Calabria 2020, Mario Occhiuto: dignità, questa sconosciuta

Che Mario Occhiuto fosse una persona priva di valori e dignità si sapeva. Che Mario Occhiuto fosse un individuo senza rispettabilità e onorabilità si sapeva. Che Mario Occhiuto fosse un truffaldino, un bugiardo seriale e un fallito si sapeva. “Qualità”  che il cazzaro ha sempre messo in mostra camuffando, senza ritegno e vergogna, la verità con la bugia, convinto com’è che i cosentini si ‘mmuccanu tutto. E per un po’ questo ha funzionato. Mario Occhiuto non ha mai nascosto la sua meschinità, almeno agli occhi di chi sa guardare la realtà, talmente “limpide” erano e sono le sue menzogne. Solo i lecchini e i “prebendati”, hanno fatto finta di non capire le reali intenzioni di Occhiuto, nonostante la manifesta truffaldina gestione, così come dice la Corte dei Conti, delle casse pubbliche.

Che Occhiuto è quello che è, questo, oggi, è pacifico per tutti, lecchini e odiatori, ma che arrivasse a tanto, con la sua presenza oggi sul pulpito a decantare le lodi della Santelli, non l’avremmo mai detto. Perché pensiamo, nonostante la sua meschinità, che anche il peggiore degli individui, in fondo in fondo conserva un briciolo di amor proprio. Ma così non è. Mario Occhiuto è un uomo vuoto. Un inutile involucro di carne e ossa con un’unica ossessione: fare denaro. Altro non sa, e non ha. E se per fare questo, deve prostrarsi davanti al suo peggior nemico, non c’è problema: Mario Occhiuto non può permettersi la dignità. Non può permettersi di snobbare la Santelli se vuole restare del giro, magari con un ruolo minore, ma sempre del “giro”. Ed è l’ultima proposta che gli è stata fatta. Perdere anche “questa occasione” non gli conviene, non ha altro. E poi Mario a Jole deve tanto.  A cominciare dalle coperture che in tutti questi anni gli ha garantito, specie sotto il profilo giudiziario. Che poi è il vero motivo che ha indotto Mario Occhiuto a ritirarsi dalla corsa, mettersi contro la Santelli non gli conviene.

Infatti la lite tra Jole e Mario che oggi – dopo l’apparizione dei fratelli Occhiuto alla “incoronazione della Santelli” seduti a due passi da compà Pinuzzu e il Cinghiale – pare essere stata tutto un “gioco delle parti”, in realtà c’è stata. Eccome se c’è stata! Quando il no di Salvini alla candidatura di Mario è diventato definitivo, Jole, che fino a quel momento lo aveva sostenuto, forse con non troppo entusiasmo, non ha perso l’occasione per proporsi come alternativa. Avviando una “trattativa” sottobanco con Salvini e la Meloni su spinta di Berlusconi, sul suo nome, ma soprattutto ara ‘mmucciuna di Mario. Che ha appreso della candidatura di Jole solo qualche ora prima del “lancio ufficiale”. Non c’è dubbio sul tradimento di Jole, e lo dice lo stesso Occhiuto, che non ha “lavorato” solo per portargli via la candidatura, ma anche tre quarti della sua corte, lasciandolo completamento nudo. Personaggi mantenuti dagli intrallazzi di Occhiuto, che non hanno perso tempo a pugnalarlo alle spalle per poi mettersi al servizio da altro padrone. E per mettere fine alle resistenze di Occhiuto, la Santelli non ha avuto scrupoli a ricorrere alla minaccia: “ricordati Mario tutto quello che io ho fatto per te. Ci siamo capiti! Perciò smettila di fare la gallinella isterica, altrimenti mi arrabbio sul serio”.

Parole che Mario ha capito essere definitive. E perso per perso, come un verme che striscia in cerca di qualcosa da mangiare, ha preferito, oggi, umiliarsi pubblicamente, abbracciando proprio chi lo ha pugnalato alle spalle, con la speranza di poter raccogliere qualche avanzo dalla tavola dei potenti da dove lui è stato miseramente cacciato. Dignità, questa sconosciuta.