All’Asp di Cosenza le grandi manovre politiche non finiscono mai.
Nominato il nuovo direttore generale, costui deve nominare a sua volta il direttore sanitario e quello amministrativo. Di solito, si fa subito perché ogni buon dg che si rispetti si porta la squadra. Ma a Cosenza, si sa, non è così. Queste nomine le fa la politica. Punto e basta.
Il tempo che si sta perdendo per tali nomine è dovuto alla riapertura del bando sulla falsa motivazione che ad aver presentato la domanda per direttore sanitario ed amministrativo erano stati in pochi.
Orbene, i bandi sono stati riaperti in spregio alla legge 502/92 che ne stabilisce i requisiti di partecipazione. Infatti nei nuovi bandi è stato previsto, illegittimamente, che possano partecipare anche i responsabili di strutture semplici e dipartimentali e non, come da legge, solo i direttori di strutture complesse (e quindi i primari).
Si mormora, e si sa benissimo che vox populi è vox Dei, che a direttore sanitario debba essere nominato un certo dottore Carlo Sapio, dirigente medico nefrologo, già direttore del distretto di San Marco Argentano, amico di Madame Fifì e consorte ancora più che del Cinghiale. Che ormai lascia campo libero, tanto i loro obiettivi sono perfettamente coincidenti e non c’è più neanche bisogno di nasconderlo.