Cosenza, piazza Fera sequestrata. Ma Liguori lo sa che era il questore?

Il dott. Luigi Liguori, circa 60 anni, originario di Corigliano Calabro, è attualmente il questore di Matera. Prima di approdare nella Città dei Sassi, ha diretto per 1 anno e 4 mesi il Compartimento della Polizia ferroviaria di Bari dopo aver guidato per 3 anni la questura di Cosenza. In precedenza, aveva lavorato in Liguria e Lazio, ed era stato anche alla guida della Squadra mobile di Bari. Insomma, parliamo di un servitore dello stato ormai di lungo corso, ad un tiro di schioppo dalla pensione e per giunta anche cosentino.

Chi segue Iacchite’ sa che non siamo mai stati teneri con lui nei tre anni nei quali ha diretto la questura di Cosenza, non foss’altro perché ha seguito la stessa pessima linea del suo predecessore ovvero il pessimo Alfredo Anzalone, elemento di primo piano della “banda” massomafiosa che ha ammorbato per anni la città di Cosenza insieme alla procura-porto delle nebbie e al re degli squallidi iovvero il sindaco cazzaro. Ma anche perché ha avallato “storielle” penose e alle quali non ha creduto nessuno per dimostrare che il suo ufficio funzionava mentre invece era una “sola” come direbbero a Roma. Poi, per grazia di Dio, l’hanno mandato via e, ad onor del vero, c’è da dire che chi è arrivato dopo di lui ha interrotto il vortice dell’insabbiamento.

Da sinistra: Cannizzaro, il questore Anzalone, Occhiuto e Potestio

All’indomani del decreto di sequestro preventivo deciso dalla Dda di Catanzaro per piazza Fera, tuttavia, la permanenza di Liguori a Cosenza è tornata d’attualità. Leggendo le notizie riguardanti il sequestro, la domanda che in tanti si pongono a Cosenza è la seguente: ma se per piazza Fera non era stato effettuato il collaudo, com’è stato possibile che dalla fine del 2016 a qualche mese fa, si siano svolti concerti, feste per la promozione del Cosenza Calcio, addirittura discoteca in piazza, per non parlare della quotidianità?

Cosa facevano la procura, la prefettura, la questura, il comando provinciale dei carabinieri in tutto questo? Possibile che fossero tutti all’oscuro delle manovre di Occhiuto che vengono smascherate, sia pure con grave ritardo, dal procuratore della Dda Gratteri? E ancora: c’era bisogno di una procura antimafia per svelare trucchetti da peracottari? Insomma, la gente vuole sapere nomi e cognomi dei pezzi deviati dello stato che hanno coperto Occhiuto in tutti questi anni. Noi ve li stiamo scrivendo puntualmente da anni i nomi e i cognomi dei servitori infedeli dello stato complici e conniventi di Occhiuto ma la giustizia è lenta e deve fare il suo corso.

Ma torniamo allo stato deviato. Ad un certo punto del decreto, si riporta una intercettazione che risale al pomeriggio del 16 dicembre 2016.… Alle successive ore 17,27 Francesco Tucci contattava il collaudatore Antonino Alvaro al quale domandava, per conto del questore di Cosenza (Liguori appunto !!!) con il quale era in riunione, entro quanto tempo sarebbe stato depositato il collaudo. Alvaro, di contro, chiedeva se la relazione di struttura ultimata fosse stata depositata presso il Genio Civile, che avrebbe dovuto restituirla dopo averla verificata. Tucci affermava di aver depositato la relazione di struttura ultimata al Genio Civile, seppur contrariamente al vero, posto che in realtà tale documentazione era stata depositata solo presso il Comune… Di talché il direttore dei lavori ed il collaudatore fornivano all’istituzione di pubblica sicurezza (la questura di Cosenza, tanto per intenderci, ndr) una data previsionale dello svolgimento del collaudo che sarebbe stato effettuato il giovedì successivo ovvero il 22 dicembre 2016…

Per una migliore comprensione: il giudice esprime in maniera contenuta la “meraviglia” per il fatto che due truffatori come Tucci e Alvaro al servizio di un delinquente mafioso come Occhiuto potessero tranquillamente “annunciare” nella sede della questura (!!!) che avrebbero fatto il collaudo (in ogni caso farlocco e falso…) dopo l’inaugurazione della piazza. Ma non solo, perché appena due settimane dopo, nelle stesse assurde condizioni, si sarebbe addirittura svolto un concerto con 80 mila persone… In ogni caso senza collaudo – prevede la legge – non si può consegnare una piazza pubblica. E la legge in una questura dovrebbero conoscerla.

Ma per completare il quadro, è necessario che leggiate anche l’incredibile contenuto di questa intercettazione che ha come scenario… la questura di Cosenza.

ALVARO: Dimmi Francé

TUCCI: Eh Antonì, sono in questura. Vogliono sapere… il questore vuole sapere… tu il collaudo quale giorno lo darai della prossima settimana?

ALVARO: E non glielo dici. Tu al Genio Civile l’hai presentata?

TUCCI: Sì, sì, sì…

ALVARO: Quindi, quando te la restituisce. Questo dipende da quando te la restituisce.

TUCCI: Sì, ho capito ma questi devono fare la manifestazione… Tu la relazione la farai la settimana prossima, gli ho detto entro giovedì… punto

ALVARO. E va bene, entro giovedì.

TUCCI: La relazione la puoi fare… invece che depositarla al Genio Civile, la puoi fare e depositare in questura, al Comune. Non è che per forza al Genio Civile.

ALVARO: Ho capito, ma mandami sta relazione di struttura ultimata, almeno così tra lunedì, martedì e mercoledì ce la faccio.

Sempre per una migliore comprensione: i due truffatori si accordano per truffare lo stato e la città di Cosenza direttamente nella sede della questura e col permesso del questore. Quel questore si chiama Luigi Liguori, anche se forse lo era a sua… insaputa. Complimenti vivissimi! A futura memoria!