Lettere a Iacchite’: “Antonio De Caprio e i suoi amichetti: i Filice, la Cava e i terreni del notaio di Rende”

La politica scadente: Antonio De Caprio e tutti i suoi amichetti

Il signor De Caprio Antonio – al quale ricordiamo che il termine di onorevole viene utilizzato per i deputati della Repubblica e non per i semplici consiglieri regionali che storicamente ne abusano ingiustamente -, per riuscire ad avere un minimo ruolo politico si è candidato sindaco in un paesino di pochi abitanti (Orsomarso) dove si è affermato praticamente quasi senza avversari dopodiché il suo “spessore” è uscito fuori quando è riuscito a dichiararsi candidato del centrodestra alle elezioni provinciali di Cosenza (come al solito senza avversari interni) non riuscendo nemmeno a raccogliere le firme per la sua candidatura e dimostrando una inadeguatezza politica imbarazzante.

Ma ora, da quando ha ricevuto la grazia di far parte del consiglio regionale, esclusivamente per il boom di voti di Gianluca Gallo, che ha trainato in solitaria Forza Italia, non manca di far sapere cosa fa costantemente ogni giorno pubblicando su Facebook (“ingenuamente” perché tutto diventa pubblico) la qualsiasi e notando la sua pagina si evince che il predetto ha partecipato ad una conferenza in Lombardia nel periodo dell’espansione del coronavirus. Di conseguenza, chiediamo alla presidente Santelli se quando pretendeva che scattasse la quarantena obbligatoria per coloro i quali avevano soggiornato nelle zone rosse nei 14 giorni antecedenti il 24 febbraio o in generale nel mese di febbraio si riferiva anche ai suoi consiglieri regionali e non solo ai semplici cittadini.

Il De Caprio, a quanto pare dai post successivi, non sembra aver osservato questo appello della Santelli avendo festeggiato il compleanno con gli amichetti ed andando in giro in lungo e largo per il territorio incontrando tantissime persone (almeno così risulta sempre dalla sua pagina Fb)… Ecco perché gli chiediamo, essendo stato in Lombardia, se almeno all’epoca dei fatto aveva quantomeno effettuato il test per sapere se era o meno positivo al Covid-19 e se non l’ha fatto subito se non era il caso di farlo successivamente spiegandogli che la drammaticità della situazione è stata legata (e lo é ancora oggi) al fatto che tanti asintomatici – che hanno contratto il virus ma non ne erano a conoscenza non avevano pensato di fare il test pur essendo stati in zone rosse – lo hanno infettato a svariate persone e quindi questo circolo vizioso ha portato al disastro a cui oggi assistiamo.

Ma i politici non dovrebbero dare il buon esempio invece che fare prediche (pur non essendo competenti in materia) e sfoggiare mascherine con scritto “restate a casa” quando forse il primo a dover restare a casa sull’Alto Tirreno doveva essere proprio lui ovvero il prode De Caprio?

Vedendo le attività ufficiali del signor consigliere notiamo poi che il primo atto (è stato tra i primi consiglieri a farlo, tra l’altro dimostrando la classica “ansia del principiante”) è stato quello di nominare il suo portaborse, tale Mario Antonio Filice e per continuare a capire il basso livello a cui è arrivata la politica basta approfondire il suo percorso, visto che risulta aver lavorato come tecnico nel comune di Aieta quando era diretto dal sindaco Gennaro Marsiglia, che ricordiamo essere stato prima arrestato e poi condannato a 4 anni di carcere in primo grado nell’operazione “Appalto amico”… E addirittura risulta essere stato responsabile della centrale unica di committenza dell’Alto Tirreno https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2018/04/04/TX18BFF6258/s5  possedendo la qualifica di ingegnere junior ovvero la categoria di coloro i quali hanno solo la laurea triennale che, per carità, è consentito dalla legge ma nell’epoca in cui dovremmo dare spazio alle migliori competenze, è veramente un misero requisito… Per tacere poi di tutta la corruzione che circolava in quella “centrale”…

C’è un po’ di puzza di malapolitica in tutto ciò, d’altronde Filice da tecnico (forse non era molto bravo?) ora è passato ad essere un semplice portaborse come i tanti parassiti sociali che mangiano a sbafo, stipendiati con i soldi di tutti noi calabresi, ed abbiamo scoperto che costui ha scelto come testimone di nozze il cinghialottino Francesco Mercurio fedelissimo del cinghiale Tonino Gentile e legato a doppio filo a Salvini tramite Verdini… 

Ma soprattutto un altro “eroe”: il figlio di Filice e della consigliera comunale di Rende Rachele Cava, la quale si è distinta nel suo lavoro di amministratore pubblico soprattutto per essere stata la Presidente della Commissione Bilancio del Comune che doveva occuparsi anche della pratica di liquidazione di un’azienda il cui titolare era… suo figlio… Non ci è dato sapere se è proprio lui o magari un altro (figlio) ma il fatto non cambia e ahinoi questa è la politica scadente di oggi…

Ma non finisce qui, infatti la Cava come da curriculum da lei allegato sul sito del Comune (http://www.comune.rende.cs.it/wp-content/uploads/2017/01/CURRICULUMcava.pdf) risulta essere dipendente di un notaio, il quale ha avuto interessi nel settore degli espropri nel Comune di Rende a causa dei suoi terreni e stiamo verificando se ci sono state eventuali incombenze svolte dalla Commissione Bilancio durante la Presidenza della Cava in relazione a predette pratiche…

Sarà interessante scoprire come si sia evoluta la vicenda e se la Cava avrà avuto un ruolo nella pratica di interesse pubblico che riguardava il suo datore di lavoro.

Alla luce di tutto ciò ci chiediamo: ma in politica ciò che si spaccia per nuovo non è semplicemente la bruttissima copia di quello che abbiamo già visto? Con la differenza che sembra proprio che questi non hanno nemmeno la minima intelligenza di saperle fare lasciando impronte dappertutto, facendosi trovare facilmente con le mani nella marmellata, e quasi facendo rimpiangere i vecchi politicanti…

Lettera firmata