17 aprile 1988: Mai più prigionieri di un sogno. Il Cosenza vince a Salerno

17 aprile 1988-17 aprile 2018. Sono passati 30 anni e al solo pensarci, ancora adesso, vengono i brividi a TUTTI (indistintamente, nessuno escluso) i tifosi del Cosenza Calcio.

Il 17 aprile 1988 la città e la provincia di Cosenza sono mobilitate per una partita decisiva per la corsa alla Serie B: Salernitana-Cosenza, che si giocava al vecchio stadio “Vestuti”.

Per tutta la settimana gli ultrà chiedono inutilmente di poter essere presenti al vecchio “Vestuti”. L’assessore allo Sport dell’epoca, Mimmo Frammartino, prende tempo, ma si intuisce lontano un miglio che è pressato dalle forze di polizia: l’ordine è quello di vietare ogni tipo di partenza! Mister Gianni Di Marzio, per “caricare” la partita nelle interviste alle televisioni locali, dichiara solennemente: “Andremo a Salerno a conquistare la vittoria con gli elmetti!!!”. Dichiarazioni che rimarranno negli annali.

Il tira e molla con la tifoseria va avanti fino a sabato, poi la conferma: nessun ultrà potrà raggiungere Salerno. Una decisione assurda, che anticipa di qualche decennio le famigerate “trasferte vietate”. In città la delusione dilaga e non mancano le polemiche contro l’amministrazione comunale, guidata dalla buonanima di Franco Santo (democristiano).

Poi ci si organizza con punti d’ascolto della radiocronaca. Il 17 aprile 1988 a Palazzo dei Bruzi sono centinaia i tifosi che ascoltano il racconto della partita (attraverso una serie di altoparlanti) del decano dei radiocronisti cosentini, Giuseppe Milicchio, dalle frequenze di Radio Cosenza Centrale, che si è sistemato in una posizione strategica dalla quale può dire quello che vuole, senza che nessuno lo minacci! E’ il 26’. Giovanelli batte lungo un calcio di punizione dalla nostra tre quarti, la difesa della Salernitana è sbilanciata in avanti. Michele Padovano brucia sullo scatto gli avversari e trafigge il portiere campano in disperata uscita.

Cosenza esplode di gioia e la squadra riesce a mantenere il risultato fino al 90’: è la prima volta che espugniamo il terribile “Vestuti”. Siamo di nuovo al comando della classifica e in città dilaga la febbre da serie B: la passione contagia tutti, dai bambini agli anziani. Sarà il preludio al trionfo del 5 giugno sintetizzato da quello striscione che vedete in fotografia: MAI PIU’ PRIGIONIERI DI UN SOGNO. Il Cosenza ritorna in Serie B dopo 24 anni.

Ed ecco il racconto di quel giorno memorabile di Giuseppe Milicchio.

Salerno. Trasferta vietata ai tifosi, clima incandescente. Federico Bria si sistemò in tribuna e quando segnò Padovano non esultò. Milicchio invece dov’era?

In terrazza… Su una bella terrazza. Fui ospitato alla grande dai proprietari di uno splendido appartamento che dava proprio sul vecchio “Vestuti”. Persone eccezionali, che ebbero l’accortezza di non farmi uscire dal portone principale, perchè lì c’erano almeno duemila tifosi che avevano capito che lassù c’era qualcuno che faceva la radiocronaca da Cosenza. Uscii dal seminterrato un’ora dopo la conclusione della partita a bordo di una macchina targata Salerno… Non perchè avevo paura ma perchè… avevo paura!

E il gol di Padovano?

Beh, il gol di Padovano fu gol… Altro che rete…

Questo invece il racconto del portiere Gigi Simoni. Fresco fresco di giornata.

Oggi 30 anni fa eravamo in questura o prefettura ed erano le 14,15 e dovevamo giocare alle 15,30 e di solito arrivavamo allo stadio almeno 1 ora e mezza prima ma quel giorno il questore o il prefetto (scusate ma non ricordo bene) disse a Mister Di Marzio che non si assumeva la responsabilità di mandarci allo stadio… il Mister naturalmente ribatte che o ci andavamo con loro o ci saremmo andati da soli. Arrivammo alle 14,45 e dopo aver imboccato il viale che portava allo stadio incontrammo una marea di tifosi avversari che presero d’assalto il nostro bus della Tripicchio Tours in tutti i modi, chi a mani nude con pugni chi con oggetti contundenti cercando di intimidirci…

A quel punto si alzò Giova (Giovanelli, ndr) e in maniera “raffinata” comincio a gridare “OGGI VI FACCIAMO UN CULO COSI'”.. in quel preciso istante capimmo che non avremmo MAI perso quella partita!!! Arrivammo allo stadio scendemmo tra due ali di polizia (ci pregarono di non rispondere a nessuna provocazione) e tra sputi, offese e tentativi di colpirci arrivammo negli spogliatoi, giusto il tempo di cambiarci, 3 minuti di riscaldamento e appello e via in campo… Fu una caccia all’uomo con Alberto Urban obiettivo n°1 ma quella SQUADRA era formata da SPARTANI che non indietreggiarono mai, che non si arresero mai… e dopo 26 minuti Michele Padovano segnò… resistemmo ad ogni tentativo di piegarci, resistemmo ad ogni provocazione, ribattendo colpo su colpo… Lombardo e Denis, Giova, Capitan Castagnini sembravano “indiavolati” combattendo su ogni pallone, Schio e Ciccio Marino fermarono in ogni modo gli attaccanti avversari. Lucky e Gale fecero il diavolo a 4… ed alla fine Salernitana-Cosenza 0-1…la marcia inarrestabile verso la B aveva avuto inizio!!! Che Grandi Uomini che Grande Squadra!!!!!