BarzelLetta (di Marco Travaglio)

(di Marco Travaglio – Il Fatto Quotidiano) – Non abbiamo mai assistito alle lezioni di Scienza Politica di Enrico Letta a Parigi, ma dovevano essere uno spasso. Almeno a giudicare dai capolavori di scienza politica che partorisce a getto continuo in campagna elettorale. Già l’idea di rompere col M5S in nome di una fantomatica Agenda Draghi per imbarcare il politico più umorale e inaffidabile della storia, Calenda, e di farcisi persino baciare sulla guancia, salvo scoprire che era umorale e inaffidabile mentre lo mollava sull’altare, non era male. Per non parlare della mossa di regalare due rarissimi seggi sicuri a Di Maio e Spadafora in cambio dell’astuta scissione dai 5Stelle che condannò a morte il governo Draghi, facendo incazzare i pochi pidini che gli avevano perdonato Piercasinando e l’esercito di riciclati, inquisiti e dinosauri in lista.

Ma il seguito è anche meglio. I primi manifesti della campagna pd sul mantra “Vincono le idee” mancavano proprio di idee e riuscivano a far apparire civettuoli pure quelli dei cassamortari. Così Occhio di Tigre ha licenziato l’agenzia e ne ha assunta un’altra per “una comunicazione brutale per dar la sveglia agli italiani”. Missione temerariamente masochista: se gl’italiani si svegliassero, il Pd non prenderebbe un voto, non facendo che strillare contro la peggior destra del mondo per poi governarci insieme.

La brutalità dei nuovi manifesti è tutta nel contrasto fra nero (destra brutta) e rosso (Pd bello) che, a parte le carrettate di meme sul web, impone una domanda brutale: ma se la destra ti fa così schifo, perché continui a rimpiangere il governo con Salvini&B.? Non potendo cambiare agenzia per la terza volta in un mese, Letta decide di prendersi per il culo da solo col meme su pancetta o guanciale. E lì la gente smette di ridere e inizia a incazzarsi, visto che, mentre lui si diverte come i bimbiminkia, milioni di persone normali devono scegliere se fare la spesa o pagare le bollette.

Allora il Barzelletta decide di parlare finalmente di temi più sentiti dalla gente. Cioè l’influenza di Putin nella campagna elettorale, l’ultimo sconvolgente scoop di Repubblica (in Italia c’era una spia russa che telefonava a Mosca) e l’attentato dell’Agcom contro il suo tête-à-tête con Giorgia chez Vespa. Nei bar, nei mercati e sui bus non si parla d’altro. Siccome Conte chiede al governo misure urgenti contro il caro bollette e gli stipendi da fame, Letta lo attacca perché ha fatto cadere il governo: e così gli regala il destro per ricordare che non diede la fiducia proprio perché Draghi non faceva nulla contro il caro bollette e gli stipendi da fame, mentre Baioletta reclamava 15 miliardi in più all’anno per le spese militari. Dal che si deduce che Letta a Parigi insegnava come perdere le elezioni. E l’ha pure imparato.