Cosenza. Piazza Fera/Bilotti non è né sostenibile né contemporanea

Piazza Fera/Bilotti non è né sostenibile né contemporanea.

dalla pagina FB di Carlo Salatino

Al netto delle questioni giudiziarie, l’opinione su piazza Fera/Bilotti non può non tenere conto di alcune considerazioni oggettive che, troppo spesso, nell’interlocuzione comune, trovano come contraltare la frase semplice e banale “certo è meglio del parcheggio che c’era prima”.
Piazza Fera/Bilotti non è un buon esempio di piazza sostenibile né contemporanea… perché:

perché la realizzazione di un parcheggio in centro città è in antitesi con le moderne tendenze dell’urbanistica; i parcheggi sono notoriamente degli attrattori di traffico e per questo se ne sconsiglia la realizzazione nei centri urbani: Tanti automobilisti, specie nelle ore di punta, alimentano il traffico nel centro cittadino dopo che vana è stata la ricerca di un posto in una struttura cha, tra l’altro, può accogliere un numero veramente esiguo di vetture;

perché è scientificamente accertato che sotto una superficie alberata la temperatura, specie nel periodo estivo, si riduce di diversi gradi rispetto ad una superficie priva di alberi. Piazza Fera/Bilotti, per precise scelte progettuali, non ha nemmeno un albero piantumato, ponendosi in totale antitesi rispetto ad altri progetti di piazze contemporanee come, giusto per fare un esempio, quello di piazza Garibaldi a Napoli, dove sono stati previste decine e decine di essenze arboree. Insomma, piazza Bilotti è, di fatto, uno spazio pubblico impraticabile durante le giornate estive a causa delle altissime temperature che vi si registrano.

– perché nasce come spazio pedonale (ma senza alberi e senza verde) le cui finalità, ben presto, sono state tradite dall’apertura di una strada a doppio senso di marcia lungo la quale, giornalmente, transitano migliaia di autovetture che producono un forte inquinamento sonoro e dell’aria; doppio senso di marcia voluto, come estrema ed imprevista soluzione, per garantire la circolazione in centro città dopo l’interruzione di via Roma.

– perché non è un moderno edificio polifunzionale del quale la città sentiva il bisogno; in realtà il volume interrato accoglie quasi per intero il parcheggio mentre i restanti volumi sono occupati da un discutibile fast food (che poteva essere ubicato in uno dei tanti locali disponibili nei palazzi circostanti) e da un museo, “virtuale”, che avrebbe avuto molto più senso se realizzato in uno dei tanti edifici disponibili nel centro storico.
Infine, giova ricordare, che Piazza Bilotti è stata realizzata grazie al dirottamento di ingenti fondi destinati alla costruzione di un grande auditorium coperto a Cosenza; struttura mancante in tutta l’area urbana che avrebbe consentito alla città di accogliere grandi eventi artistici al coperto; eventi che invece, per carenza di strutture idonee, vengono puntualmente dirottati a Catanzaro e Reggio Calabria.

L’ opera realizzata rappresenta, di fatto, un nuovo progetto che niente ha a che vedere con quello vincitore del concorso di idee voluto, bandito ed aggiudicato da Giacomo Mancini. Progetto che, sviluppato poi in forma esecutiva, costò alle casse comunale una parcella di ben 700.000 euro.
Soldi buttati al vento grazie alla mancata applicazione di un principio fondamentale per gli enti pubblici, la continuità amministrativa.