Gratteri e la fuga di notizie: “Blitz messo a rischio da infedeli in divisa”. L’ombra dei servizi segreti

La fuga di notizie dettata da investigatori infedeli, “beccati con le mani nel barattolo della marmellata”, che ha rischiato di far saltare la maxioperazione Rinascita Scott contro le cosche del Vibonese, ha lasciato un segno nel procuratore distrettuale antimafia di Catanzaro Nicola Gratteri che in una intervista a Rainews ha chiarito senza fare di tutta l’erba un fascio: “I servizi segreti hanno dato molte volte contributi importanti. E’ capitato che alcuni infedeli abbiano tradito commettendo danni gravi. Ma ritengo che siano importanti non solo per l’Italia ma anche per l’Italia all’Estero. E’ ovvio che quando si becca qualcuno di queste strutture molto delicate con le mani nella marmellata ci rimaniamo male per la pervasività che hanno in positivo e in negativo”.

Gratteri non ha nascosto la delusione e la sofferenza nel momento in cui si è scoperto che uomini dello Stato collaboravano con la criminalità organizzata. “Quando si trovano intercettazioni con uomini delle istituzioni che si prestano a questo gioco – ha sottolineato – è una grande sofferenza. E’ davvero devastante. Per noi rappresenta un fatto gravissimo perchè la posta in gioco è alta. Avere un infedele in un posto strategico significa azzerare anni di lavoro. D’altronde, la gente per fidarsi di noi ci deve vedere puliti e trasparente”.

Quindi Gratteri è arrivato al nocciolo della questione ed all’inchiesta Rinascita Scott: “In questo caso c’è stata una fuga di notizie che avrebbe potuto creare seri problemi”. Non a caso “in questa stanza abbiamo fatto riunioni drammatiche per le forze dell’ordine” per mettere a punto il blitz in fasi molto concitate. “In questa indagine – ha concluso Gratteri – hanno lavorato per oltre due anni almeno 300 carabinieri. E poi avvertiamo che qualcuno ha tradito. Inevitabili sopraggiungono rabbia e sconforto, ma bisogna rimanere freddi e ragionare”.

Ecco perchè “abbiamo avuto l’intuizione di anticipare. Spesso si posticipa, questa volta abbiamo fatto il contrario. E’ la prima volta che mi capita dal 1986, da quando sono in magistratura. Ed è stato un grande risultato”.