Alto Tirreno Cosentino. Ma ci sono ancora altri ufficiali infedeli tra le forze dell’ordine?

di Saverio Di Giorno

Ma ci sono ancora (altri) ufficiali infedeli nelle forze dell’ordine dell’Alto Tirreno cosentino? Basta macinare alcuni chilometri su questa lingua di costa per sentire questa informazione più e più volte. C’è chi parla di soffiate, chi di pizzini, chi di incontri. Ma tutte le fonti concordano con questa realtà: ci sono falle da cui fuoriescono informazioni.

L’azione dell’ormai ex procuratore di Paola, Pierpaolo Bruni, aveva solo iniziato a lambire gli ambienti di imprese e professionisti che si spartiscono appalti e aste, in cartello. Invece di continuare, l’azione si è fermata. E non per assoluzioni o archiviazioni, si è fermata prima ancora di iniziare. Prima di verificare denunce, esposti e segnalazioni. In questi ultimi mesi, infatti, in tanti hanno scritto a Paola, ricevendo o nessuna risposta o archiviazioni. Tanti, forse troppi. Una parte di risposta potrebbe essere dovuta al fatto che le informazioni arrivano prima ai diretti interessati, che a chi deve verificare. La notizia riguarda alcuni ufficiali che sono stati visti più volte frequentare locali della zona. Noti luoghi di ritrovo per professionisti e amministratori. In molti pensano e riferiscono che non è una coincidenza. E ovviamente ancora una volta noi siamo disponibili a riferire alle forze dell’ordine, qualora interessate aggiungendo le altre segnalazioni mai approfondite.

Tra l’altro non sarebbe neanche una novità: chi ricorda il caso delle parentele, dei carabinieri Tarufolo e Maiella in una famosa lettera? Anche in quel caso c’erano contatti, locali vicini al clan Muto e più segnalazioni erano state fatte e che facevano venire i dubbi che i “buchi” di Plinius non erano poi casuali. Ecco, la costa pare essere tornata a 15 anni fa. In realtà già molti si erano meravigliati quando era circolato il nome di tale Carlomagno come nuovo arrivo a Scalea. La sorpresa derivava dal fatto che aveva avuto un ruolo nella questione dell’impianto di San Sago, per vicinanza alle imprese Recuperi srl ed Ecologia srl (L’articolo con le carte: https://www.iacchite.blog/scalea-chi-vuole-il-chiacchierato-carlomagno-comandante-dei-carabinieri/). Questa volta la segnalazione riguarda altri nomi (due), ma la storia è simile. Bisogna solo che qualcuno abbia voglia approfondire perché di persone che hanno da dire de ne sono. A chi tocca?

La situazione è di tale abbandono che già quasi sei mesi fa avevamo chiesto al procuratore facente funzioni: ma perché archiviare tutto? Sassano – che ha fatto anche domanda per la prossima nomina – è uno che ha un curriculum di tutto rispetto. Scorrendo tra le notizie in rete quella salta all’occhio è la sua ospitata come invitato ad un matrimonio dell’alta borghesia napoletana e tra gli invitati anche tale Nicola D’Abundo (armatore) poi arrestato per bancarotta fraudolenta ed evasione fiscale. Ovviamente un invito non è un problema, ma proveniamo di anni nei quali il procuratore capo evitava al minimo mondanità e frequentazioni imbarazzanti… se a questo si aggiunge il silenzio è chiaro che i cittadini cadono nello sconforto. E non eravamo solo noi ad avere qualche perplessità. Se ne è discusso anche al CSM, ovviamente – al momento – senza risposta, con un’interrogazione che risale allo scorso dicembre (https://www.iacchite.blog/tirreno-terra-di-nessuno-ora-se-ne-discute-anche-al-csm-di-saverio-di-giorno/ )

E già che ci siamo viene un altro dubbio: è casuale che si faccia tanta fatica ad aprire una caserma dei carabinieri a Cetraro dove si spara ormai di continuo, ma altre vengono aperte con molta più facilità? Gli interessi, le attività imprenditoriali … i potenti, si controllano o si tutelano?

I clan del territorio hanno sempre agito in concerto con professionisti e imprenditori per saldare debiti, avere accesso a fondi. E questi a loro volta hanno goduto di coperture e protezioni. Dagli anni ’80 lo schema sembra non cambiare. Sono queste coperture che assegnano ruoli, compiti, trasferiscono e decidono dove il presidio ci deve essere e con chi e dove non “s’ha da fare”?

Il quadro che emerge ad ogni livello della giustizia sul territorio. La possibilità che sia un caso è remota, però magari con i fatti si risponderà a queste domande

Ad esempio: che fine ha fatto l’esposto fatto a Belvedere sugli incassi senza lavori della Calabria Maceri? (https://www.iacchite.blog/belvedere-la-denuncia-calabra-maceri-incassa-2-milioni-e-mezzo-ma-lavora-senza-mezzi-adeguati-e-senza-il-personale-che-dichiara/).

E ancora: perché la procura non verifica le denunce sulle appropriazioni dei territori da parte di soliti noti? (https://www.iacchite.blog/lettere-a-iacchite-paola-gli-amici-degli-amici-in-procura-per-ottenere-proprieta-senza-averne-diritto/). Si potrebbe andare avanti a citare, casi, lettere e confidenze arrivate a decine in questi mesi. Aggiungiamo quindi l’ultima questione: ci sono uomini infedeli tra le forze dell’ordine?