Belvedere, bancarotta clinica Tricarico: tutte le prove delle false dimissioni di Caldiero

Fernando Caldiero

Nell’ambito dell’inchiesta della procura di Paola, che ha portato agli arresti di Pasquale, Ciro e Fabrizio Tricarico, non c’è dubbio che ci sia un secondo filone. Sì, perché è davvero chiaro a tutti che i Tricarico non avrebbero potuto rastrellare tutti quei soldi se non avessero avuto dei complici. E il complice numero uno è certamente il commercialista Fernando Caldiero di Cetraro, che da queste pagine sputtaniamo ormai da anni. Ma che mai come adesso è vicino ad essere sputtanato e smascherato da tutti. Anche dalla giustizia. Quella che segue è la ricostruzione dettagliata di un grandissimo imbroglio.

Quelle false dimissioni di Fernando Caldiero del 5 aprile 2011 dall’incarico per la ristrutturazione straordinaria dei debiti dell’Istituto Ninetta Rosano srl ex art. 182-bis e 182 ter legge fallimentare

Correva l’anno 2010 e più precisamente il 24.12.2010 quando l’avvocato Vincenzo Caridi, cognato di Fernando Caldiero, presentava alla sezione fallimentare del Tribunale di Paola il ricorso avente ad oggetto un accordo di ristrutturazione dei debiti, per conto dell’Istituto Ninetta Rosano s.r.l. e secondo quanto dichiarato per la fattibilità del piano stesso, con attestazione del 23.12.2010  a firma di Pasqualino Saragò, presidente dell’Ordine dei commercialisti di Paola nello stesso periodo in cui Fernando Caldiero ricopriva nello stesso Ordine, la carica di segretario.

Il primo vero tentativo di non permettere la realizzazione di quanto al contrario si era ben evidenziato nel piano di ristrutturazione a firma come detto di Pasqualino Saragò, il famigerato Caldiero lo suggerisce già dalla data del 14 gennaio 2011 quando invia, unitamente all’avvocato Vincenzo Caridi, una nota datata 7 gennaio 2011 con la quale dichiara che sarebbe stato opportuno ed utile proporre un aumento di capitale sociale della nuova società (Casa di Cura Tricarico Rosano srl), e che ciò avvenisse anche mediante offerta di sottoscrizione ai dipendenti di quote di capitale, con compensazione del relativo debito con il credito per arretrati salariali da questi ultimi vantati per effetto dell’affitto.

Per fortuna dei malcapitati dipendenti, tutto ciò non si realizzò, Caldiero non ottenne la rinuncia delle spettanze vantate dai dipendenti dell’Istituto Ninetta Rosano srl ed almeno, oggi, gli stessi dipendenti, possono dire di averla fatta franca e di essere rimasti creditori garantiti dalla legge, quella stessa legge che con una scellerata quanto inopportuna virata strategica, il Caldiero avrebbe inevitabilmente usato proprio contro quelle famiglie che in quella struttura avevano costruito le loro speranze economiche ed il loro futuro.

Quando dopo pochi giorni e cioè in data 29.1.2011, l’allora Giudice Delegato Dott.ssa Buffardo emetteva il dispositivo di fissazione per l’esame del ricorso e l’Istituto Ninetta Rosano srl avrebbe quindi potuto godere della sospensione dei termini che interessavano le azioni esecutive contro la stessa società, ecco che il grande regista, avendo appreso della non disponibilità dei dipendenti a sottoscrivere l’auspicato aumento di capitale sociale della Casa di Cura Tricarico Rosano srl con la rinuncia dei crediti di lavoro vantati, riteneva di lì a breve, di defilarsi, inviando le proprie dimissioni con una missiva del 5 aprile 2011 spedita amezzo racc. a.r. n. 13965400287-2 dall’Ufficio Postale di Cetraro Marina ed indirizzata all’amministratore unico dell’Istituto Ninetta Rosano s.r.l. e per conoscenza anche a suo cognato Vincenzo Caridi.

Se qualcuno pensa però che a quella data il solito Caldiero abbia smesso di occuparsi delle sorti della Clinica Tricarico, si sbaglia di grosso tant’è che -in data 21 aprile 2011, alle ore 12,43, il dott. Giannicola Rocca da Milano, che da anni collabora proprio con Fernando Caldiero per operazioni finanziarie di vario tipo, invia una email alla Clinica Tricarico con l’intento di informare il dott. Pasquale Tricarico, della trasmissione dei documenti necessari ad ufficializzare  un mandato professionale per la cessione dei crediti 2011 della Casa di Cura Tricarico. A chi il dott. Rocca invia per conoscenza l’email di cui sopra? Come al solito all’unico regista che lo aveva sollecitato perché si procedesse alla cessione dei crediti dell’Istituto per l’anno 2011 e cioè a Fernando Caldiero.

-In data 28 aprile 2011, Fernando Caldiero, a riprova del fatto che il rapporto con la famiglia Tricarico non si era certamente concluso e che continuava a gestire le movimentazioni finanziarie della famiglia, invia un prospetto di bilancio della società 2T Immobiliare srl della quale era amministratore unico lo stesso legale rappresentante della società Casa di Cura Tricarico Rosano srl e cioè Tricarico Rosano Ciro. In tale documento appaiono debiti della società 2T Immobiliare srl :

-nei confronti di Carmen Rosano (amm. Unico dell’INR srl) per € 360.000,00;

-nei confronti del socio Ciro (Tricarico Rosano Ciro) e di altri finanziamenti ricevuti da soci per altri 415.146,69.

Questo vuol dire che alla data del 28.04.2011 Caldiero ben sapeva dei crediti vantati dalla proprietà Tricarico nei confronti della 2T immobiliare srl, ma gli è sfuggito di suggerire che tali crediti sarebbero potuti essere usati per l’aumento di capitale sociale della nuova società CTR srl che a quel punto, invece, avrebbe dovuto interessare solo i lavoratori dipendenti della ex Istituto Ninetta Rosano srl per come lo stesso Caldiero aveva proposto e ritenuto opportuno con la nota del 7 gennaio 2011 a firma congiunta con suo cognato Vincenzo Caridi, optando per un regalo fatto di ceneri e senza neppure i carboni, che la befana “Caldiero” 2011 avrebbe riservato ai lavoratori della clinica, senza intaccare le tasche di “Nanduzzu”, che aveva sollecitato quella soluzione e che racchiudeva un solo principio: i debiti accumulati da anni di sprechi e di cattiva gestione, al posto di pagarli la famiglia Tricarico, li avrebbero onorati gli stessi dipendenti. Certo è che Fernando Caldiero dimostra almeno di essere un buon contabile, e cumu dicimu a Cusenza, per i cazzi sua e ara faccia di caggi.  

Intanto, per come risulta dalle indaginidella procura di Paola a carico dei Tricarico, emergono via via fatti sempre più inquietanti che fanno sorgere più di un dubbio e tante perplessità. La società unipersonale CIBRIMA srl, totalmente riconducibile alla famiglia Tricarico ed in particolare a Ciro Tricarico Rosano che detiene il totale delle quote, ha sede ed ha da sempre avuto sede in Cetraro Marina Via F. Pirrino n. 37, presso e nello studio del dott. Fernando Caldiero… Of course, direbbero gli inglesi. O senzadubbiamente, direbbe Cetto Laqualunque…