‘Ndrangheta, processo “Stige”. Michele (e Alfonso) Laurenzano: il clan targato Pd e le “piroette” a Strongoli e all’Unical

Michele Laurenzano

Com’era inevitabile, sta avendo ampio risalto mediatico la diffusione della sentenza di primo grado del processo scaturito dall’operazione Stige della DDA di Catanzaro che ha chiarito bene i collegamenti tra il clan Farao-Marincola e un gruppo di politici rampanti in cerca del trampolino di lancio.

Tra gli altri oltre all’ex sindaco di Cirò Marina ed ex presidente della Provincia Nicodemo Parrilla (condannato a 13 anni), all’ex sindaco Roberto Siciliani e a suo fratello Nevio, era finito in carcere pure l’ormai ex sindaco di Strongoli Michele Laurenzano, del Pd. Che è stato condannato in primo grado a 8 anni di reclusione. Quest’ultimo, secondo i pm della Dda di Catanzaro e adesso anche secondo il collegio penale del Tribunale di Crotone, forniva un “concreto, specifico, consapevole e volontario contributo ai componenti dell’associazione mafiosa”. In particolare, Laurenzano era finito in carcere e ora è stato condannato in primo grado con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa per aver agevolato la cosca Giglio di Strongoli.

Laurenzano è accusato di concorso esterno perché «in qualità di sindaco del Comune di Strongoli, pur non essendo inserito stabilmente nella struttura organizzativa del sodalizio di cui al capo che precede, concorreva in esso». Secondo l’accusa, Laurenzano avrebbe cercato di favorire la cosca Giglio, legata ai Farao-Marincola, con una serie di atti, dal “piano spiagge” a tutta una serie di «atti procedimentali al fine di far appaltare lavori a “ditte controllate” e/o indicate dalla cosca e dai suoi fiancheggiatori e/o provvedendo, attraverso atti amministrativi e contabili, quali fittizi mandati di pagamento, ad assegnare a membri della famiglia Giglio delle somme di denaro destinate “apparentemente” a ditte che svolgono dei servizi per l’Ente Strongolese». Se poi aggiungiamo che il suo avvocato difensore (prima del suo successivo arresto) era quel pezzo di malacarne di Giancarlo Pittelli, il quadro è completo.

Ma chi è Michele Laurenzano? Come si evince dal suo curriculum (http://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=8&ved=0ahUKEwjI0LvcvcrYAhVF6KQKHTJcCxAQFghNMAc&url=http%3A%2F%2Fwww.comunedistrongoli.gov.it%2Fzf%2Findex.php%2Ftrasparenza%2Findex%2Fvisualizza-documento-generico%2Fcategoria%2F164%2Fdocumento%2F75&usg=AOvVaw0s0nzs9VdJILEywL_niXvn) l’ex sindaco di Strongoli, Michele Laurenzano, è stato impiegato UNICAL insieme al fratello Alfonso (invece tuttora in servizio), che tra l’altro era in rapporti strettissimi con l’ormai ex rettore Gino Mirocle Crisci.

Michele Laurenzano è stato assunto il 31 dicembre del 2008, a Capodanno praticamente! La sua mansione è stata quella di responsabile settore alloggi e mensa al Centro Residenziale. Il fratello Alfonso invece lo si vedeva continuamente al fianco dell’ex rettore anche perché insieme a Caterina Vetere e al marito Luigi Spezzano gli aveva fatto una campagna elettorale forsennata.

Luigi Spezzano per chi non lo sapesse è stato già reso famoso dalle cronache di Iacchitè per il concorso farsa annullato (http://www.iacchite.blog/lettere-iacchite-unical-vi-racconto-miracoli-del-geologo-crisci/– e non solo… (http://www.iacchite.blog/unical-tar-sta-annullare-un-altro-concorso-truccato-dal-duo-crisci-guarasci/) – (http://www.iacchite.blog/unical-collaboratore-crisci-vince-anche-concorso-co-co-co/)

A dire il vero Michele ha capito subito che si doveva buttare in politica. E così, dopo aver posto le basi per il suo posto di lavoro all’Unical grazie all’associazione studentesca Università Futura, che ha funzionato da perfetto trampolino di lancio, si è sistemato alla Provincia di Crotone ovvero nel clan Farao-Marincola e poi eccolo “lavorare” in rapida successione nelle strutture dei consiglieri regionali Mario Maiolo, Francesco Sulla e persino di Antonio Scalzo. Una sorta di record mondiale tra i portaborse italiani! Con l’aggiunta o se preferite la ciliegina sulla torta del ruolo di sindaco a Strongoli. Naturalmente sotto le insegne del Pd.

Alfonso Laurenzano, dal canto suo, si è concentrato di più sul panorama universitario. Ha lavorato al Dipartimento di Matematica e Informatica dove è Direttore il Prof. Leone, attuale consigliere del rettore e figlioccio del boss Saccà. Oggi invece Alfonso lavora presso l’Unità Organizzativa Complessa Affari Generali e Aule di Rappresentanza Istituzionale Ufficio Gestione Centro Congressi. Un posto con i controfiocchi, non c’è che dire, addirittura migliore di quello precedente.
L’ormai ex Magnifico rettore ovviamente non ha mai spiegato perché era così legato ad Alfonso Laurenzano ma ci sfiora il dubbio che il fatto che il di lui fratello se la faceva con la mafia di Ciro e con il Pd deve avere avuto qualche incidenza…

Un’altra cosa va detta doverosamente: da quando si era insediato Crisci all’Unical esisteva a tutti gli effetti un atteggiamento mafioso e le voci contrarie al rettore venivano represse e vessate. Crisci ha fatto cose che ai suoi predecessori non era neanche consentito sognare. Si pensi infatti alla miriade di cause che l’Unical ha perso nonostante le conoscenze che l’ex rettore aveva e che noi di Iacchite’ abbiamo lungamente elencato nei precedenti articoli.

Crisci ha mortificato gran parte del personale trasferendolo e demansionandolo senza alcuna pietà e in barba a tutte le leggi e con il consenso dei sindacati venduti al potere Cgil, Cisl e Uil, sottomessi alla sua autorità. Ha umiliato alcuni docenti pubblicamente e senza alcuna pietà. Ha esternato più volte e pubblicamente parole di disprezzo verso il personale. Ha annullato gli organi di controllo e lavorava tutti i santi giorni per favorire le persone e le aziende del suo entourage.

Appena eletto, accortosi che il vero potere lo deteneva Mimmo Saccà si è concesso a lui nonostante non l’avesse votato garantendogli il controllo dell’intera macchina burocratica in cambio dei benefit che aveva promesso ai suoi amici. E così è stato. Saccà e il suo team (Scarcello, Palopoli, Canino, Ianni, Guzzo e Furfaro) controllavano la didattica, i finanziamenti, la telematica e le informazioni che vi transitavano e dulcis in fundo il consiglio di Amministrazione. Saccà, dal canto suo, aveva ricambiato dicendo sì all’incarico di prorettore, che, come tutti hanno toccato con mano, avea posto fine alle fibrillazioni dei “dissidenti”. E poi dicono che la mafia non esiste, anzi che è un fenomeno letterario… Per fortuna, all’Unical con l’avvento del nuovo rettore Nicola Leone si è deciso di cambiare registro e certe degenerazioni sembrano finalmente essere finite.