Anci Calabria, il club ristretto del sindaco di Pizzo sempre più trasversale e clientelare

ANCI CALABRIA, IL CLUB RISTRETTO DEL SINDACO DI PIZZO – MESSO IL SEGRETARIO, ORA SI PASSA AD ALTRE NOMINE – DAI RIMBORSI ALLE CONSULENZE, MISTERI SUL BILANCIO

Da una parte, Occhiuto accusava Oliverio di ritardare sulla data delle elezioni per calcoli personali. Dall’altra, c’è sicuramente chi, servendosi di ruoli istituzionali regionali, i calcoli se li fa tranquillamente, da sempre, alla luce del sole e senza essere mai chiamato in causa da nessuno, neppure da quanti avrebbero più di un motivo per sindacare.

Ritorniamo su Anci Calabria, dal 2017 divenuta club ad uso privato del giovane e brillante Gianluca Callipo; che, come abbiamo già ricordato, è stato competitor in quota Pd/Renzi alle primarie del 2014 poi perse contro Oliverio; successivamente (nel 2017) eletto presidente Anci e da qualche mese auto-candidatosi ufficialmente a sostegno della candidatura a Presidente della Regione del sindaco di Cosenza Occhiuto.

Ripartiamo dall’ultimo consiglio regionale Anci Calabria, di circa un mese e mezzo fa alla Cittadella Regionale, al quale (anche a seguito della nostra prima denuncia) ha partecipato uno sparuto gruppo di sindaci, roba da club appunto, quattro gatti e qualche gatta.

Così come avevamo annunciato, Callipo si è nominato come segretario Francesco Candia, entrato in Anci come sindaco di Stignano (RC) e con posizioni inizialmente non in linea col Presidente, oggi consigliere di minoranza (ex Udc) di quel comune, nonché consigliere nazionale Anci in quota Anci Calabria di cui era stato nominato, sempre da Callipo, vice presidente.

Con la presenza di un segretario, adesso forse si riuscirà anche ad avere e leggere pubblicamente anche un normale bilancio di Anci Calabria, sul quale ad oggi incombe più di un dubbio, quanto meno sul fronte delle uscite.

Perché le entrate dovrebbero essere sostanzialmente due: circa 70.000 euro annui, trasferiti dalla Regione Calabria (cioè dallo stesso Oliverio, che forse manco lo sa) più una percentuale dalle quote pagate dai comuni calabresi aderenti. Ma qui il tasto di fa dolente, perché i comuni morosi non soltanto sono tanti (quasi la metà degli iscritti) ma sono anche aumentati da quando l’intraprendente Callipo ha deciso di passare dal Pd a Forza Italia, sostenendo Occhiuto come candidato governatore. Evidentemente qualche comune, guidato da sindaci Pd o comunque non vicini ad Occhiuto, non se la sente di finanziare, in cambio di nulla, il club regionale del sindaco di Pizzo.

Tranne, però, il comune di Diamante, guidato dal senatore renziano Ernesto Magorno che, così pare, nelle scorse settimane ha provveduto in tutta fretta a saldare numerose quote Anci pregresse e pendenti del suo comune. Mistero. O forse no, se si considera che l’ambizioso e rivoluzionario progetto di Callipo, di mettere in piedi una lista di sindaci vassalli per le regionali, potrebbe essere subito riciclato all’occorrenza (lui è esperto nei tradimenti!) a sostegno di altri candidati governatori, magari di centrosinistra, nell’ipotesi in cui la casella Occhiuto dovesse cadere per un motivo o per un altro.

Ma ritorniamo al bilancio Anci Calabria. Così come lo stesso Presidente ha tenuto a precisare, non solo c’è ma sarebbe anche costituito da due o tre macro voci: le spese per il personale (per i due dipendenti in segreteria); quelle per i rimborsi (non meno di 1500-2000 euro mensili) per le trasferte regionali e nazionali dello stesso Callipo (o di qualche suo delegato); l’affitto della sede nel centro di Catanzaro (a scadenza); e più, infine, altri costi, non meglio precisati per contratti, consulenze, incarichi di diretta competenza del Presidentissimo, di cui non vi è alcuna traccia sul sito di Anci Calabria (alla faccia della trasparenza imposta ai comuni che Anci rappresenta).

Tra le cose che sicuramente non appaiono vi è anche la gestione della comunicazione ufficiale sulle attività dell’associazione o le trasferte del Presidente, di cui non vi è traccia da nessuna parte (nulla ad esempio neppure sull’ultimo consiglio regionale), proprio come in un club ristretto; anche se nelle redazioni dei quotidiani e dei blog non è certo un mistero che a curare, dall’esterno, la comunicazione del Presidente Callipo sia stato in passato e forse sia ancora oggi tale Enrico De Girolamo, giornalista di LaCNews che, attraverso quella testata attacca Occhiuto e poi magari come ufficio stampa Anci Calabria promuove indirettamente Callipo come candidato a sostegno dello stesso Occhiuto. Tutto e il contrario di tutto… 

Ed in questo silenzio generale, senza alcun interesse legittimo neppure dai tanti sindaci del Pd che gli fanno il coro, Callipo continua a tessere le sue personalissime strategie in vista delle regionali. Con o senza Occhiuto.

Tra i suoi piani, vi sarebbe ad esempio quello di arrivare, in tempi utili, perfino ad un modifica dello Statuto dell’Associazione, tale da consentirgli forse di conservare un piede in Anci ed uno da eventuale consigliere regionale.

Vi sono poi altre due partite in gioco: anzitutto quella della vice presidenza, promessa da Callipo al sindaco di Rende Marcello Manna ma alla quale il consigliere comunale di Cosenza, in quota Lega, Vincenzo Granata, noto trombone e truffaldino fino al midollo, ambisce dichiaratamente da quando quella casella è rimasta vuota, con la decadenza dell’allora vice sindaco di Rossano Aldo Zagarese; e poi quella dei consiglieri nazionali, alla cui carica aspira (così come abbiamo già accennato) Giuseppe Varacalli, consigliere comunale di minoranza di Gerace, ma alla quale lo stesso Callipo vorrebbe mettere una quota rosa: forse la sua amica, Anna Battaglia, vicesindaco di Cutro. E Callipo continua a farsi, attraverso Anci, la sua campagna elettorale senza autosospendersi da presidente in carica fino al 2022, salvo mozioni di sfiducia… Pardon, oggi è arrivato addirittura Gratteri…