Asp, grandi manovre per il nuovo direttore sanitario. Madame Fifì vuole Carlo Sapio

All’Asp di Cosenza le grandi manovre politiche non finiscono mai.

Nominato il nuovo direttore generale, costui deve nominare a sua volta il direttore sanitario e quello amministrativo. Di solito, si fa subito perché ogni buon dg che si rispetti si porta la squadra. Ma a Cosenza, si sa, non è così. Queste nomine le fa la politica. Punto e basta.

Il tempo che si sta perdendo per tali nomine è dovuto alla riapertura del bando sulla falsa motivazione che ad aver presentato la domanda per direttore sanitario ed amministrativo erano stati in pochi.

Orbene, i bandi sono stati riaperti in spregio alla legge 502/92 che ne stabilisce i requisiti di partecipazione. Infatti nei nuovi bandi è stato previsto, illegittimamente, che possano partecipare anche i responsabili di strutture semplici e dipartimentali e non, come da legge, solo i direttori di strutture complesse (e quindi i primari).

Madame Fifì alias Enza Bruno Bossio
Madame Fifì alias Enza Bruno Bossio

Si mormora, e si sa benissimo che vox populi è vox Dei, che a direttore sanitario debba essere nominato un certo dottore Carlo Sapio, dirigente medico nefrologo, già direttore del distretto di San Marco Argentano, amico di Madame Fifì e consorte ancora più che del Cinghiale. Che ormai lascia campo libero, tanto i loro obiettivi sono perfettamente coincidenti e non c’è più neanche bisogno di nasconderlo.

A proposito dei direttori generali. Dopo aver fatto il bando non lo hanno riaperto pur avendo deliberato i nuovi requisiti, invece per i direttori sanitari e amministrativi hanno avuto un comportamento diverso.
Volete sapere perché?
Evidentemente perchè il nominativo di Raffaele Mauro era già deciso (e noi di Iacchite’ lo abbiamo pubblicato con largo anticipo) mentre per il direttore sanitario bisognava trovare un escamotage per nominare ‘sto Sapio che non ha i requisiti. Ma a Cosenza non è un problema, anzi…
Un dirigente medico che diventa direttore sanitario dell’Asp che annovera tantissimi direttori di unità operative complesse. Un paradosso. Ecco perché non ci possono essere speranze di ripresa.
L’unico, solo e vero problema è individuare uno yesman. Uno che dice sempre sì. Le persone libere e capaci non le vuole nessuno, anzi le fanno passare per inaffidabili. E così tutto scorre tranquillo.