Autobomba a Limbadi, 6 arresti nel clan Mancuso: la conferenza stampa

Alle prime luci dell’alba a Limbadi ha preso il via un’operazione antimafia dei carabinieri del Nucleo Investigativo di Vibo Valentia e del ROS che hanno eseguito 6 provvedimenti di fermo a carico di altrettanti esponenti della famiglia Mancuso di Limbadi. I fermi sono scaturiti dalle indagini condotte dai carabinieri e coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Catanzaro, a seguito dell’omicidio di Matteo Vinci avvenuto il 9 aprile scorso a Limbadi, mediante la deflagrazione di un ordigno esplosivo dell’auto su cui era a bordo assieme al padre rimasto gravemente ferito. Riguardano i Di Grillo-Mancuso, vicini dei Vinci, che con la famiglia della vittima hanno da tempo un contenzioso per alcuni terreni confinanti.

La resistenza da parte della famiglia Vinci nel non volere cedere i terreni, prolungatasi per anni ed accompagnata da varie minacce ed intimidazioni, sarebbe stata la causa scatenante della reazione da parte della famiglia Mancuso-Di Grillo, con la messa in atto dell’attentato compiuto la sera del 9 aprile

I NOMI DEI FERMATI

Si tratta di Rosaria Mancuso, 63 anni, del marito Domenico Di Grillo, 71 anni, di Lucia Di Grillo, 29 anni (figlia di Rosaria Mancuso) e del marito Vito Barbara, 28 anni, tutti di Limbadi. Fermati anche Rosina Di Grillo, 38 anni, di Limbadi, sorella di Lucia, e Salvatore Mancuso, 46 anni, di Limbadi, fratello di Rosaria Mancuso.

Nella conferenza stampa appena conclusa si è appreso che oltre all’azione omicidiaria del 9 aprile, i fermati sono accusati anche del tentativo di omicidio perpetrato ai danni di VINCI Francesco Antonio il 30 ottobre 2017 in Limbadi, in cui lo stesso era stato vittima, sotto la minaccia di una pistola, di una feroce aggressione con un forcone e un’ascia. Le indagini, svelando gli interessi criminali dei fermati, hanno consentito agli inquirenti di appurare che i tutti i violenti fatti criminali perpetrati rientravano in un feroce piano estorsivo dei MANCUSO ai danni dei VINCI, in atto dal 2014, finalizzato all’acquisizione della vasta proprietà terriera dei VINCI, confinante con quella dei MANCUSO, determinati all’acquisizione ad ogni costo della proprietà tanto da ricorrere per il raggiungimento dello scopo a qualsiasi mezzo tra cui l’eliminazione fisica di tutti coloro che avessero intralciato il loro disegno criminale.

Nel complesso le attività svolte hanno consentito, durante la fase investigativa, di procedere all’arresto per detenzione di armi e munizioni di due degli odierni fermati, DI GRILLO Domenico nell’immediatezza dell’attentato omicidiario del 9 aprile us, trovato in possesso di un fucile da caccia con 40 proiettili acclusi, e MANCUSO Rosaria con una pistola ed un fucile automatico con oltre 200 proiettili di vario calibro, armi nella effettiva disponibilità degli arrestati.