Cosenza. Iscritti Pd: “Centro storico, tante parole e pochi fatti: situazione vergognosa”

Comuni, Cosenza; Iscritti Pd: Centro storico tante parole pochi fatti. Il Pd pretenda una svolta dall’amministrazione Caruso

Il centro storico di Cosenza è considerato unanimemente tra i più belli d’Italia. Un giacimento di storia, arte, cultura, tradizioni, religiosità. Purtuttavia da tempo chi amministra la città non riesce a indirizzare la propria azione per valorizzare al meglio questa enorme ricchezza a vantaggio dei cittadini e di turisti e visitatori.

Il primo punto in agenda del bravo amministratore dovrebbe essere garantire la fruibilità delle vie di accesso. Oggi di fatto l’unica strada per raggiungere il centro storico è corso Bernardino Telesio.

così inizia un report a firma degli iscritti del Partito Democratico della Federazione di Cosenza Sergio De Simone, Alessandro Grandinetti, Saverio Carlo Greco, Giacomo Mancini e Giulio Palma.

  • Il centro storico è senza vie di accesso

Da anni è chiuso Corso Vittorio Emanuele II a causa di una frana che mette in pericolo luoghi e persone. Non è dato sapere quando sarà riaperta al traffico. Né tantomeno se sono state destinate sufficienti risorse per le importanti opere di consolidamento necessarie a prevenire le frane. Né se i lavori siano stati appaltati, e se del caso, quando saranno conclusi e consegnati.

Problemi anche per chi utilizza lo svincolo del centro storico sulla SS 107: troverà la carreggiata ridotta di via Soluzzo Cavalcanti. Anche qui si è registrata una consistente frana. E anche qui non è dato sapere quando sarà riaperta interamente al traffico.

Una riduzione della carreggiata e una conseguente ridotta possibilità di circolazione c’è invece su corso Giuseppe Garibaldi e su via Grotte di San Francesco di Assisi.

Su via Francesco Petrarca il traffico procede alternato su una sola corsia. Anche qui è una frana che tra l’altro mette in pericolo la fontana dei tredici canali. I tempi dei lavori di ripristino sono ignoti.

Chi dovesse invece percorrere Lungo Crati de Seta troverà un manto stradale costellato da diverse buche tutte pericolose, e ancora più grave anche perché respingente per i cittadini che hanno li attività, per i cosentini che fruiscono dei luoghi e per visitatori e turisti, è la vera e propria discarica in cui è stato trasformato il cantiere del cd Jolly Hotel.

  • La discarica dell’ex Jolly

Le transenne sono divelte e gli spazi di cantiere sono stati trasformati in una latrina a cielo aperto e in una vera e propria discarica per vecchi elettrodomestici e per materiale di risulta.

E’ doveroso sottolineare che l’incompiuta appartiene allea lunga sequenza di incompiute lasciate dalla precedente amministrazione, ma l’attuale ha il dovere di bonificare, mettere in sicurezza e preservare i luoghi e deve proporre una definitiva destinazione dei luoghi: esiste un’idea, un progetto, una fonte di finanziamento, e se del caso, quali sono i tempi degli interventi?

  • Immondizia e degrado e abbattimento alberi centenari

A questa drammatica situazione che riguarda le vie di accesso rispetto alle quali non si intravede a medio e lungo termine un miglioramento, corrisponde – prosegue il report a firma degli iscritti del Partito Democratico della Federazione di Cosenza Sergio De Simone, Alessandro Grandinetti, Saverio Carlo Greco, Giacomo Mancini e Giulio Palma – una situazione dello stato dei luoghi di drammatico abbandono.

Via San Tommaso, Via Messer Andrea, Piazza Totonno Chiappetta, Piazzetta Toscano, sono zone dove sono accatastati in continuazione rifiuti di ogni genere. Stessa cosa accade su via Gaetano Argento, su via Padolisi, su Giostra Vecchia e su via Archi di Ciaccio.

In nessun rione del borgo antico sono stati installati elementi di arredo urbano: panchine, cestini, giochi per bambini. I tanto propagandati orti urbani sono rimasti annunci vuoti e parole al vento.

Così come gli interventi di ripavimentazione, di sistemazione delle tante buche che a volte diventano crateri, di rifacimento dei sotto servizi e di ripristino dei marciapiedi.

In più – i cittadini hanno assistito all’abbattimento immotivato di alberi centenari a piazza dei Follari e allo Spirito Santo, ma nessuna piantumazione e messa a dimora di nuovi alberi, aldilà dei soliti annunci via social, è stata effettuata.

In più nulla e stato fatto, ne tantomeno, a quanto è dato sapere, è in programma, nella Villa Vecchia dove in preoccupante concomitanza con ogni pioggia si verificano cadute di alberi e di rami che sono molto pericolose per persone e cose.

  • Black out dell’illuminazione pubblica e disservizi idrici

A dire il vero mesi fa è stato realizzato un potenziamento e un miglioramento dell’illuminazione pubblica in alcune zone del centro storico, purtuttavia a questo apprezzabile intervento fanno costantemente seguito dei black-out elettrici lunghi e fastidiosi che creano disagi a chi vivive e aumentano le difficoltà ai pochi esercenti che vi continuano ad operare.

Tanto quanto le continue interruzioni della fornitura di acqua potabile.

E se l’attuale sindacatura è ormai a meno di novecento giorni alla scadenza restano del tutto insoddisfacenti gli strumenti pensati per portare persone e capitali in città e in particolare in questa parte della città.

  • Chiusura dell’Istituto Lucrezia della Valle

La gran cassa della propaganda ha definito “storico” il fatto che alcune stanze del complesso di san Domenico siano state affidate all’Unical per svolgervi dei corsi in materie infermieristiche.

Fin dall’annuncio era evidente che scarsissimi benefici avrebbe avuto la città vecchia da questa soluzione stante solo il fatto che studenti e studentesse in materie infermieristiche avrebbero gravitato verso l’ospedale e non certo verso il centro storico.

Purtuttavia è notizia recente che il prossimo anno scolastico l’istituto superiore Lucrezia della Valle chiuderà i plessi di piazza Amendola e si trasferirà in stabili nella zona industriale dei Rende, provocando un grave disagio alle famiglie di studenti e docenti e impoverendo esercenti e commercianti del quartiere della Riforma.

Cosa ha pensato l’amministrazione per impedire questo trasferimento e se del caso per ridurne i disagi?

  • Ludoteca e Ufficio postale rimangono chiusi

E purtroppo anche i pochi presidi utili per la vita quotidiana dei cittadini non ci sono ormai più : la Ludoteca  su Lungocrati Miceli, punto di riferimento per tanti giovanissimi del quartiere e delle loro famiglie, è chiusa da anni. Così come serrato è l’ufficio postale di Corso Bernardino Telesio.

  • Via Donato Bendicenti: tra Casa della Comunità e piscina mai aperta

Un discorso a parte merita la zona di via Donato Bendicenti e i rioni limitrofi.

A parole si fa un gran parlare della cosiddetta Casa della Comunità, ma stante il silenzio dell’amministrazione, per avere informazioni in merito occorre accedere al sito Open PNRR.

La lettura fa capire che c’è poco di buono da attendersi. Per prima cosa il portale evidenzia un ritardo stante il fatto che l’opera dovrà essere consegnata entro il 2026.. E poi evidenzia che le risorse stanziate (circa due milioni) serviranno forse a ristrutturare il plesso dove attualmente è allocata la sede dei vigili urbani (a tal proposito sarebbe utile sapere se esiste una idea da parte dell’amministrazione di dove poi eventualmente spostarla).

Insomma un altro annuncio al quale senza una netta inversione di rotta si rischia che non  seguano fatti produttivi di effetti migliorativi della vita dei cosentini. Anche perché (è questo è un elemento su cui riflettere) l’amministrazione non si è attivata per reperire altre somme di finanziamento per realizzare un’opera che potrebbe certamente avere utilità.

Su via Donato Bendicenti insiste ed esiste anche una piscina comunale i cui lavori sono terminati almeno una decina di anni fa, ma che mai è stata aperta al pubblico. Adesso i luoghi sono in malora e in stato di abbandono.

In recenti interventi lo stesso Franz Caruso ha dichiarato di voler abbatterla per realizzarvi un maneggio. Non è dato sapere se tale idea è suffragata da un progetto e da fonti di finanziamento stante l’opacità del portale dell’amministrazione comunale.

Quello che invece salta immediatamente agli occhi è la contraddittorietà delle parole del sindaco, che da una parte dichiara di voler abbattere una struttura realizzata con fondi pubblici e dall’altra dischiara l’impossibilità di riportare alle funzioni originarie di viabilità veloci viale Giacomo Mancini, perché realizzato con fondi pubblici. Delle due l’una.

  • Gestione e utilizzo degli spazi pubblici

Questo nostro non breve report sul centro storico che dovrebbe e potrebbe essere assai più articolato termina con una riflessione su alcuni interventi di ristrutturazione della casa delle Culture e del complesso di San Gaetano.

E’ evidente che è positivo riprendere e ristrutturare edifici d’epoca che necessitavano di interventi. Quello che lascia enormi perplessità è che tali immobili sono stati o saranno assegnati dall’amministrazione comunali a imprese private che li gestiranno e utilizzeranno unicamente per ricavare il proprio profitto e non anche per metterli a a disposizione della comunità. E questo è molto grave.

  • Occorre invertire la rotta

Da questo nostro viaggio nel centro storico di Cosenza e su quella che purtroppo rappresenta una enorme occasione mancata anche da parte di questa amministrazione comunale è fondamentale aprire una grande occasione di confronto pubblico e polifonico  – conclude il report a firma degli iscritti del Partito Democratico della Federazione di Cosenza Sergio De Simone, Alessandro Grandinetti, Saverio Carlo Greco, Giacomo Mancini e Giulio Palma .

In questi luoghi albergano storie di sofferenza, di emarginazione, di abbandono, di povertà di silenzi carichi di dignità, di bisogni che non hanno alcuna voce.

E anche per questo che è doveroso che a promuovere una mobilitazione a favore di questa parte della nostra città e di tanta umanità sia il Partito Democratico di Cosenza che ha il diritto e insieme il dovere di pensare alle sorti delle persone che li vi vivono, che vi operano e, pensando a turisti e visitatori, a coloro che vi potrebbero portare capitali e occasioni di sviluppo e ricchezza diffusi.

Chiediamo con forza quindi che il PD ritrovi quella che deve essere la propria vocazione, e che smetta i panni del sostenitore acritico del sindaco.

Addirittura in questi ultimi giorni alcuni dirigenti si sono trasformati in promoter delle iniziative elettorali del sindaco.

Non può essere questa la bussola per il partito guida del centrosinistra.

Occorre un sussulto di dignità per riprendere il ruolo di forza politica che giudi e orienti le scelte amministrative a vantaggio dei cittadini.