Quando i Landini fanno ooh

(Fabrizio Roncone – Sette – Corriere della Sera) – Ho scoperto con stupore che, sulla guerra in Ucraina, la posizione del segretario generale della Cgil Maurizio Landini e tremendamente vicina a quella del cantante Povia, noto per la canzone dei “bambini fanno ooh” e per le sue teorie bizzarre e destrorse (no vax convinto, accusato di xeno-fobia, si batte contro i diritti LGBTQ+, crede alle scie chimiche e pensa che i terremoti siano provocati da noi abitanti quando ci spostiamo).

Landini sostiene che sia sbagliato inviare armi agli ucraini, «perché su quel territorio c’è un conflitto impari in termini di forze: quello che ha invaso l’Ucraina e uno degli eserciti più potenti del mondo… e pensare che armando gli ucraini si sconfigga Putin e un atto di cinismo, perché prolungare il conflitto non porta al negoziato» (da un’intervista a La Stampa).

Povia e piu ruvido, ma il succo e lo stesso (a Non e l’arena, su La7): «Non possiamo pensare che una formica, l’Ucraina, combatta un elefante, la Russia. Percio Zelensky dovrebbe abdicare al trono, subito».

Il bello di vivere in un Paese libero come l’Italia e che ognuno può dire la sua, anche davanti a un conflitto dove c’e chiaramente un aggredito e un aggressore che bombarda i civili, gli ospedali pediatrici e minaccia l’intera Europa.

Landini (Povia, vabbe) si ostina purtroppo a non capire che la resistenza, le sanzioni e l’isolamento internazionale sono gli unici strumenti di pressione in grado di costringere Putin a un tavolo della pace.

E comunque: se pure smettessimo di inviare armi, gli ucraini resisterebbero a prescindere, anche lanciando solo sassi contro i tank. E poi, segretario: da queste parti s’e sempre saputo che essere di sinistra vuol dire stare con i deboli e gli oppressi.

E un’altra cosa ancora: crede forse che se i nostri partigiani avessero aspettato i rastrellamenti delle SS sventolando le bandiere arcobaleno, lei ogni 25 aprile potrebbe salire su un palco a festeggiare la Liberazione e cantare Bella ciao?

Le nostre brigate sparavano con gli armamenti paracadutati dagli alleati, con i mitra Thompson e Sten – quest’ultimo citato anche da Beppe Fenoglio in quel meraviglioso romanzo che e Il partigiano Johnny, lo rilegga. Per la liberta si combatte. Un popolo ha il diritto di combattere per difendersi. E chiedergli di arrendersi e immorale.