Calabria 2019, compà Pinuzzu nell’alleanza anti Occhiuto: altro che baci e bacini

I risultati del Trentino parlano chiaro: Forza Italia sta lentamente scomparendo. Come il Pd, che a differenza di Forza Italia, pare abbia qualche altro mese di autonomia. A Bolzano il partito del Cavaliere registra un allarmante 1%. Una caduta verticale che conferma la strategia di Salvini: la Lega sta fagocitando città per città, regione per regione, Forza Italia. L’elettorato del Cavaliere non esiste più. Lo zoccolo duro che lo ha sostenuto per tanti anni si è completamente disperso, stanco di votare sempre le stesse mummie che oltre alle chiacchiere e a curare i propri affari, non sono mai andati. Nessuna promessa berlusconiana, fatta all’elettorato, ha mai visto la luce. E questo la gente lo ha capito, mollando, definitivamente, Berlusconi e tutta la pletora di magnacci e lecchini che si porta dietro.

Ma Berlusconi spera ancora in una ripresa. Spera nella rivincita, magari partendo, ancora una volta, dal sud. Ma la situazione, anche al sud, resta complicata. Ed è in questa incertezza che si insinua chi ancora pensa di poter manipolare quel che rimane di Forza Italia, specie in Calabria: la solita vecchia e stantia nomenklatura. Professionisti della politica che non si arrendono all’estinzione e, nonostante risultino invisi all’elettorato, continuano a tramare con la speranza di piazzarsi di nuovo in qualche posto di comando per sopravvivere un’altra stagione.

Ed è quello che fa la Santelli, per quel che riguarda la Calabria: ogni avvenimento pubblico di Forza Italia diventa l’occasione per mettere in mostra il proprio pupillo che in un modo o in un altro deve piazzare: Mario Occhiuto. Se non passa Mario per loro è la fine politica.

L’occasione per mettere in mostra quel pupazzo di Occhiuto, questa volta, è stata la venuta di Giorgio Mulè a Catanzaro, portavoce degli azzurri per Camera e Senato, per l’inaugurazione della nuova sede provinciale di Forza Italia.

A curare l’evento e gli inviti Claudio Parente e la sua “Officina delle Idee”, sponsorizzato da Tallini, con il seguente ordine del giorno: la “composizione” del centrodestra alle prossime elezioni regionali. Tallini ha esteso gli inviti a tutti, compresi gli ex alfaniani con in testa compà Pinuzzu. Lo scopo è quello di dare una immagine del partito che cerca l’unità.

È da tempo che all’interno di Forza Italia si discute del rientro nel partito dei tanti ex alfaniani sparsi sul territorio, con non pochi problemi. Se da un lato sono necessari i voti di tutti, dall’altro c’è chi, come la Santelli, ha timore che una tale presenza, in Calabria, possa condizionare la scelta del candidato a presidente della Regione. Che per quel che riguarda compà Pinuzzu non può essere Mario Occhiuto. Anche se le cronache della giornata tendono a far passare una unità ritrovata. Ma così non è. E la partecipazione di compà Pinuzzu all’iniziativa di ieri a Catanzaro, è solo un modo per marcare la sua pesante presenza all’interno di una possibile alleanza, dove, chi aspira ai suoi voti, dovrà necessariamente concedergli il diritto di veto sul nome del candidato alla presidenza della Regione Calabria. Compà Pinuzzu, se mai dovesse decidere di far parte di una possibile alleanza, è solo per contare. Non certo per fare il portatore di voti ad Occhiuto.

Al momento non c’è, e non ci sarà nessuna asse compà Pinuzzu- Occhiuto. Su questo non ci piove. E la strategia di compà Pinuzzu di fare trasiannu trasiannu cumu u monacu, è solo funzionale per affermarsi come elemento necessario all’alleanza: se si vuole avere qualche speranza di vittoria servono i voti, anche quelli di compà Pinuzzu. E questi hanno un costo. Per dirla con parole semplici: se compà Pinuzzu ieri è andato all’incontro è solo per “accreditarsi”, per poi mettere i bastoni tra le ruote ad Occhiuto, la cui candidatura, per quel che gli riguarda, non passerà mai. Altro che baci e bacini.