L’appalto per il servizio di pulizia degli uffici comunali è legittimo. Lo ha stabilito il Tar Calabria, respingendo il ricorso della ditta Diem contro il Comune di Catanzaro, rappresentato e difeso dagli avvocati Annarita De Siena, Saverio Molica, Anna Maria Paladino. L’appalto aveva una base d’asta di 783 mila euro.
Nel dettaglio la ditta contestava un riferimento alla manodopera, per i giudici amministrativi invece: “non risulta irragionevole l’interpretazione data dall’Amministrazione al bando di gara e posta alla base della valutazione di incongruità dei costi di manodopera e dunque dell’offerta complessiva, atteso che, da una lettura integrata degli artt. 3 e 4 del disciplinare di gara, la previsione di n. 24.965,72 quale monte orario annuo (in quanto riferito a n. 52 settimane) può essere qualificata alla stregua di prestazione esigibile dall’aggiudicatario e comunque la medesima conclusione appare adeguatamente precisata nel chiarimento n.6”.
E ancora “il Collegio che il RUP abbia correttamente governato il potere di verificare l’anomalia dell’offerta, risultando anzi, dalla relazione del 30.8.2022, una verifica analitica, priva di illogicità o irragionevolezza e dunque resistente alle censure di parte ricorrente. Difatti, il punto di partenza, costituito dal monte orario minimo, non risulta travisato alla luce delle considerazioni sopra esposte, mentre il ricalcolo del costo del personale non costituisce, come invece affermato da parte ricorrente, una modifica dell’offerta economica, bensì una mera proiezione che il RUP, alla luce delle giustificazioni fornite dalla ditta e riportate sul suddetto costo minimo, ha svolto per verificare –e dimostrare- l’inattendibilità del costo del personale e dell’offerta nel suo complesso, mentre privo di sostanziale rilievo risulta, in questa ottica, il riferimento della ricorrente alla proiezione delle rese orarie in rapporto all’estensione dei locali e alla periodicità degli interventi di pulizia”.
