Amantea, Centro Radiologico. I soliti accordi: i locali sono della moglie dell’ex sindaco, vacilla il progetto di don Pierino

La squallida e spregiudicata operazione con la quale l’imprenditore Pietro Citrigno, per gli amici don Pierino, ha aperto un altro Centro Radiologico ad Amantea con l’avallo dell’Asp di Cosenza (che ha “licenziato” l’apposita delibera addirittura in piena pandemia), finalmente inizia a vacillare. Lo sputtanamento dello scorso 30 luglio 2021 rispetto all’inchiesta della procura di Paola, che ha indagato per corruzione il suo rampollo Alfredino e l’ex sindaco di Amantea con tanto di perquisizioni e sequestri apre i riflettori su uno scandalo insopportabile.  (http://www.iacchite.blog/amantea-sanita-privata-il-servo-zuccatelli-regala-a-don-pierino-unaltra-gallina-dalle-uova-doro/). E che ormai viene addirittura cavalcato anche dai famigerati boss di Terravecchia, iGreco, quasi a confermare che la magistratura è in pieno movimento, viste le entrature dei fratelli intrallazzati e “intoccabili”.

All’epoca dei fatti di Amantea, il primo a piegare la testa alle pretese mafiose di Citrigno è stato proprio il commissario mandato da Bersani, il cesenate Giuseppe Zuccatelli, che è stato preso per i fondelli soprattutto dal suo referente calabrese, il noto faccendiere Nico Stumpo. Fonti vicine all’Asp informano che Zuccatelli si sarebbe rapportato con i carabinieri dei Nas e abbia cercato di ricostruire tutto l’iter dell’incredibile vicenda. Zuccatelli avrebbe preso soltanto atto – consigliato malissimo dai servi sciocchi di Bersani – della situazione ma il tutto però sarebbe stato autorizzato dal commissario Cotticelli a maggio 2019 quando era ancora in carica il governo gialloverde. Ma lui, invece di correre ai ripari, ha messo la sua firma avallando in tutto e per tutto il disegno mafioso di Citrigno.

Ce ne sarebbe stato abbastanza per fare intervenire qualche consigliere regionale del Pd ma – ahinoi – i soggetti che sedevano e che siedono in Consiglio sono “paralizzati” da un attacco di “coniglite acuta” e temono che il potente imprenditore condannato per usura e legato a doppio filo a soggetti come Nicola Adamo ed Enza Bruno Bossio possa fargliela “pagare” e allora attendono in silenzio gli eventi. Così come quelli del centrodestra. che com’è noto giocano con la stessa squadra.

Il fatto è che più tempo passa e più questa operazione rivela situazioni indecenti. Amantea, come si sa, è un feudo della coppia diabolica della politica calabrese, Nicola Adamo ed Enza Bruno Bossio. Come tutti sanno, sono stati loro, con l’avallo del corrottissimo Franco La Rupa, a sistemare nel ruolo di sindaco Mario Pizzino, oggi messo fuorigioco dal sacrosanto scioglimento per mafia del Consiglio comunale di Amantea. E c’è lo zampino di Pizzino anche in questa vicenda del Centro Radiologico.

I locali all’interno dei quali don Pierino Citrigno ha aperto la sua nuova gallina dalle uova d’oro ad Amantea sono addirittura di proprietà della moglie dell’ex sindaco, tale Maria Carmela Alfano. Il Comune di Amantea, quando ancora era in mano a Pizzino, ha provveduto ad acquistare persino il materiale per il rifacimento dei marciapiedi vicino ai locali (basta guardare la foto sopra). Tanto per farvi capire: il Comune ha finanziato con i suoi soldi l’acquisto di materiale, peraltro presso la stessa famiglia del sindaco (sic!) per rifare un pezzo di marciapiede che interessa solo don Pierino e i suoi affiliati. E – non ancora contento – ha anche sciorinato un fantastico permesso per l’attività del famigerato Gruppo Citrigno sui locali di proprietà… della moglie del sindaco. Roba che la Repubblica delle Banane al confronto è una sciocchezza! O conflitti di interesse a ‘na lira come direbbero a Cusenza…

E non è finita qui, perché anche l’autorizzazione sanitaria per questo nuovo Centro Radiologico è un imbroglio bello e buono perché non c’erano in alcun modo i numeri del fabbisogno per dare ancora un’altra autorizzazione a questo avvoltoio senza scrupoli. Il tutto “condito” dall’investitura di un altro soggetto borderline, l’inquisito Rocco Giusta, già trombato alle Regionali e candidato per la lista civica della ormai defunta Santelli, per il ruolo di prossimo sindaco di Amantea.

FOTO TIRRENO NEWS

In tutto questo casino – ne eravamo sicuri all’epoca e lo siamo ancora di più adesso – il procuratore di Paola Pierpaolo Bruni non se n’è stato certo con le mani in mano, e anche la procura non solo ha aperto gli occhi ma è intervenuta con la dovuta autorità. E non è per niente escluso che anche la Dda di Catanzaro sia ormai piombata sul caso. Insomma, per don Pierino non si prevedono giorni spensierati per accumulare ancora denari ma parecchi ostacoli per la sua squallida e merdosa sete di potere e di denaro.