Asp, Magnelli continua a distribuire soldi agli amici. E si parla già del nuovo direttore “gentiliano”

Remigio Magnelli, direttore dell’Unità Operative Risorse Umane (o Personale, che è la stessa cosa) dell’Asp di Cosenza, del quale già abbiamo ampiamente riferito, sebbene condannato per abuso d’ufficio, viene mantenuto in servizio dal commissario Filippelli e dai “Dioscuri” La Viola – Diego proprio là dove ha consumato il reato.

Tutto ciò in totale disprezzo della legge Severino, e poco importa se lo stesso con la sua attività potrebbe reiterare i reati. In effetti, qualche sospetto “forte” che ciò accada, esiste. Se poi leggiamo le delibere che, grazie all’appoggio e alle garanzie del suo padrino politico, propone al commissario, i nostri dubbi sono presto fugati.

Anzi, qualcuno ritiene che Magnelli utilizzi la posizione di vertice, che illegittimamente  mantiene,  per produrre atti poco chiari. Tra questi alcune delibere che riguardano riconoscimenti economici per mansioni superiori svolte solo per alcuni dipendenti (forse fratelli muratori-massoni?).

Ora, visto che presso la segreteria del commissario ci risulta che siano giacenti numerose richieste di riconoscimento economico per mansioni superiori svolte, ci incuriosisce sapere in base a quale procedura, selezione o criterio alcuni dipendenti hanno ottenuto il riconoscimento economico mentre altri no.

In effetti, i soldini liquidati sono tanti e a proporre le delibere di pagamento è sempre l’amico degli amici Magnelli, che ha selezionato tra le tante istanze solo quelle segnalate dalla segreteria politica di chi governa la sanità a Cosenza e quelle indicate dalla  loggia massonica che oggi sponsorizza un famoso medico legale a futuro direttore generale o commissario dell’Asp bruzia.

Tra le delibere pubblicate, la più singolare è quella di un dipendente che ha ottenuto più di 15.000 euro senza neppure avvalersi di assistenza legale e solo con una semplice proposta transattiva indirizzata al commissario straordinario (vedi nota prot. N. 130671) prodotta e firmata dall’amico Remigio Magnelli, il quale consigliava al commissario di addivenire ad una bonaria composizione della questione.

Così come pure consigliava, attraverso l’istituto della transazione, una composizione bonaria per un funzionario in quiescenza già con posizione organizzativa  proponendo per l’ex dipendente la liquidazione di oltre 9.000 euro a titolo di indennità di funzione, indennità di risultato e ore di lavoro straordinario aggiuntivo (per la  serie “aru ‘mbriacu tutti a bivi”) là dove la norma recita che l’ istituto della POSIZIONE ORGANIZZATIVA  è onnicomprensivo.

Le stranezze non finiscono qui perché ci sono dipendenti che hanno ottenuto da Magnelli il riconoscimento per le mansioni svolte negli ultimi dieci anni riuscendo ad ottenere più di 26.000 euro sebbene la normativa che regola la materia preveda il riconoscimento economico solo per gli ultimi cinque anni.

Del resto, se il “Dioscuro” amministrativo, oltre ad essere illegittimo (non ha i titoli per svolgere tali funzioni perché sociologo) è anche crudo in materia, Magnelli all’Asp di Cosenza continuerà a fare il bello e il cattivo tempo e seguiterà a mungere la vacca a vantaggio di quella parte politica che distribuisce favori e privilegi a dipendenti funzionali al sistema imperante.

Così facendo, continueremo inermi ad assistere alle solite porcherie, ovvero l’esternalizzazione di servizi a cooperative politiche ben identificate,  dove trovano occupazione i figli dei dipendenti piegati al sistema dei cinghiali, a riconoscimenti economici solo per gli amici “fratellini”, pagamento di ferie non godute, gettoni di presenza per i componenti delle commissioni e dei comitati che, visto il magna magna, si riuniscono più di sei volte al mese.

Tanto chi controlla? E ancora,vedremo sempre nipoti, amici e cognate di taluni politici ai posti di comando (non per merito) per diritto di discendenza.

Ormai non ci meravigliamo più di niente per quanto accade all’Asp di Cosenza. Ora, se Oliverio si è autocinghializzato e la bella addormentata (la procura di Cosenza) dorme sonni profondi, i revisori dei conti, di fronte a questa cloaca, che fanno?