Belvedere, le grandi manovre de iGreco e Caldiero per mettere le mani sulla clinica Tricarico

La clinica Tricarico di Belvedere Marittimo è uno degli esempi più lampanti del perverso intreccio di poteri nella sanità tra politica, mafia, massoneria e magistratura. Fiumi di denaro pubblico finiti a mare (la clinica Tricarico è proprio sul mare) e diventati appetibili dai soliti noti. Chi ci va di mezzo? I 200 dipendenti della clinica, purtroppo. Ma il nostro dovere è quello di mettere al corrente la gente di quanto accade nelle stanze dei bottoni e le carte riguardanti il fallimento (ormai prossimo) della clinica Tricarico sono una drammatica cartina di tornasole di questi interessi inconfessabili. Partiamo dal curatore fallimentare, tale Fernando Caldiero, “regista occulto” del Pd cetrarese, il cui ruolo è centrale rispetto al “magna magna” che oggi vi documentiamo.

Per capire il rapporto che da sempre lega Fernando Caldiero alla famiglia Tricarico, è necessario partire da certe date storiche per arrivare a quelle più recenti.

Si pensi che Fernando Caldiero è stato membro effettivo del Collegio Sindacale dell’Istituto Ninetta Rosano srl dal 18 luglio 1993 al 28 agosto 2001.

LA LONGA MANUS DI FERNANDO CALDIERO

Dal 2001 in poi, Caldiero ha sempre svolto incarico di professionista con il compito esclusivo di curare i rapporti con le banche e i vari istituti finanziatori e, stante la necessità di non creare situazioni di evidenti incompatibilità, fatturava le sue prestazioni all’Istituto Ninetta Rosano srl, tramite la società Caldiero Consulting sas di Caldiero Antonio e C. P. Iva 02479860781, della quale era amministratore.

Dal 2009 al 2011 il dott. Caldiero è stato Sindaco dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza, nello stesso periodo in cui l’ASP di Cosenza diffidava l’Istituto Ninetta Rosano srl a restituire la somma di € 4.257.138,84, poiché oggetto di cessione pro-soluto a favore della società Detto Factor SpA che li aveva  poi ceduti alla Beta Skye SpA.  L’Istituto Ninetta Rosano s.r.l., in quel caso, ha regolarmente incassato dall’ASP le somme oggetto di cessione del credito e Caldiero, che pure era componente il Collegio Sindacale dell’ASP, non aveva mai provveduto a denunciare il fatto. Inoltre, tale situazione è parte integrante dei fascicoli giacenti presso la sezione fallimentare del Tribunale di Paola.

La situazione di incompatibilità è di chiara evidenza, ma tutto ciò non turba affatto il Caldiero che anzi dal 1° giugno 2009 in poi e per lo stesso periodo che era impegnato con identiche mansioni all’ASP, era anche membro effettivo del Collegio Sindacale della SA.TE.CA. SPA, società anche essa accreditata in ambito sanitario e controllata territorialmente dall’ASP di Cosenza.

In entrambi i casi quindi il Caldiero svolge indiscutibilmente il ruolo di controllore e controllato evidentemente curando particolarmente il settore privato rispetto al pubblico perché evidentemente nel primo, aveva i propri interessi, anche se illegittimi e contro ogni forma di correttezza deontologica.

Peraltro nell’anno 2009 e precisamente il 27.11.2009, nel mentre il Caldiero era componente il Collegio Sindacale dell’ASP di Cosenza, veniva costituita la società CTR s.r.l. e tutti gli adempimenti iniziali compreso l’inizio attività Iva, sono stati eseguiti dall’intermediario abilitato Caldiero Fernando. E’ lo stesso Caldiero che il 21 dicembre 2009 ha predisposto la richiesta di subentro/voltura alla Regione Calabria della Autorizzazione/Accreditamento a favore della CTR srl  da parte dell’Istituto Ninetta Rosano srl, depositando personalmente la consistente documentazione (sempre lui che – si ricorda – era componente il Collegio Sindacale dell’ASP!!!). L’iter si è concluso  in data 19 gennaio 2011 con la emissione del Decreto di Accreditamento da parte della Regione Calabria alla Casa di Cura Tricarico Rosano s.r.l, provvedimento questo concesso senza alcun atto di sub ingresso ed in totale evasione di un formale atto di cessione di azienda che avrebbe comportato le conseguenti imposte da pagare.

In data 24 dicembre 2010, l’avvocato Vincenzo Caridi, cognato di Caldiero, presenta ricorso art. 182-bis presso il Tribunale di Paola.

In data 29.1.2011, il Tribunale di Paola  ha emesso il dispositivo di fissazione per l’esame del ricorso per poi arrivare all’emissione del Decreto che, di fatto, sospendeva ogni tipo di azione esecutiva contro l’Istituto Ninetta Rosano srl e che, da quel momento, avrebbe iniziato a trattare con i vari creditori per la ristrutturazione aziendale (tutto ciò trovasi documentato e verificabile presso la cancelleria fallimentare del Tribunale di Paola – Giudice pro tempore dottoressa Buffardo).

LA MOGLIE DI SBARRA

In data 2 febbraio 2011, in occasione dell’accordo sindacale per il risanamento dell’Istituto Ninetta Rosano srl, nel verificare le buste paghe dei lavoratori, tutti si accorsero che la dipendente Impieri Rosaria (moglie di Michelino Sbarra, dipendente presso l’Ospedale di Cetraro ed attualmente a libro paga anche presso la clinica Tricarico, noto sindacalista che in quella sede avrebbe dovuto rappresentare i lavoratori), aveva ottenuto un cambio di livello da D a D4 che, di fatto, le ha permesso poi di passare da Istituto Ninetta Rosano srl a Casa di Cura Tricarico Rosano srl, con un livello superiore ed un aumento salariale consistente.

Essendo poi la stessa moglie del sindacalista apparsa su “Il Quotidiano della Calabria” del 3 giugno 2011, come Responsabile dell’Ufficio del personale che dava colpe alla Regione Calabria nonché alle Istituzioni che avevano, a suo dire, abbandonato i lavoratori, l’amministratore dell’Istituto Ninetta Rosano srl, sig.ra Rosano Carmen, in data 27 marzo 2012 predisponeva un esposto che tra l’altro era indirizzato anche alla Procura ma che, a sua insaputa, non fu mai spedito perché il Caldiero e Pasquale Tricarico detto Pasqualino così decisero.

LE DIMISSIONI FARLOCCHE

In data 4 aprile 2011 l’avvocato Caridi, unitamente a Caldiero, presentava le dimissioni al mandato conferitogli per la ristrutturazione dei debiti dell’Istituto Ninetta Rosano ex art. 182 legge fallimentare. In data 5 aprile 2011 stessa cosa faceva autonomamente Fernando Caldiero.

Si potrebbe pensare che l’attività del Caldiero fosse a quel punto terminata. In pratica non è stato affatto cosi perché i rapporti finanziari della clinica continuarono ad essere gestiti dal duo Caldiero-Pasquale Tricarico che, in barba alla crisi aziendale che si stava attraversando (avendo presentato al Tribunale e quindi in pendenza di una ristrutturazione dei debiti ex art. 182 legge fallimentare), chiedono alla Rocca & Partners con sede in Milano,  con i quali il Caldiero aveva precedentemente concluso affari a favore degli stessi Tricarico, l’ennesima mediazione finanziaria per cedere i crediti vantati presso l’ASP di Cosenza.

UN “MAGNA MAGNA” INFINITO

A partire quindi dalla richiesta di ristrutturazione debiti dell’Istituto Ninetta Rosano srl, si potrebbe pensare che il buon senso abbia guidato la proprietà Tricarico, che invece, oltre che avere alle proprie dipendenze le mogli dei Fratelli Tricarico (Misasi Rossana ed Antonella Capano) e le domestiche della sig.ra Rosano Carmen e della stessa Misasi Rossana (tutti personaggi che nessuno ha mai visto lavorare in clinica ma che pure sono stati tenuti a libro paga della struttura), hanno continuamente svuotato le casse della società che ha pagato – oltre che gli stipendi per Pasqualino come direttore sanitario e per Ciro come responsabile medico del reparto di medicina -, compensi al giovanissimo amministratore Fabrizio Tricarico, figlio di Ciro,  dichiarati per esempio per l’anno 2013 in circa 750.000,00 di euro lordi, e consulenze extra dichiarate per esempio sempre per l’anno 2013 da Tricarico Rosano Pasquale in circa € 690.000,00 .

Non solo questo però è accaduto presso la clinica Tricarico. Le tasse universitarie a favore di “Link Campus University” per esempio del giovane Fabrizio (a cui evidentemente non bastava la cifra di € 750.000,00 lorde annue ), venivano anche esse pagate con regolare bonifico bancario sul conto della Clinica.

Tutto ciò nonostante ci fosse stata anche attività di polizia delegata dall’autorità giudiziaria nell’ambito del processo penale n. 1073/2012 instaurato presso la Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro ed in occasione della quale, addirittura, i finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria non riuscirono a reperire più i registri ed i documenti della società che, per come dichiarato dallo stesso Dott. Tricarico Pasqualino, erano stati consegnati all’avvocato Caridi per la  predisposizione ed il successivo deposito  del ricorso ex art. 182 bis legge fallimentare avvenuto presso il Tribunale di Paola in data 24 dicembre 2010 la cui fattibilità era stata attestata dal Presidente dei dottori commercialisti di Paola Pasqualino Saragò (è la stessa persona che è stata rinviata a giudizio per la frana che interessa l’Ospedale di Paola).

IL CONCORDATO E IL GRUPPO iGRECO 

Arrivando agli ultimi avvenimenti che interessano la clinica Tricarico, assume rilevanza la richiesta di concordato preventivo presentata al Tribunale di Paola e la nomina dello stesso Tribunale a commissario giudiziale in persona del “solito” Fernando Caldiero il quale, seppur non ci dovessero essere incompatibilità legali a seguito delle dimissioni professionali presentate all’Istituto Ninetta Rosano srl nell’aprile del 2011, forse meglio avrebbe fatto a non diventare controllore e controllato del suo stesso operato che, per verità storica e recente, e per colpe da imputare anche alla sua persona, rischia di lasciare senza lavoro circa duecento dipendenti.

Circa le varie voci di un presunto ingresso del gruppo iGreco in una fase successiva magari al fallimento della struttura e quindi a basso costo di acquisto, vi è da ricordare che il Tribunale di Castrovillari ha prima respinto il concordato preventivo presentato dal gruppo iGreco per Alimentitaliani e poi dichiarato il fallimento (si tratta dell’operazione portata a termine in Umbria co n le aziende del gruppo ex Novelli). Il Commissario Giudiziale nominato per il concordato per una strana coincidenza è stato sempre e ancora Fernando Caldiero, che è poi diventato anche curatore fallimentare.

Lo stesso Caldiero è stato curatore fallimentare della clinica privata Madonna della Catena dal 29 maggio 2013, poi venduta a iGreco il 10 ottobre 2013 (quando Caldiero era curatore fallimentare).

In data 7 novembre 2016 l’Istituto Ninetta Rosano srl presentava al Tribunale di Paola una domanda di ammissione alla procedura di concordato preventivo. A pag. 5 e 6 della domanda si legge che l’Istituto Ninetta Rosano srl è una struttura accreditata definitivamente il 4 febbraio 2010 (si dimentica che l’accreditamento è venuto meno a seguito proprio di rinuncia espressa dall’amministratore unico signora Rosano Carmen sin dall’anno 2009 ed a favore della CTR srl , della quale il professionista incaricato all’epoca era proprio il dott. Caldiero?).

E non solo: a pag. 4 della stessa domanda si legge che il Piano prevede la retrocessione del contratto aziendale all’Istituto Ninetta Rosano srl (come se i titoli autorizzatori e di accreditamento possano passare da un soggetto all’altro con un tocco di bacchetta magica ed in spregio alle più elementari regole previste dalla legge!). E così mentre non si sa che succede a Praia, a Cetraro e a Paola, la clinica Tricarico si appresta ad essere dichiarata fallita come è accaduto ad Alimentitaliani presso il Tribunale di Castrovillari e forse, anche in questo caso, Caldiero verrà nominato curatore fallimentare e magari iGreco potrebbero acquistare, sotto la sua gestione giudiziale, la clinica Tricarico, ripetendo di fatto la stessa cosa avvenuta con Madonna della Catena non escludendo anche la gestione delle Terme Luigiane con i Comuni di Guardia ed Acquappesa alla ricerca di nuovi investitori. In questo caso la  realtà è ben conosciuta da Caldiero essendo componente del Collegio Sindacale della società SA.TE.CA. SpA che gestice attualmente le Terme Luigiane…Incredibile ma vero!

Vi è poi da rimarcare che il dott. Pasqualino Tricarico, infastidito della presunta situazione che si sta creando a favore de iGreco, sta invitando i lavoratori a firmare fogli in bianco da usare in accompagnamento ad una missiva che la proprietà Tricarico sta facendo predisporre dal proprio legale (esclusi i medici che unitamente alle loro rappresentanze sindacali pare abbiano chiesto al Presidente del Tribunale ed allo stesso Giudice Delegato di essere ricevuti al fine di chiedere la continuità lavorativa) per spiegare al Giudice Delegato che il Commissario Giudiziale sta trattando per l’ingresso di una nuova proprietà in persona proprio de iGreco. Molti dipendenti della struttura lo stanno chiaramente dicendo in giro, per cui non dovrebbe risultare complicato verificarlo direttamente da qualcuno di loro.