Amarcord, quando Meduri e Adamo governavano la Calabria: ecco la squadra del “ribaltone”

Luigi Meduri, così come tanti altri suoi illustri predecessori nello scorso mese di ottobre è stato l’uomo politico del giorno. Tutta Italia ha parlato e scritto delle sue “prodezze”.

Noi in Calabria lo conosciamo bene e in molti è ancora vivo il ricordo del “ribaltone” con il quale il 22 gennaio del 1999 divenne presidente della Regione Calabria.

Oggi abbiamo pubblicato le intercettazioni tra Gigi e la Dama nera e a molti non sono sfuggite le sue rassicurazioni sull’intervento di Nicola Adamo. Il loro rapporto si è cementato proprio a quei tempi perché non era stato certo facile arrivare a un risultato così spregiudicatamente trasversale.

Meduri, con il contributo determinante di Peppe Bova ancor prima di Nicola Adamo, aveva ribaltato la maggioranza di centrodestra, guidata da Giuseppe Nisticò, e dilaniata da contrasti interni.

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Lo sostenevano i partiti dell’Ulivo, con i Ds in prima fila. Tanto che gli assessorati più importanti erano stati assegnati a Peppe Bova, che era anche vicepresidente e si occupava del bilancio, a un giovane Nicola Adamo (poco più che quarantenne, come si vede dalla foto), che aveva però la delega pesantissima ai Lavori pubblici e a Francesco Saverio De Santis, titolare del settore Industria e commercio.

Parecchi assessorati, però, erano andati anche all’Udr, partito (si fa per dire) che aveva determinato il ribaltone uscendo dalla maggioranza. Tra quei “campioni” Gianpaolo Chiappetta (Cultura e Pubblica Istruzione), Aurelio Chizzoniti (Personale), Mario Pirillo (Agricoltura), Michele Ranieli (Formazione professionale) e Giuseppe Torchia (Sanità).

A completare il quadro Antonella Freno per Rinnovamento Italiano, Francesco Laudadio per i Laburisti, Domenico Pappaterra per lo Sdi e Michelangelo Tripodi per i Comunisti Italiani.

Una bella “combriccola” d’annata. Per “nostalgici” della Seconda Repubblica… Il ribaltone, per la cronaca, durò un annetto, fino alla scadenza del 2000 quando a vincere le elezioni fu ancora il centrodestra (sempre si fa per dire) con Giuseppe Chiaravalloti.