Lega e Forza Italia: non romperemo per colpa di Mario Occhiuto. E Jole alza bandiera bianca

La domanda che in tanti si pongono in questi mesi di forte dibattito politico sulla consistenza dei partiti in Calabria è questa: ma chi è Forza Italia in Calabria, e quanto vale?

Una domanda che va al di là della mera formalità mediatica con cui si è usi rappresentare la propria parte politica sempre e comunque al “top”, anche quando tutti sanno che non è così. Ed è il caso di Forza Italia Calabria.

A rappresentare formalmente il partito del Cavaliere in Calabria c’è lei: Jole Santelli. Jole è in politica da 30 anni, e la sua carriera, se così si può dire, è sempre stata in ascesa. Ha frequentato tutti i salotti politici che contano in Italia, fino a far parte della stretta cerchia del Cavaliere.

Una vita “politica”, la sua, piena di soddisfazioni e grossi guadagni che a volerli confrontare con le sue reali capacità, non si capisce bene come abbia potuto raggiungere certi prestigiosi obiettivi politici per lo più legati alla sua sistemazione personale. Come dire: per come sono andate le cose può ritenersi fortunata, anzi, miracolata, ci si può accontentare anche di questo. E così avrebbe fatto lei se non avesse incontrato sulla sua strada i fratelli Occhiuto. O meglio se non avesse deciso di frequentare i fratelli Occhiuto. Da quel momento in poi la sua vita politica è totalmente cambiata. Gli apprezzamenti di cui godeva prima, a tutti i livelli, sono andati lentamente scemando fino a ridurre la sua “antica corte” ad una ristretta cerchia di amici. Che è quella che oggi pretende di rappresentare Forza Italia in Calabria e che possiamo tranquillamente riassumere in quattro cognomi: Cannizzaro, Gallo, Caligiuri, Tallini. Senza nessun referente romano.

Tra clienti, lecchini, parenti, e amici degli amici, con Mario Occhiuto candidato, se arrivano al 5/6% (con tante “liste civiche”), è tutto grasso che cola. Tutto il resto di quello che fu e che è rimasto di Forza Italia è contro la Santelli e gli Occhiuto. Piano piano si sono distaccati in tanti, e tra loro portatori di pacchetti di voti pesanti. Mangialavori, Siclari, Tripodi tra gli ultimi ad abbandonare la Santelli, senza contare i cinghiali e i loro tanti sodali sparsi per tutto il territorio regionale. Insomma, quando qualcuno parla di coordinamento regionale di Forza Italia a guida Santelli, altro non fa che indicare, allo stato, i fratelli Occhiuto e i quattro di cui sopra. Se questa è la forza contrattuale della Santelli… va da se che: o hai un’arma di ricatto formidabile, tale da ribaltare la situazione, oppure, magari dopo averle provate tutte, ti adegui al volere del capo, e conservi il tuo posticino ancora per un po’.

Ed è quello che ha maturato in queste ultime ore Jole, del resto si sa: chi va con Mario Occhiuto o prima o poi finisce fallito. Un fallimento che Jole deve aver sentito vicino. Soprattutto dopo aver appreso che tra i big della coalizione di fatto i giochi, per la Calabria, sono chiusi. E il suo parere, oramai, non conta niente. Uno smacco per la sua persona, infatti Jole è stata completamente snobbata da tutti, e la prova sta proprio nelle presenze politiche al convegno dal titolo “Idee per l’Europa», organizzato ieri dal «Tempo» all’hotel de la Minerve a Roma: c’erano tutti tranne lei. E gli Occhiuto, ovviamente. Erano presenti: Gelmini, Bernini, Salvini, Gasparri, Verdini, Gentile, Abramo, Pera, il mentore di Jole. Insomma tutto lo stato maggiore di Lega e Forza Italia. Segno evidente che tra Forza Italia e la Lega voglia di rompere per gli Occhiuto non ce n’è.

E questo Jole, ieri, deve averlo capito bene. Così come lo ha capito Roberto Occhiuto, da giorni impegnato a spegnere gli ardori del fratello. Una rottura totale con Berlusconi significa perdere la possibilità di una sua ricandidatura che il passo indietro di Mario gli garantirebbe.

La situazione si è fatta troppo rovente e a voler tirare troppo la corda si rischia seriamente di spezzarla. Continuare a cavalcare un tacchino che si crede una tigre, è un gioco che non vale più la candela, e così Jole ha deciso di rimettersi al “volere della corte” depennando dalla sua lista il cognome Occhiuto come candidato alla presidenza della Regione Calabria per Forza Italia.

La scelta di Jole di mollare gli Occhiuto, ancora camuffata dall’insistenza di voler contare, però, sulla scelta del nome alternativo a quello di Mario tipo la Caligiuri, è la cosa più giusta che ha fatto negli ultimi 5/6 anni. Diversamente sarebbe affondata insieme a lui. E perché mai concludere una così brillante carriere, in malo modo?

Certo, se non fosse stato per via dei miseri numeri che, in un viaggio in solitaria, potrebbero ritrovarsi, Jole non avrebbe issato bandiera bianca, il che dimostra che in lei esiste ancora un briciolo di ragione e buon senso. Fare harakiri per Mario, forse non vale la pena. Una soluzione alternativa allo stipendio per Mario dopo si troverà. Per ora è meglio stare attaccati al treno, scendere potrebbe significare non risalire più. A conti fatti, meglio fare un passo indietro che un passo avanti in direzione del baratro.

Pare che Mario, con estrema difficoltà, se ne stia facendo una ragione. Non c’è niente altro che si può fare se non il famoso passo indietro che dovrà arrivare nelle prossime ore. Salvo giochetti dell’ultima ora su improbabili nomi di candidati alternativi a questo o a quello. Giusto per allungare ancora il brodo per qualche ora.