Acri 2022. “Zanfini non vive di politica, Capalbo vive grazie ai fondi pubblici ed è indagato per corruzione”

Ad Acri va avanti una campagna elettorale per niente entusiasmante che contrappone inevitabilmente due candidati del “sistema”. L’uscente Pino Capalbo, esponente del Pd “incappucciato” che strizza l’occhio – per usare un eufemismo – alla massoneria e ai poteri forti in generale e lo sfidante Natale Zanfini, espresso dal centrodestra e più in particolare da Fratelli d’Italia. Come scriviamo purtroppo sempre più frequentemente, comunque vada sarà un … disastro ma non c’è dubbio che nella logica del “meno peggio” ad Acri non si può che indicare Zanfini invece di Capalbo. Ed è per questo che pubblichiamo di buon grado la riflessione di un sostenitore di Zanfini dopo la convention nella quale ha presentato le sue liste. 

“Mi ridurrò lo stipendio per istituire una borsa di studio per i giovani, perché io NON VIVO DI POLITICA”. Ecco, l’autorevolezza del Dott. Zanfini risiede soprattutto in questo: lo ripeto, NON VIVE DI POLITICA. L’antagonista, viceversa, è balzato agli onori (meglio sarebbe dire disonori) delle cronache perché “autista* (ma non era avvocato?) del politico di riferimento, col quale è indagato dalla Procura di Paola. Questo è un altro punto di forza del Dott. Zanfini: NON È INDAGATO IN NESSUNA INCHIESTA. Altro aspetto paradossale: il Dott. Zanfini, per quanto medico, batte 3 a 0 l’uscente proprio nella capacità DIALETTICA, perché all’uscente, per quanto avvocato, manca proprio la parola. Solo una cosa non mi è piaciuta: gli aspiranti consiglieri che sono intervenuti dovrebbero parlare meno il politichese e non leggere i loro interventi, anche perché molti di loro, giacché avvocati, non ci fanno una bella figura. Parlate a braccio e con semplicità, con idee e non con paroloni!