Calabria 2020, salta la tappa di Salvini a Bisignano: tutta colpa di Molinaro

Se il buongiorno di Salvini in Calabria si vede dal mattino, la speranza di un “declino elettorale della Lega”, alle prossime regionali, diventa più che probabile. E lo dimostrano le tante polemiche tutte interne al partito calabrese del capitano. In tanti non hanno digerito le imposizioni dall’alto, a cominciare dalla candidatura della Santelli, “applicate” sul territorio calabrese da un commissario inviato dal profondo nord, inviso alla stragrande maggioranza dei leghisti calabresi. Invernizzi, questo il cognome del commissario della Lega, che più che organizzare il partito, da quando è in Calabria, altro non ha fatto se non dedicarsi, anima e core, a portare avanti la “contrattazione sul nome del candidato alla presidenza della Regione Calabria” con gli alleati, e questo solo in base agli interessi degli amici degli amici, senza mai tener conto delle analisi e delle opinioni dei tanti militanti che in Calabria sono nati. Un modo di fare che ha creato un malcontento piuttosto diffuso nelle fila leghiste calabresi, al punto da indurre tanti a sottoscrivere un documento dove si chiede l’allontanamento di Invernizzi dalla Calabria per manifesta incapacità.

Non solo: i “seguaci di Sofo” – ovvero coloro i quali hanno permesso al signor “Le Pen” di prendere oltre 20.000 voti alle ultime Europee – che sul braccio destro di Salvini avevano puntato per realizzare un concreto cambiamento, sono tra i più delusi. E non solo per la candidatura della Santelli che è suonata come una forte presa in giro, ma soprattutto, e sta qui la delusione più forte, nel vedere oggi il loro “leader” sponsorizzare personaggi del calibro di Pietro Molinaro. Un uomo per ogni stagione il cui unico scopo è quello di arrivare alla poltrona di assessore all’Agricoltura dove poter continuare ad intrallazzare così come ha fatto per tutto questo tempo, e in maniera trasversale. Altri scopi non ha. E i leghisti calabresi lo conoscono bene, perciò non si rassegnano a questa candidatura, e alla sponsorizzazione di tale personaggio da parte di Sofo. Un modo, dicono alcuni, per ricambiare il favore che Molinaro gli ha fatto durante la campagna elettorale delle scorse Europee, racimolandogli un po’ di voti, nonchè una imposizione di Salvini.

Insomma le acque della Lega calabrese sono più che agitate, da Reggio a Cosenza. Un moto che ha “indotto” tanti militanti leghisti ad astenersi, non solo dal partecipare alle iniziative elettorali della Lega, come è successo a Reggio Calabria, ma soprattutto dalla promozione del candidato a presidente della coalizione di centrodestra. Persino i mafiosi che hanno aderito alla Lega, e in Calabria sono tanti, si dicono scontenti di alcune scelte.

Insomma, ora è chiaro a tutti, anche a Salvini, e l’episodio di oggi lo conferma, che in Calabria esistono tante “anime” della Lega. Il che non fa certo bene alla campagna e al risultato elettorale. E infatti non è partita bene la campagna elettorale di Salvini in Calabria, protagonista, insieme  a quel campione di Molinaro, dell’ennesimo scontro tra le diverse anime della Lega.

Molinaro aveva programmato la visita di Salvini di oggi all’azienda agricola del signor Papaianni a Bisignano. Un’azienda che vanta oltre 40 anni di attività ed è considerata uno dei vivai più produttivi del sud, ma qualcosa va storto, e Molinaro è costretto a spostare l’iniziativa in un hotel di Rende. Il signor Papaianni non è più disposto ad ospitare l’iniziativa nella sua azienda. Pare che il signor Papaianni non avrebbe gradito la monopolizzazione dell’evento da parte del signor Molinaro, il quale aveva organizzato l’evento privilegiando l’accesso, attraverso inviti esclusivi, ai soli rappresentanti della Coldiretti, senza tener conto anche dei legittimi interessi del signor Papaianni. Un modo per affermare la sua leadership nel “mondo dell’agricoltura” mettendo in evidenza la sua vicinanza a Salvini. Come a dire: in Calabria il referente di Salvini, per quel che riguarda l’agricoltura, sono io.

Una scortesia che non è piaciuta al titolare del vivaio che ha così deciso di annullare l’evento. Un atteggiamento, quello di Molinaro che evidenzia le sue velleità: vuole diventare il prossimo assessore all’Agricoltura della regione Calabria, e se per arrivare a questo bisogna offendere anche un bravo imprenditore come il signor Papaianni, che gentilmente ti ospita pure a casa sua, per il personaggio Molinaro, non c’è problema. L’importante è leccare Salvini affinché si ricordi, a vittoria avvenuta, quale nome deve portare in giunta.