Politica “comunista”, Madonna della Catena: i favori de iGreco a Giudiceandrea

Il consigliere regionale Giuseppe Giudiceandrea

C’era una volta la campagna elettorale per le regionali del 2014 e il PD, al gran completo, non nascondeva l’amicizia fraterna con il gruppo iGreco.

Anzi per molti di loro era un vanto, e non perdevano occasione per “sfoggiare” a questo o a quello la loro importante amicizia. Erano tempi felici, dove un piatto di minestra a vigna presso l’ Ariha Hotel c’era per tutti. Un via vai continuo che aveva trasformato il famoso hotel ristorante in una succursale della mensa della Caritas di Roma.

Il gruppo era sempre lieto di ricevere i pezzotti del PD e di accontentarli. Tant’è che non si erano fatti riserva di concedere agli aspiranti consiglieri regionali del PD tutto il loro appoggio. Permettendo ad alcuni di loro di fare campagna elettorale anche nelle loro aziende.

In particolare, ad approfittare di questa vigna, fu il consigliere super comunista, quello che dice di lottare contro il familismo amorale e il clientelismo, Giuseppe Giudiceandrea.

In quella occasione il comunista che lotta per i deboli e i poveri stando dalla parte dei padroni, era “portato” da Ferdinando Aiello, cugino de iGreco, e sponsorizzato a livello nazionale da quel ciaone di Carbone. Che osò in un trasmissione televisiva indossare la maglietta “io sto con Giudiceandrea”.

Erano i tempi dell’amicizia e della fratellanza con iGreco, che vedevano di buon occhio l’elezione di Palla Palla a presidente della Regione. Nonostante l’oscena richiesta dello stesso di 100.000 euro per la sua campagna elettorale.

Pensavano, iGreco, che una volta eletto Giudiceandrea, portato dal loro cugino Aiello, non avrebbero avuto problemi a trovare una corsia preferenziale negli uffici regionali.

Lo stesso Palla Palla, dopo la scandalosa richiesta delle 100.000 pampine, aveva lasciato intendere a iGreco che sarebbero stati favoriti nell’assegnazione dei posti per le loro cliniche. Una “promessa” che il gruppo prese sul serio, dando il via libera ad importanti investimenti nel settore della sanità, forti di questo “accordo”.

Infatti il gruppo, con un candidato in consiglio, un deputato, il presidente della Regione, Carbone intimo di Renzi e amico della Boschi, si sentiva in una botte di ferro.

Tutto il denaro che stavano investendo gli sarebbe ritornato indietro con lauti profitti. Milioni di euro spesi dal gruppo per risanare strutture sanitarie acquisite e in grave difficoltà.

Il clima di quei giorni era di grandi speranze ed aspettative per il gruppo iGreco. Tant’è che “concedono”, su sollecitazione del deputato Aiello, a Giudiceandrea di promettere, nella sua campagna elettorale, una ventina di posti di lavoro alla Madonna della Catena: erano sicuri che, una volta eletto Palla Palla, i posti letto di questa struttura sarebbero raddoppiati.

E così una ventina di famiglie si adoperarono a procacciare oltre ai loro anche altri voti per Giudiceandrea. Non c’è niente di male nel fare campagna elettorale, anche nei luoghi di lavoro, o per le strade e nelle piazze, ma diventa immorale approfittarsi delle condizioni economiche della gente “costringendoli” a votarti in cambio di un posto di lavoro precario.

Posti di lavoro che subito dopo l’elezione si concretizzarono. Il più classico voto di scambio , dove le responsabilità sono tutte del politico. La campagna di Aiello e de iGreco a favore di Giudiceandrea, il comunista con i soldi delle holding, diede i suoi frutti e venne eletto.

La Madonna della Catena
La Madonna della Catena

Così come Palla Palla mantenne le sue promesse lasciando passare nell’estate 2015, i 23 posti letto in più che servivano a iGreco. Poi, i primi problemi con la storia degli Ospedali Riuniti di Rende andata in fumo e poi il mercato smascherato dei posti letto.

Come sapete, successivamente iGreco si misero sul piede di guerra per via del pasticcio dell’assegnazione dei posti letto proprio in quella struttura, la Madonna della Catena. Proprio quella dove lavorano gli elettori di Giudiceandrea, che ancora oggi rischiano per colpa della malapolitica, il loro già precario posto di lavoro.

Ma Giudiceandrea, nonostante sia stato chiamato più volte dai suoi elettori, ancora non ha detto una parola sulla questione, né si è recato dai lavoratori per solidarizzare con loro.

Perché aveva ricevuto ordine tassativo da Palla Palla di mollare iGreco e, come si sa, lui va dove va il vento. Non ci ha pensato due volte a mollare chi ieri in maniera clientelare lo aveva sostenuto. Né più e né meno di personaggi come Morrone, Madame Fifì, Cinghiali e simili.

Per il comunista con il culo degli altri, questa è stata anche l’occasione per tagliare  i fili con chi lo ha messo sullo scranno, diventato un “amico” scomodo perchè inviso a Palla Palla: Ferdinando Aiello, il quale può anche scappare in Russia quando vede la maliparata, ma prima o poi sarà costretto anche lui a scendere nell’arena, e dire la sua. Esattamente come i famigerati iGreco. O no?