Il mondo del giornalismo, si sa, è sempre stato sottomesso alla politica. Basterebbe guardare le interviste di Attilio Sabato e Filippo Veltri per rendersi conto di quanto la politica sia dominante e quanto i giornalisti siano appecoronati al potente di turno. Non citiamo più i “giornali di carta” perché ormai non li legge nessuno ma in compenso stanno imparando ad ossequiare i loro finanziatori occulti sul web. Per il momento con risultati molto scarsi in termini di “credibilità”. Che non si compra al mercato.
Qualche famiglia, poi, aveva anche il privilegio di “piazzare” due giornalisti alla corte di altrettanti “ras”. E’ il caso di Ciccio Dinapoli e Cinzia Gardi, marito e moglie. Ciccio “sistemato” (ancora oggi) con Mario Oliverio e Cinzia (oggi non più dopo la vittoria di Manna: c’è Romanelli!) con Sandro Principe. Perché due è meglio che uno…
Nell’ordinanza della DDA di Catanzaro abbiamo già trovato Cinza Gardi impegnata nell’accompagnare i D’Ambrosio da Sandro Principe, ma i suoi compiti andavano anche al di là del semplice accompagnamento.
“… La Gardi rappresentava come Principe scegliesse personalmente i candidati a sindaco di Rende del suo partito e confermava di aver chiesto ad Adolfo D’Ambrosio un consiglio sulla campagna elettorale del 2011: “Nel corso della conversazione e a cagione del suo impegno gli chiedevo un consiglio su come poter meglio porre in essere adeguatamente la campagna elettorale”. La Gardi riteneva inoltre che questi avesse condotto “una campagna elettorale in modo trasversale cercando di curare i propri interessi”.
Dall’insieme degli elementi fattuali, emerge pertanto come D’Ambrosio si impegnasse nelle campagne elettorali a favore di Sandro Principe procurando voti in suo favore e per candidati indicati dallo stesso. Emerge anche l’esistenza di un accordo tra Principe e Adolfo D’Ambrosio, nel senso che a fronte dell’impegno di procurare voti in favore del Principe, questi si sarebbe attivato per il problema del bar Colibrì (il bar in gestione a D’Ambrosio), per l’assunzione di Adolfo D’Ambrosio al Comune di Rende e per la cooperativa Europa Service 2010.
In riferimento all’attività svolta da D’Ambrosio nell’interesse di Principe, è emerso come il primo non si fosse limitato al reperimento di voti ma anche ad effettuare una sorta di monitoraggio sull’attività degli altri candidati e sugli intendimenti in loco del corpo elettorale.
Ecco il suo dialogo con Cinzia Gardi.
“… e come va, sto vedendo: una tragedia queste frazioni… OMISSIS… e che ne so? Non lo so, un malumore, un disastro hanno fatto in questi cinque anni! Cinzia, ti dico malumore, mi vorrei sbagliare ma è un malumore numero uno… OMISSIS… e sto avendo difficoltà serie. Magari ti dicono: hai visto che sopra a questi consiglieri c’è confusione, troppi assai e roba varia… però sopra i sindaci ti posso dire che quei due stanno camminando di mala morte… Poi se lì dentro l’elettorato cambierà non ti so dire ma sputano veleno da tutte le parti… OMISSIS… sono quell’Innocenzo Palazzo e quell’Amerigo Castiglione… Però c’è un malumore numero uno eh! Mi credi?”. Così D’Ambrosio assurgeva al ruolo di consigliere strategico come richiesto da Cinzia Gardi.