcio al traffico, senza però togliere cemento, determine e bustarelle, che restano uguali per tutti. Sta tutta qui la differenza tra i finti schieramenti che simulano di competere tra di loro. La discussione principale tra i candidati è il traffico. Tutto si limita  a questo, l’unico vero problema dei cosentini. Eppure di argomenti da trattare ce ne sono, eccome se ce ne sono! A cominciare da uno dei problemi più grossi della città: la corruzione dilagante che investe oramai ogni settore della vita pubblica. Nessuno osa dire una sola parola su questo argomento, nonostante Cosenza (insieme a Catanzaro) risulti essere la capitale delle organizzazioni massomafiose più potenti d’Italia. Per i candidati a sindaco questo argomento non esiste.

Così come non esiste per i candidati il problema legato alla presenza nel nostro territorio di clan ‘ndranghetistici, spesso collusi con la politica, che soffocano l’economia cittadina. Cosenza, si sa, è un’isola felice, e la Legge regna sovrana. A Cosenza nessuno paga la tangente, nessuno viene strozzato, e nessuno pratica il voto di scambio. Ma soprattutto a Cosenza non circola nessuna droga pesante e sintetica. Di più: a Cosenza gli appalti sono gestiti nella massima trasparenza, e l’appalto di piazza Fera è un fiore all’occhiello del sistema amministrativo praticato a Palazzo dei Bruzi. Legalità e trasparenza amministrativa sono argomenti scontati in questa campagna elettorale, perché appartenenti culturalmente alla classe politica e burocratica cittadina, non c’è bisogno di dire quello che già tutti sanno: i politici e i burocrati locali si sono sempre distinti per l’onestà, la competenza, e la buona amministrazione. Infatti Cosenza, oggi, è paragonabile a Ginevra. E questo il cosentino lo sa, così come sa che la gestione delle ingenti risorse destinate al risanamento della città vecchia, e alla costruzione del nuovo ospedale, avverrà nel massimo rispetto delle regole, e della Legge. Su questo non ci piove, perciò sottolineare la loro onestà, dal pulpito, potrebbe sembrare pleonastico.

Un altro problema che non esiste per nessuno dei candidati a sindaco è quello del debito cittadino: 350 milioni di euro. Come risanarlo è un problema che non interessa a nessuno. Se questo inciderà sui già malandati servizi essenziali per i cittadini (carenza idrica, emergenza rifiuti, emergenza sanitaria, sociale e abitativa), nessuno lo dice. Quali sono i sacrifici che ci aspettano, nessuno lo sa. Sembra quasi che questo debituccio sia destinato ad estinguersi da solo. Quello che conta è non evocarlo in campagna elettorale.

Assenti, inoltre, da questa sempre più assurda campagna elettorale, argomenti come “politiche sociali”, “politiche culturali” e soprattutto “politiche del lavoro”. Come intendono affrontare queste importanti questioni, nessun candidato lo dice. Del resto c’è poco da dire visto che a Cosenza il benessere è collettivo. E tanti sono i premi nazionali e internazionali ricevuti dalla città di Cosenza che testimoniano come la qualità della vita abbia raggiunto livelli europei. Anche qui ripetere l’ovvio, potrebbe apparire “ripetitivo”, e sprecare parole in campagna elettorale non è buona cosa. Meglio parlare dell’intoppo di via Roma (che resta un problema, ma non può essere considerato l’unico) piuttosto che soffermarsi a discutere di cose che funzionano da sempre. A Cosenza non abbiamo problemi!

Insomma se ancora non l’avete capito non c’è nessuno tra i candidati a sindaco disposto ad affrontare a viso aperto i veri problemi della città. Tutti disegnano e propongono un mondo fantastico, come se bastasse la sola idea per risanare una situazione economica e sociale, come quella cosentina, che definire disastrosa e dire poco. E questo perché nessuno ha il coraggio di mettersi contro i poteri massomafiosi di questa città che hanno già deciso chi dovrà occupare la poltrona da sindaco per i prossimi 5 anni (salvo complicazioni giudiziarie). La competizione elettorale è solo una formalità che alla fine decreterà che percentuale del bottino toccherà ad ogni clan politico (sono tutti apparanzati tra di loro), che è quello che più interessa agli amici degli amici, e poi, stabilito questo, tutti continueranno a vivere felice e contenti nella Ginevra di Calabria. Perché a Cosenza l’unico problema è il traffico.