Calabria 2020, ma per la Lega vengono prima gli amici degli amici o i calabresi?

Se dovesse essere così come paventano alcuni siti “accriccati” a Berlusconi e agli Occhiuto, e cioè che il candidato del centrodestra per la corsa alla presidenza della Regione Calabria è Jole Santelli, siamo veramente alla beffa, oltre che alla totale mancanza di rispetto, da parte della Lega, verso i tanti calabresi che da tempo chiedono a Salvini, per la nostra regione, un vero cambiamento.

Infatti Salvini, come Invernizzi, sarà costretto a spiegare ai tanti calabresi che gli hanno dato fiducia, oltre al perché di questa vomitevole scelta, anche la differenza tra Jole e Mario Occhiuto. Perché se è vero che il veto di Salvini sugli Occhiuto si basa principalmente sul dissesto finanziario provocato dall’amministrazione a guida Mario Occhiuto al Comune di Cosenza, è anche vero che la Santelli a detto dissesto non è estranea. Ricordiamo alla Lega che la Santelli è vicesindaco da 4 anni. E le responsabilità del disastro economico, non possono essere ascritte al solo Mario. Lei cosa ha fatto per impedire questo? Niente. Anzi si è sempre adoperata per coprire tutti gli intrallazzi che giornalmente si consumavano, e si consumano, nelle stanze di palazzo dei Bruzi.

Una scelta che non si comprende, se così dovesse essere, che porterà molti problemi alla Lega, specie in quel di Cosenza che resta la provincia dove storicamente si vincono le elezioni regionali. Sarà difficile per molti della Lega, specie per le migliaia di giovani che negli ultimi anni hanno aderito al progetto politico della Lega e che tutto si aspettavano, tranne che la riproposizione del vecchio che più vecchio non si può, promuovere sul territorio una figura così consumata come quella di Jole Santelli. Quella della Lega, se così dovesse essere, è una scelta che non si discosta dalla vecchia mentalità politica di cui i calabresi si vogliono liberare, dove “l’imperativo politico” non è garantire diritti e sviluppo ai calabresi, ma gli interessi della famiglia Occhiuto e chi per loro. Non solo i leghisti calabresi non sarebbero contenti di questa scelta che premierebbe ancora una volta la malapolitica, il clientelismo e il familismo amorale, i veri mali della nostra terra, ma anche molti loro alleati: vi immaginate i cinghiali fare campagna elettorale per la Santelli?

Certo è che se così dovesse essere, quella della Lega resta una scelta, oltre che offensiva per i calabresi, perdente. La scesa in campo di un personaggio da prima repubblica, che da oltre 30 anni vive di sola politica, è un bel regalo al candidato Callipo. Vedremo la Ferro come si comporterà.

E comunque se così sarà vorrà dire che da noi il cambiamento è solo enunciato e mai praticato e che anche la Lega, così come gli altri partiti che hanno spolpato la nostra regione, predica bene e razzola male. Prendere in giro in questo modo i propri elettori è il chiaro segnale del reale interesse della Lega per i calabresi: non se ne fregano niente. Prima gli amici degli amici, altro che calabresi. E poi cambiare la figura di Mario Occhiuto con quella di Jole Santelli da noi a Cosenza si traduce così: unnè zuppa ca è pani ‘mbusu!