Calabria 2020, l’orrore che avanza: Jole Santelli, il niente mischiato col nulla

Se ci fosse l’Oscar per la retorica e l’ipocrisia, questo andrebbe certamente alla Santelli. L’indecoroso spettacolo andato in scena questa mattina durante la presentazione del candidato a presidente della Regione Calabria per il centrodestra – una sorta di show macabro tipo “l’orrore che avanza” – è la rappresentazione plastica che da noi niente è cambiato: più che una conferenza stampa sembrava una seduta spiritica, con tanto di spiriti, mummie, magare e fantasmi che vagavano liberi per la sala, evocati da una Santelli in versione Apate (la divinità dell’inganno, uno degli spiriti contenuti nel vaso di Pandora).

A circolo formato attorno al tavolo, con lo scopo di far sembrare veritiere le menzogne da raccontare agli zombie in platea, Cristian Invernizzi in versione fantasma formaggino, Mario Campanella altrimenti detto Lurch, il maggiordomo della famiglia Addams; Wanda Ferro in perfetto stile “corvo Gennarino” (il corvo della strega Amelia la strega che ammalia); un’altra mummia di cui non conosciamo il nome, oltre naturalmente a lei la divinità dell’inganno e del tradimento, Jole Santelli.

Uno spettacolo, ovviamente vietato ai minori, rivoltante, non solo per le caratteristiche paranormali dei personaggi, ma soprattutto per i contenuti pronunciati pubblicamente senza alcun pudore. Parole vuote e senza anima pronunciate da personaggi dalla risaputa lingua biforcuta, abituati ad ingannare, sempre e comunque, il prossimo. Frasi buttate lì con l’infamia di chi vuole trasformare una menzogna in una verità.

Restare seduti ad ascoltare le parole della Santelli non è stato facile, tanta è stata l’ipocrisia che ci ha sputato addosso. Ogni parola da lei pronunciata, per quanto nobile di “origine”, è suonata come un’offesa alla verità. Ogni sua affermazione è arrivata come un pugno allo stomaco. Una roba da vomito, ecco perché ne consigliamo la visione ad un pubblico adulto e forte di stomaco. E se a questo ci aggiungi anche le parole pronunciate a vanvera dal resto degli stregoni seduti al tavolo, l’unica considerazione che sorge spontanea, guardando questo bel quadretto è una, e solo una: il niente mischiato col nulla. Dietro la becera retorica si nasconde il vuoto cosmico: intellettuale, politico, etico e morale. La propensione al raggiro, al tradimento, all’inganno, così come dimostrano i fatti, e tutto il macabro egoismo che ne consegue, li ha resi delle persone vuote anche dentro. In poche parole sanno solo pensare a se stessi. Del resto non gliene frega niente. È questa la loro reale natura.

Ma vediamo cosa ha detto Jole Santelli:

Dice Jole: «Sono pronta a diventare presidente della Regione, con una squadra perfetta che cambierà il pronome ‘io’ in’ noi’». Parla di noi, quando i fatti dimostrano, come le coltellate alla schiena a Mario Occhiuto, che l’unica cosa che le interessa e lei stessa. Altro che noi!

Santelli: «Sono uscita fuori grazie al fato e questo dimostra che non c’è volontà di potere nella nostra proposta”. La sua propensione a mentire è seconda solo alla sua arroganza. Lo sanno tutti che ha complottato, appoggiata dalla Pascale e Dudù, contro Occhiuto, dopo averlo sponsorizzato per quasi un anno.

Santelli: “Non mi sentirete parlare mai del termine legalità perché la legalità è una precondizione della politica». Lei che per tutto il suo mandato di vicesindaco, e ancor prima, non ha fatto altro che coprire, attraverso i suoi amici lobbisti e massoni, tutti gli intrallazzi di Mario Occhiuto. Lei che non ha mosso un dito o sporto una denuncia sulla grave situazione economica del Comune, anzi ha fatto di tutto per non far uscire a galla le tante magagne che hanno portato il Comune in dissesto: si sa che il senso di legalità lei ce l’ha innato.

Santelli: «La Calabria ora deve riacquistare il senso della normalità perché i diritti devono essere ordinari». Dopo 30 anni di politica, di clientelismo, di familismo amorale, solo oggi si accorge che i diritti valgono per tutti. Per oltre 30 dei diritti dei calabresi non gliene è mai fregato niente, parla come se lei in tutti gli anni di governo nazionale e regionale che ci hanno portato alla disfatta, non c’entrasse niente. Lei è appena arrivata da Marte.

Lasciarvi ingannare da queste parole equivale a seguire il lupo, nonostante gli avvertimenti della nonna, nel bosco. Loro ci provano sempre, con la speranza che qualche caggio abbocchi, spetta a chi vuole davvero una Calabria libera da questi assurdi personaggi porre fine a questo orribile spettacolo, iniziando magari con il non abboccare più alle loro sporche e ingannevoli bugie. Non ci vuole poi tanto!