Calabria 2020, Jole Santelli: chi è, chi non è e chi si crede di essere (di Lucio Musolino)

Jole Santelli e Marcello Pera

di Lucio Musolino

Fonte: Il Fatto Quotidiano

La previtiana all’assalto della Calabria. Durante la conferenza stampa di presentazione, Jole Santelli si era definita “candidata per fato”. In realtà il destino c’ entra poco con le fortune dell’ ex sottosegretario alla Giustizia. Piuttosto sono state le relazioni, politiche e non, che ha coltivato sin da ragazza, ad avergli aperto qualsiasi porta. Parlamentare dal 2001 (cinque legislature), la candidata del centrodestra in Calabria è stata deputata per quasi la metà dei suoi 51 anni, festeggiati proprio nel giorno della presentazione delle liste che la sosterranno alle elezioni del 26 gennaio.

Dagli anni Novanta, la Santelli vive di “pane e politica” nei salotti romani, sponda Cesare Previti e Marcello Pera, e in quelli con vista Arcore, dalle parti di Casatenovo e precisamente a Villa Maria, dove vive la sua cara amica Francesca Pascale, la fidanzata di Silvio Berlusconi.

A dispetto della storica scarsa empatia tra la Calabria e Santelli, la sua è stata una carriera fulminante: iscritta a Forza Italia dalla sua fondazione, è subito entrata nell’ufficio legislativo del partito. Erano gli anni in cui, come avvocato, collaborava con lo studio di Cesare Previti: 8 mesi fondamentali per entrare nel cerchio magico di B. Finì a coordinare il dipartimento giustizia di Forza Italia, a stretto contatto con Marcello Pera che assunse proprio la sorella minore di Jole, Roberta Santelli, come assistente parlamentare, prima nella sua segreteria particolare e poi in quella della presidenza del Senato.

Un incarico che la più giovane delle Santelli mantenne fino al 2016, quando fu assunta nello staff del sindaco di Cosenza Mario Occhiuto, la cui vice era proprio Jole…

Tornando indietro, va ricordato che quello di Jole Santelli nella politica nazionale fu un debutto col botto: nel 2001, neoeletta nel collegio di Paola, finì in via Arenula come sottosegretario del Guardasigilli leghista Roberto Castelli. Da allora ha sempre messo a disposizione del partito, per così dire, la sua esperienza giuridica.

Quando ci sono condanne la sua dichiarazione non manca mai: Previti? “Processo mediatico e politico”; Dell’ Utri? “Sentenza che provoca sconcerto”; e via così. Quando esce dallo spartito, peraltro, incorre in qualche infortunio: mirabile, a suo modo, l’ intervista rilasciata nel 2014 alle Iene quando definì l’ Isis “un progetto anti-terrorismo”.

Mai sfiorata da guai giudiziari, il nome della candidata Jole Santelli comparì solo in una vecchia intercettazione all’interno dello studio di Paolo Romeo, ex parlamentare del Psdi condannato per concorso esterno con la ‘ndrangheta e oggi imputato nel maxi-processo “Gotha”. Era il 5 agosto 2003 quando una donna, probabilmente una dipendente del ministero della Giustizia, si lamentava con Romeo dicendo di aver “contattato la segreteria dell’ onorevole Valentino per un trasferimento in Calabria”. Il tentativo non funzionò e “insieme al fidanzato – è scritto nell’ informativa della polizia – cercava un’ altra raccomandazione attraverso l’ onorevole Santelli, la quale si è prodigata ed è riuscita ad ottenere il trasferimento”.

Negli ultimi anni, tra i fedelissimi della Santelli c’ era Luca Mannarino, ex tesoriere di Forza Italia in Calabria del quale la candidata ha sottolineato più volte “la competenza e la cultura manageriale”. È lo stesso Mannarino che da ex presidente di Fincalabra nel 2017 è finito al centro di un’ inchiesta per peculato sui fondi comunitari che la Regione doveva spendere per lo sviluppo delle Pmi. Da domani inizia la campagna elettorale e la squadra è già pronta: tra i candidati nella lista “Santelli Presidente” c’ è pure un transfuga del Pd di Vibo Valentia, Vito Pitaro, non indagato ma citato più volte nelle carte dell’ inchiesta “Rinascita”.