Banca Brutia BCC, la beffa è compiuta. Ecco la liquidazione coatta

Cari soci di Banca Brutia, vi hanno depredato delle quote ma non hanno il coraggio di dirvelo…

Di seguito l’atto che di fatto recita il “de profundis” delle (pochissime) speranze dei soci di Banca Brutia BCC.

BANCA DI CREDITO COOPERATIVO BANCA BRUTIA SOCIETÀ COOPERATIVA

Liquidazione coatta amministrativa

Con decreto del 18 febbraio 2016, il Ministro dell’Economia e delle Finanze ha disposto, su proposta della Banca d’Italia, la sottoposizione della Banca di Credito Cooperativo Banca Brutia Società Cooperativa, con sede in Cosenza (CS), già in amministrazione straordinaria, a liquidazione coatta amministrativa, ai sensi dell’art. 80, commi 1 e 2, del D.Lgs. n. 385/93, ritenuta la sussistenza dei presupposti di cui all’art. 17, commi 1 e 2, lett. a), b) e c), ed esclusa la ricorrenza di quelli di cui all’art. 20, comma 2, del D.Lgs. n. 180/2015.

Con provvedimento del 18 marzo 2016, la Banca Centrale Europea ha disposto, su proposta della Banca d’Italia, la revoca dell’autorizzazione all’esercizio dell’attività bancaria del medesimo intermediario, già in amministrazione straordinaria, ai sensi dell’art. 18, lett. c), d) ed e), della Direttiva 2013/36/EU e artt. 14 e 80, commi 1 e 2, del TUB.

Nomina degli organi della liquidazione coatta amministrativa. Con provvedimento della Banca d’Italia del 19 febbraio 2016, il dott. Paolo Farano, nato a Roma il 18.12.1968, è stato nominato Commissario liquidatore, l’avv. Francesco Borza, nato a Baronissi (SA) il 26.11.1953, il dott. Andrea Dara, nato a Palermo l’11.10.1962, e l’avv. Maurizio Onza, nato a Roma l’1.12.1977, sono stati nominati componenti del Comitato di sorveglianza della Banca di Credito Cooperativo Banca Brutia Società Cooperativa in liquidazione coatta amministrativa, con sede in Cosenza (CS), con i poteri e le attribuzioni contemplati dalle norme di cui al Titolo IV, Capo I, Sezione III, del D.Lgs. n. 385/93.

Nella riunione del 19 febbraio 2016, il Comitato di sorveglianza ha nominato l’avv. Francesco Borza Presidente del Comitato stesso, ai sensi e per gli effetti di cui all’art. 81, comma 1, lett. b), del D.Lgs. n. 385/93.

Come avevamo previsto, Banca Brutia BCC diventa Banca Sviluppo.

Il sistema messo in piedi dai  centri di potere romani ha messo a segno un altro colpo, l’ennesima BCC viene fagocitata da Banca Sviluppo che si avvia ad essere una grande banca per numero di sportelli passando sui cadaveri di migliaia di soci BCC, 1800 solo quelli dell’ultima, spogliati delle loro quote dal ben oleato meccanismo pilotato dalla Banca d’ Italia.

Banca Sviluppo, una grande banca con decine di sportelli senza che alcuno  abbia versato un solo euro di capitale, gli sportelli e le filiali le hanno finanziate pensionati, impiegati, lavoratori ed imprenditori i quali non hanno neanche il diritto ad essere informati della requisizione della quota sociale, molti se ne accorgeranno pian piano quando andranno agli sportelli a chiedere il rimborso del loro investimento, alcuni hanno inserito le quote nei testamenti e la beffa quindi sarà degli eredi, altri pensavano di finanziare gli studi dei propri figlioli intestando loro qualche quota, mentre altri ancora avevano programmato di poter finanziare il matrimonio della propria figliola. Nulla di nulla: si rimane tutti con le pive nel sacco, o come meglio si dice dalle nostre parti “ccu ru culu ruttu e senza cirasi”.