Belvedere, chi ha (ancora) paura di Don Cascini?

Avrebbe fatto meglio a restare in silenzio invece di diffondere una tragicomica nota stampa pubblicata soltanto sul sito del suo prode arciere senza freccia, proprio perché da replicare non c’è davvero nulla. Belvedere Marittimo è il paese amministrato da Don Vincenzo Cascini, ras della sanità privata, sindaco per la seconda volta, da sempre sostenitore di Francescuzza sua e di… Enrico Granata, di stretta osservanza cinghialesca, tanto per capirci.
Ma procediamo con ordine.

A Belvedere Marittimo ha rivinto le elezioni Don Cascini e, insieme a lui, Francesca Impieri addirittura vicesindaco, tarpando le ali (si fa per dire) a Eugenio Greco e Raffaella Sansoni, ovvero la moglie di Egidio Rogati, “potente” massone della città tirrenica che conta quanto il 2 di coppe quando la briscola è a denari.

Eugenio Greco era un vecchio oppositore di Don Cascini, ma si sa che il medico non vuole problemi e ha ben pensato di portarsi dalla sua parte l’avvocato promettendogli il posto di vicesindaco, così come a Raffaella Sansoni… raccomandata addirittura da Don Magorno. Ovviamente Cascini non ha mantenuto la parola e il posto di vicesindaco è andato a Francescuzza sua, moglie di Vito Caldiero da Cetraro, anche lui di stretta osservanza cinghialesca e sindaco ombra di una città che dopo due mesi di governo si è già pentita di aver votato questo gruppo.

I Belvederesi oggi hanno meno paura di Cascini. Lo si era capito già in campagna elettorale dove Cascini con una clinica a disposizione e i poteri forti dietro le spalle ha vinto di una manciata di voti sulla squadra di giovani di Ugo Massimilla, grazie anche allo spostamento di voti di alcuni candidati di Maria Rachele Filicetti.
Cascini fa meno paura, appunto. Sbertucciato e deriso alle spalle ormai da tutti, persino dai suoi stessi seguaci, che nelle chat private fanno girare gli articoli di Iacchite’ e cominciano a farsi qualche domanda… 

A Belvedere Marittimo tutti sanno come stanno le cose e la gente pian piano sta aprendo gli occhi. Le stilettate di Cascini, scritte e pubblicate dal giornalista amico e lecchino, ormai credibile quanto Matteo Renzi (!) o se preferite Matteo Salvini (!!!) in politica, non producono più gli effetti per loro sperati.

La minoranza sta difatti amministrando il paese negli input. Bacchetta continuamente Cascini facendogli notare quello che non va, e il sindaco risponde continuamente che si tratta di interventi programmati. Una barzelletta che ormai tutta Belvedere Marittimo conosce, e che dimostra quanto Cascini, il giornalista lecchino e l’altra giornalista della quale non vale la pena nemmeno dire il nome, siano attendibili… Per fare un esempio “giornalistico” potremmo riesumare Bruno Vespa o Fabio Fazio, questo è il livello. 

Intanto, l’esecutivo ha rifatto le strisce pedonali il 12 agosto. Ha tagliato l’erba a cazzo di cane in alcune contrade si ed in altre no. Non è in grado di dare ai cittadini un programma estivo decente, non ha risolto il problema degli scarichi abusivi a mare, tanto che nella giornata di Domenica 14 agosto persino l’associazione “Mare Pulito”, che notoriamente va a braccetto e sta sotto la zampa di Robertino Occhiuto il parassita, denunciava queste illegalità,

Tornando alla memoria corta di Cascini, che sui problemi seri del paese chiede tempo, il sindaco attacca continuamente Enrico Granata, ex sindaco del dissesto che ha pirrupato Belvedere Marittimo.
Nessuno a Belvedere difende Granata, sia chiaro, ma i cittadini hanno sicuramente più memoria del Don!

Con Granata mangiava anche Francescuzza Impieri.
Tutti sanno che Don Cascini ha sempre votato lei e di conseguenza Enrico Granata.
Cascini dimentica di aver ereditato nella scorsa consiliatura tutti i portatori di voti granatiani.
Cascini dimentica di aver nominato nella breve consiliatura della sfiducia due assessori poi indagati e coinvolti in operazioni giudiziarie della procura di Paola diretta da Pierpaolo Bruni.
Cascini dimentica di aver asserito che il depuratore funzionava, smentito poi nei fatti persino dal parassita della Regione Calabria che lo ha definito uno dei peggio messi.
Cascini dimentica di aver certificato il dissesto dell’ente ereditando la maggioranza di Granata.

Cascini non faccia politica offendendo gli altri, ma entri nel merito delle vicende spiegando per esempio perché ha concesso a Tseco metri quadrati di spiaggia pubblica per una festa promossa da un’associazione no profit sulla carta, dandogli la possibilità di somministrare alcolici fino alle 4:30, con musica a palla, e che fine hanno fatto i soldi dell’incasso.

Cascini spieghi ai cittadini perché finora non è stato in grado di reperire un solo finanziamento pubblico che non siano stati quelli richiesti dalla vecchia struttura commissariale.
Cascini spieghi ai Belvederesi cosa ci faceva la moglie di un uomo della Polizia Locale nella sua segreteria politica durante la campagna elettorale.
Cascini dica ai Belvederesi come sono stati spesi i cinquantamila euro ricevuti dalla Regione per il programma estivo più scarso degli ultimi dieci anni.

Cascini spieghi alla gente perché ha rifiutato la proposta della minoranza di installare delle passerelle per disabili sulla spiaggia pubblica come avviene in tutta Italia, salvo poi ricevere una sedia Job dai Lions di Belvedere Marittimo, e donarla al lido dell’amico Gilberto Raffo, con tanto di parata, foto e primi piani. La disabilità non può esser contemplata su spiaggia pubblica ma solo negli stabilimenti privati?

Ce ne sarebbero molte altre di cose da dire, ma non ne vale la pena. Appare certo però che a Belvedere Marittimo il consenso e la credibilità di questo sindaco siano al minimo storico nonostante la vittoria, e tra la gente spuntano le prime scommesse sulla tenuta della maggioranza… Ma a tutto ciò vedrete, Don Cascini non risponderà, si affiderà a qualche sfuriata nel suo italiano forbito con la quale qualcuno gli avrà sussurrato che probabilmente riuscirà a intimidire la gente. Ma l’obiettivo è miseramente sfumato. A Belvedere la parola d’ordine in queste ore è: “Cascì. mi scippi u cchiu luangu…” e non c’è bisogno di aggiungere altro. Anzi sì… Il gombloddo continua…