Fonte: L’Irriverente Blog di Danilo Colacino
Totogiunta, lo sport preferito in questi giorni a Palazzo De Nobili. E non solo. Che noi, però, pensiamo deluderà parecchi, considerato come il sindaco Nicola Fiorita stia facendo un abile “tira e molla”. Perché, parliamoci chiaro, a lui il rimpasto procura zero vantaggi. La squadra di governo cittadino attuale infatti, al netto della già eletta consigliera Giusy Iemma e degli esterni Antonio Borelli (in quota Antonello Talerico) e Raffaele Scalise (caldeggiato, anche se è stato sempre negato, dall’area, diciamo così, che si richiama alle posizioni di Filippo Mancuso), se l’era formata lui. E poi plasmata in modo da far filare tutto liscio con due soli elementi promossi dal Consiglio (la citata Iemma e Donatella Monteverdi) e tanti nominati, alcuni dei quali addirittura senza maggiorenti locali o partiti alle spalle. È il caso ad esempio di Nino Cosentino (secondo i rumors della scorsa estate suggerito addirittura dall’ex capo ufficio stampa del Comune Sergio Dragone, che avrebbe richiesto e ottenuto anche la conferma del giornalista Domenico Iozzo nello staff della Comunicazione), Marinella Giordano e Venturino Lazzaro.
Così come di Marina Mongiardo, che però nel frattempo si è tesserata con il Pd e legata alla dirigente nazionale Dem Jasmine Cristallo nell’affanoso tentativo di salvare la poltrona. Operazione che pare proprio le sarebbe riuscita, esponendo quindi all’avvicendamento, allo stato ancora ipotetico, i soli Aldo Casalinuovo (sebbene i suoi agganci con il livello romano del Pd li abbia e comunque non sia abituato a gettare la spugna facilmente), Cosentino, Giordano (ma noi non crediamo alla sua sostituzione) e Lazzaro. Tre o al massimo quattro, dunque. Che servirebbero a far promuovere nell’Esecutivo l’ex leghista (candidatosi e risultato eletto con la lista civica del Carroccio a giugno ’22) Rosario Lostumbo (nelle grazie di un sempre più scalpitante Talerico); il già commissario cittadino del Pd, Salvatore Passafaro; un nome del passato, ma in fondo anche del presente, come quello del prof Franco Cimino; l’ex dirigente regionale nel settore Agricoltura e Programmazione, tuttavia in piena corsa tra poche ore per il vertice della Catanzaro Servizi, Anna Della Torre, e infine l’ingegnere Giuseppe Brutto. Quest’ultimo vicino ai Socialisti e in particolare al capogruppo del Psi Gregorio Buccolieri, che partendo dal suo ruolo un po’ defilato nel civico consesso da tempo sta cercando di guadagnare sempre più peso nelle gerarchie della maggioranza.
Al di là di tutto, però, chi conosce la realtà del capoluogo sa bene come alcuni (un paio) delle figure da noi accreditate abbiano pregressi forti legami con il centrodestra e Sergio Abramo. E quindi potrebbe storcere la bocca, pensando anche a un nostro errore. Ma attenzione. Si rifletta, tuttavia, sui seguenti elementi. Il primo: una richiesta di disponibilità di massima incassata dai diretti interessati. E il secondo: la metamorfosi nel passaggio dall’opposizione in assemblea all’Amministrazione della città avvenuta in Cambiavento e dintorni. In cui il vento è cambiato alla svelta, passando da sferzante tramontana a piacevole zefiro. Se non addirittura a scirocco che impasta tutto con la sua appiccicosa umidità, alla fine non muovendo una foglia. Altro che aria di… rivoluzione, quindi, semmai di restaurazione. E manca ancora il ricco capitolo Partecipate, una vera ‘bomba politica’ innescata.









