Area tra Diamante e Grisolia. Italia Nostra: “Una bomba ecologica ancora attiva”

AREA TRA DIAMANTE E GRISOLIA: UNA BOMBA ECOLOGICA ANCORA ATTIVA
L’amore, l’attenzione per il territorio e la prevenzione dei reati ambientali, piccoli o grandi che siano,devono essere pane quotidiano per chi amministra un Comune, oltre che a mettere in campo tutte le azioni necessarie per preservare la natura dallo scempio continuo da parte di incivili cittadini, abitudine, ahimè, troppo diffusa nella nostra bella Calabria. Servono azioni risolutive e non solo proclami di belle parole su Facebook. Ma andiamo con ordine.
Esattamente due mesi fa, Italia Nostra segnalava formalmente con tanto di reportage fotografico ai Sindaci e alla Polizia Municipale di Grisolia Diamante, alla stazione dei Carabinieri Forestali di Scalea, all’ARPACAL di Cosenza e al distretto ASP di Scalea, una vasta area adiacente il depuratore consortile che serve Grisolia, Maierà e Diamante, dove si concentrano rifiuti di ogni genere, plastica, ingombranti, elettrodomestici, scarti edilizi, per passare poi a quelli altamente inquinanti come lastre di catrame e di eternit (con presumibili fibre d’amianto), il tutto a cielo aperto e alla portata di chiunque passi nella zona, lungo i bordi delle varie strade.Inoltre è stato notato del liquido in risalita dal terreno con strane colorazioni e striature argentee.
Al nostro esposto, sono seguiti nei primi giorni di marzo sopralluoghi singoli e congiunti da parte degli addetti dei due comuni, con tanto di relazioni, comunicazioni e localizzazione dei vari siti, impegno comune per lo smaltimento, per la bonifica del l’area, per vietare l’accesso libero nella zona e per l’installazione di foto-trappole. La necessaria collaborazione tra i due comuni interessati, tanto sbandierata anche in interviste dal Consigliere di Diamante con delega all’ambiente.
Il 9 marzo anche l’ARPACAL scrive ai due Sindaci, all’ASP, ai carabinieri forestali , comunicando “la necessità di provvedere immediatamente alla messa in sicurezza D’EMERGENZA come previsto dalla normativa vigente” e la disponibilità a seguito richiesta di intervento, con tanto di preventivo di spesa.
Dopo due mesi, cosa è stato realizzato delle varie promesse? IL NULLA, anzi, qualcosa è cambiato ma in peggio. Italia Nostra nei due mesi trascorsi non ha lasciato correre e siamo ritornati due giorni fa per un altro sopralluogo fotografico e con video. I rifiuti contenenti possibile amianto sono ancora al loro “posto”, dietro il ponticello e dove sono situati i resti di costruzioni rurali, bruciati e con le più che probabili fibre di amianto esposte all’aria aperta, oltre alle lastre frantumate e rese ancora più pericolose. Le lastre di catrame sono ancora in bella vista davanti al cancello del deposito di rifiuti (dismesso?) di Grisolia.
E’ stato rimosso solo qualche ferro vecchio e qualche ingombrante vicino al vecchio casolare all’ingresso della zona, dove presenti i cumuli di rifiuti a febbraio e presenti ancora adesso, nessuna rimozione ma ulteriori depositi abusivi nei pressi di altro casolare abbandonato in territorio di Grisolia. Sono tre le costruzioni abbandonate interessate diventate depositi di rifiuti di ogni genere, più il pericoloso sito (pare privato) e adiacente alla rete ferroviaria, è quello dove erano presenti una volta costruzioni rurali poi bruciate e adesso sono ivi giacenti residui di eternit, bruciato e in pezzi. La metamorfosi più eclatante è avvenuta al cumulo dei rifiuti ingombranti (compreso una barca) adiacenti il casolare che si trova all’ingresso del depuratore già citato, una mano pietosa e anonima, ha pensato bene di dare soluzione al pesante problema ambientale dei comuni interessati, dando fuoco nottetempo a tutto ciò che era presente nel sito. Le foto del prima e dopo fanno capire di quale gravità si è trattata, il fuoco ha sprigionato nella zona chissà quanta diossina(?) oltre ad altri inquinanti.
Italia Nostra chiede nuovamente, anche scrivendo per la seconda volta agli organi competenti, che nelle more della rimozione dei rifiuti e della verifica delle sostanze inquinanti e nocive eventualmente presenti, venga con urgenza attuata la messa in sicurezza della zona, soprattutto ove presenti le lastre di eternit, altamente pericolose per il territorio e i suoi abitanti, che vengano chiuse le strade accesso e consentito il passaggio solo ai proprietari dei fondi, che vengano installate foto-trappole, Se non viene fatta prevenzione e urgente intervento di messa in sicurezza, l’area sarà una perenne discarica e una bomba ecologica non di poco conto. Gli amministratori dei comuni di Diamante e Grisolia si assumano le loro responsabilità quali massime autorità a livello sanitario locale , per la tutela della salute pubblica e dell’ambiente così brutalmente deturpato.
Il reportage fotografico esprime chiaramente quanto illustrato.
Italia Nostra – Sezione Alto Tirreno Cosentino