Cosenza, clinica Misasi-San Bartolo: la “legge” dei Morrone

Acque agitate alla clinica Misasi-San Bartolo di Cosenza, una delle strutture in mano alla famiglia Morrone “mammasantissima”, capeggiata dal “boss” Ennio e da Luca bambino mio, appena eletto consigliere regionale in quota Fratelli d’Italia.

Pare che i Morrone non abbiano atteso neanche la proclamazione degli eletti per dare corso ai loro piani. Eppure avevano fatto il pieno di assunzioni prima e di voti successivamente ma certa gente non si smentisce mai. Molti dipendenti – anzi, quasi tutti per la verità, a parte i lecchini storici – lamentano una vera e propria imboscata ai loro danni, che si è concretizzata con il contratto di lavoro. Non più quello promesso, ovvero quello “regolare” dell’Aiop (Associazione Italiana Ospedalità Privata) ma la riproposizione del vecchio contratto, ovviamente farlocco, sdoganato in combutta con il solito sindacalista “venduto”, tale Mascaro. Poche spiegazioni, come al solito, e come da scontato copione l’avvertimento del prestanome messo dai Morrone, tale Chiarelli: “Se vi va bene, firmate, altrimenti ve ne tornate a casa!”. Questa è la legge dei Morrone. 

La promessa con la quale si erano accaparrati il consolidato pacchetto di voti era stata quasi solenne. Era sceso in campo direttamente Luca bambino mio e in una serie di riunioni con i dipendenti aveva solennemente giurato che, appena finite le elezioni, sarebbe stato ripristinato il contratto dell’Aiop e abbandonato quello successivo al concordato. Ebbene, a neanche un mese dalla conclusione delle elezioni, per garantire il pacchetto di nuove assunzioni promesse a clienti ed amici degli amici, ecco arrivare il contrordine: bisogna risparmiare e quindi non si può mantenere la promessa nei confronti degli altri dipendenti, che rimangono così clamorosamente beffati. Care signore e signori, un po’ è anche colpa vostra: così imparerete a fidarvi ancora di questa gentaglia.