Castrolibero. La drammatica testimonianza di Dalia, studentessa molestata al Liceo Valentini: “Cara Maletta, io ricordo tutto”

Nel corso della giornata di ieri dal Tribunale di Cosenza è arrivata la notizia che il professore del Liceo Scientifico Valentini-Majorana di Castrolibero Angelo Bastone è stato rinviato a giudizio – a quasi due anni dallo “scandalo” – per le molestie denunciate dalle studentesse. Rinviata a giudizio per aver nascosto tutto anche l’ex preside Maletta. Quanto avvenne a Castrolibero ebbe una vastissima eco mediatica nazionale e ci fu anche una manifestazione degli studenti a Cosenza, che seguì una lunga occupazione della stessa comunità studentesca. 

Uno dei momenti più significativi del corteo degli studenti cosentini del 18 febbraio 2022 era stata la drammatica testimonianza di Dalia, una delle studentesse che ha subito molestie da parte del professore di Matematica e Fisica del Liceo Valentini-Majorana di Castrolibero Angelo Bastone. Dalia aveva preso la parola quando il corteo stava passando dall’Ufficio scolastico provinciale e la sua testimonianza ritornava all’epoca di scottante attualità, alla luce del fatto che proprio quell’Ufficio in quei giorni – sia pure temporaneamente – aveva rimesso al suo posto la dirigente Maletta… (https://www.iacchite.blog/castrolibero-a-volte-ritornano-la-dirigente-del-valentini-e-il-pessimo-messaggio-per-gli-studenti/). Dirigente che poi, ovviamente, venne allontanata dalla scuola. Ma ecco quanto aveva detto la studentessa quel giorno.

“Ciao a tutti sono Dalia. I giornali dicono che ho 21 anni ma a quanto pare ne ho 20, scusate non volevo deludervi… Ed è da cinque anni che va avanti una condivisione non consensuale del mio materiale sessuale. E’ iniziata quando vivevo qui a Cosenza e avevo un fidanzatino, che trovavo veramente troppo carino e me ne innamorai subito… Lui mi chiese “Riprendiamoci” e io dissi di si perché no? Poi gli dissi di cancellare quel video, lui disse che l’avrebbe fatto ma lui non lo fece mai e nel giro di due anni sono finita sui telefoni di tutta Cosenza, della Calabria ed è diventato un caso internazionale ed è finito su un gruppo Telegram di Revenge porn con 77 mila iscritti… Sapete cosa mi disse la Maletta quando andai a denunciare la questione, quando le andai a dire che sarebbero arrivati i poliziotti a scuola per poter interrogare le persone? Che me l’ero cercata, che era tutta colpa mia…

Quando poi iniziai a fare attivismo, ho iniziato a raccontare quello che lei mi aveva detto di fronte a mio padre e lei disse che erano cazzate e illazioni… Allora, in quel momento, a gennaio 2022, mi sono tornate in testa tutte le cose che lei ha sempre nascosto, tutte le volte che le ho raccontato del bullismo, degli abusi che vivevamo in classe soprattutto noi ragazze… e di quando lei minimizzava, che non sapevamo prendere gli scherzi perché eravamo piccole e che il professore in questione non avrebbe mai fatto niente del genere… Cara Maletta, io mi ricordo tutto tristemente, mi ricordo le mani su di me, quando mi chiamava panterona e polpettina, le battute sul mio culo e sulle mie tette, mi ricordo tutto perché i soprusi e gli abusi non si lavano via e soprattutto non devono essere coperti per la scuola ed è dai nostri ricordi e dal nostro dolore che è nata “Callout Valentini-Majorana”. Noi non ci fermiamo fino a quando non si fermeranno gli abusi e le violenze… Fino a quando queste violenze non saranno riconosciute perché è anche difficile riconoscerle tanto sono radicate… io ci ho messo 4 anni prima di capire queste violenze perché pensavo che fosse normale che un professore mi toccasse, che mi dicesse che voleva farsi due botte con me e invece non è normale e sono qui a gridarlo a gran voce… Non possiamo più tollerare di essere abusate”.