Buongiorno Cosenza: “Si stava meglio quando si stava peggio?”

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Si stava meglio quando si stava peggio?

“Si stava meglio quando si stava peggio!”, oppure “chi lascia la strada vecchia per quella nuova, sa quello che lascia ma non sa quello che trova!”, arrivando al celeberrimo “ai miei tempi era tutto diverso!”.

Tutti questi modi di dire, puntualmente accompagnati da quel velo di nostalgica saggezza, possono essere utilizzati per raffrontare la situazione nella quale versava la città di Cosenza più o meno 20 anni fa rispetto ai giorni nostri.

Sono tanti i paragoni realizzabili, ognuno esaustivo e parimenti evidenzianti criticità mai sopite, anzi acuite.

In breve:

Spazzatura: 20 anni fa non esisteva la differenziata, bensì si utilizzavano i cari vecchi bidoni grigio/metallizzati presenti lungo tutte le strade. Ed oggi? Beh, abbiamo tanti e variegati mastelli disseminati tra appartamenti e palazzi i quali, però, a parte dare la possibilità ai bambini di imparare i colori, hanno introdotto la degradante pratica del loro ritiro (manuale) da parte della signora Maria di turno nelle prime ore della mattinata! Perciò, la differenziata serviva per rendere maggiormente ecosostenibile e pulita la città, donandole lustro e dignità? Davvero?

Commercio: 20 anni fa corso Mazzini brulicava delle attività commerciali più svariate (enogastronomia, vestiario, gioiellerie, profumerie, arredi, etc.). Era un salotto buono che richiamava clienti da tutta la provincia. Oggi, nonostante il corso sia pedonalizzato, si assiste impotenti alla selvaggia invasione di tavolini, sedie, bancarelle e chioschi che ne limitano fortemente la praticità nel passeggiare (controsenso urbano);

Viabilità e parcheggi: un tempo le strisce bianche erano la regola, oggi, in centro solo parcheggi a pagamento. Le tante Ztl istituite in città sono la vera spina nel fianco per automobilisti e commercianti. Un piano del traffico (ma esiste?) partorito da menti davvero poco inclini al ragionamento ed allo studio. A ciò sia aggiunga un servizio pubblico inesistente e quindi la necessita di servirsi del mezzo proprio. E senza tralasciare le condizioni del manto stradale  che, al centro come in periferia, restituisce la cifra di cosa  sia la manutenzione in città

Periferie: Partendo dal degrado nel quale è ripiombato il centro storico (scarsa illuminazione notturna, randagismo, incuria, sporcizia, occupazioni abusive dei fabbricati), passando per le frazioni collinari, arrivando alle tragiche situazioni di via Popilia e del quartiere San Vito, si può dire che il tempo qui anziché essersi fermato è andato addirittura indietro. Un tuffo nel passato che davvero non lascia ben sperare per le sorti delle periferie cosentine.

Queste solo alcune delle criticità che possono essere messe sotto la lente d’ingrandimento del raffronto con il passato; in realtà, dovremmo soffermarci ed accendere i riflettori su un’unica, grande quaestio: ma tra 20 anni, sarà ancora peggio rispetto a 40 anni prima?

Ai posteri (possibilmente residenti) l’ardua sentenza!

Buongiorno Cosenza